Votazione unanime

Votazione unanime Votazione unanime Le ultime parole del segretario del P.L.I. vengono salutate da un applauso cosi prolungato che si confonde con quello che accoglie il sen. Jannaccone mentre si avvicina al microfono. 1 L' on. Villabruna aveva detto di non voler accennare alla parte economica In quanto «attendeva con ansia la parola del prof. Jannaccone, onore e vanto del liberalