I drammatici particolari della morte del dottor Pauletta

I drammatici particolari della morte del dottor Pauletta IL FATALE ESPERIMENTO SCIENTIFICO I drammatici particolari della morte del dottor Pauletta A un quarto d'ora dall'iniezione fu colto da sintomi di soffocamento: il decesso sopravvenne in pochi mi: nuti - L'assistente forse oggi in libertà provvisoria • L'autopsia potrà rivelare la vera causa della tragedia (Dal nostro corrispondente) ' Milano, 19 dicembre. Il giovane scienziato dottor Gianni Pauletta, che lui incontrato ieri la morte esperimentando su di sè un farmaco di recente scoperta, ha dimostrato con una prova suprema che il suo eroismo non è stato sporadico, ma la conseguenza di una rigorosa e totale dedizione a una grande causa civile. Quando infatti pareva che' la vittoria stesse per coronare il lungo e intènso periodo di studi e di ricerche per la scoperta di un suo nuovo ritrovato, il dottor Gianni Pauletta, di 34 anni, direttore della sezione microbiologica dell'Istituto di Ricerche dello stabilimento farmaceutico « Cario Erba > di Milano è stato ucciso dal suo stesso medicamento. Il meditato, quasi razionale ardimento che lo guidava ogni volta che si trattava di passare dalla fase sperimentale stille cavie animali a quella pro¬ tica e decisiva sull'organismo umano era diventato ormai una consuetudine. Egli si era servito del proprio organismo già numerose volte e il dottor Pauletta ogni volta si era ben guardato dal chiedere ad altri ciò che altri probabilmente non avrebbero chiesto a lui. Perciò anche ieri mattina, quando dalla sua casa di via Edolo 40, dopo aver baciato la giovanissima moglie Lina D'Anna e dopo aver detto ai due figlioletti Giovanni di 4 anni e Giorgio di S, per farli star buoni, che avrebbe fatto di tutto perchè Gesù Bambino portasse loro per il giorno di Natale il più bel dono, si avviò al laboratorio, la sua mente non fu attraversata neppure dall'ombra del dubbio che una tragica circostanza gli avrebbe invece impedito di mantenere quella soave pròmesso. L'improvviso collasso Il dottor Pauletta ieri mattina chiamò uno dei suoi numerosi assistenti, il dottor Angelo Cresseri, per farsi iniettare la composizione che sugli animali aveva dato felicissimo esito, tenendo fra le mani un minuscolo flacone contenente una sostanza incolore. La boccetta recava la scritta iGlutarilcas 20%->. Lui stesso.riempì la siringa, la porse al dottor Cresseri e gli ordlyiò, come in altre occasioni, di fargli una puntura di 5 co. Il liquido, a quanto è dato sapere, sarebbe un antibiotico del gruppo della cloromicetina, e cioè il cloramfenicolo usato già per molte malattie infettive sotto forma o di compresse o di supposte. L'operazione era r i e i e . a l i i , e i ¬ o a à ò n ò o , ù l a a o i i o a i o . a i 5 o o , o e o a i durata pochi secondi, durante i quali i due medici si dimostrarono assolutamente tranquilli. Dome avrebbero potuto non esserlo, se circostanze analoghe costituivano, si può dire, la toro normalità di lavoro? Non pare — secondo le dichiarazioni che ci sono state fatte dal dottor Riccardo Redaclll, condirettore dello stabilimento — che il Cresseri fosse a conoscenza della precisa identità del nuovo farmaco. Fatto si è che dopo neppure un quarto d'ora dalla iniezione il dottor Pauletta fu assalito da un violento impeto di tosse, subito seguito da gravi sintomi di soffocazione. Mentre istintivamente si portava le mani alla gola fu visto sbiancare In volto, stralunare gli occhi e poi, senza un grido né un lamento, abbattersi al suolo privo di sensi: Tutti i tentativi del dottor Banderall, medico dello stabilimento, di rianimarlo sono stati vani. Pure la respirazione artificiale, prontamente praticatagli, non ebbe esito. Anche il tempestivo intervento del chirurgo primario dell'Ospedale Maggiore, prof. Capponago Dal Monte alla regione cardiaca non riuscì a salvare l'eroico scienziato. La stessa moglie, sopraggiunta pochi minuti dopo, non fu neppure riconosciuta dal povero medico ohe, senza uno spasimo, si abbandonava inerte: la morte, attribuita a un repentino collasso dei centri bulbari degli organi respiratori e del cuore, era sopraggiunta con inesorabile precipitazione. II dramma del dott. Cresseri Questa sconcertante fulmineità e la sintomatologia della crisi mortale hanno dato avvio a diverse ipotesi, che soltanto i medici potranno convalidare od escludere. Tali ipotesi respingerebbero addirittura il movente essenziale della tragedia, cioè la natura del farmaco come sola causa del decesso. L'impeto di tosse e la minaccia di soffocamento sarebbero sintomi chiari di embolia e inoltre — a meno che non si tratti di un farmaco contenente sostanze fortemente tossiche —, risulterebbe molto improbabile che le conseguenze nocive di una puntura intramuscolare abbiano potuto manifestarsi con tanta rapidità e rivelarsi così micidiali. Perchè dunque è morto t Lo angosciante interrogativo non ha ancora trovato risposta. Perchè è morto, ci si domanda, se le prove sugli animali avevano dato una garanzia pressoché assoluta sulla innocuità del preparato t Verrebbe fatto di pensare a una intollerabilità individuale del soggetto verso questo medicamento, intollerabilità che nessun elemento però aveva fatto sospettare al Pauletta. Se un dramma allucinante è stato quello che ha travolto la giovane esistenza del valoroso medico, non meno drammatica risulta la situazione del Cresseri, che da dipendente nel pieno esercizio delle sue funzioni, sicuro del valore e cosciente della assoluta serietà di studioso del suo diretto superiore, non poteva rifiutarsi di obbedire a un suo ordine, che era l'ordine di un medico come lui. Quello di ieri è un fatto balzato alla luce per la sua singolare tragicità, ma che rientra nel novero dei molti che si verificano normalmente nel campo della ricerca farmacologica. Il dottor Pauletta custodiva nel suo laboratorio tutt'una serie di sostanze che stava ad una ad una esperimentando, perchè costituivano altrettante varianti di antibiotici cono- aprRApncfrètnnctdlotrs11In(nPvmfgloneCteJuamsèrsmsstcgsciupi. Ciò allo scopo di ricer-idcare nuovi medicamenti ad dilllljltlll ltltlllllltlIIIIIiltlllllllllllIIIItltllllIflazione chemioterapica. Pare che proprio una di queste sostanze abbia causato il fatale incidente. Oggi intanto l'avv. Angelo Luzzani, che ha assunto la difesa del dottor Cresseri, tratto in arresto ieri sera, l'autorità giudiziaria avendo ravvisato nei riguardi della parte da lui nsltpetud avuta gli estremi dell'accusa per omicidio colposo, è stato ricevuto dal Procuratore della Repubblica dottor Spagnolo. Al magistrato, il Luzzani ha presentato una memoria e fornito precisazioni su talune circostanze e un curriculum professionale del Cresseri. Da esso risulta che ha 28 anni, che si è laureato a Milano, che è autore, nonostante la sua giovane età, di alcune preziose monografie in materia di ricerche sugli antibiotici, assistente alla cattedra di biologia e dell'istituto di anatomia patologica e, alcuni anni fa, scelto, giovanissimo ancora, per rappresentare l'ateneo milanese al congresso di genetica 111 ■ 11011 fi {11111111 ■ 111 ( 1111 ri 111111111 ni ■ 111 ■ 11111111111 umana svoltosi a Stoccolma. Con il Pauletta aveva compiuto esperienze sulle cavie per la applicazione del farmaco di sua composizione, esperienze che erano tutte pienamente riuscite. Il Cresseri potrà in ogni modo godere della libertà provvisoria e si ritiene che nella tarda serata o al massimo domattina verrà scarcerato. Sotto la direzione del dottor Bossi dell'Ufficio di medicina legale di Milano, stasera è stata iniziata l'autopsia del cadavere, ma l'esito dell'esame necroscopico non potrà essere conosciuto che fra qualche giorno. I. c. ■ 111 ) 1 ■ 111111111111111 11111111111 ti ( 111 ti 1 il 1 ti r 111 : li dott. Gianni Pauletta tica e decisiva sull'organismo

Luoghi citati: Milano, Stoccolma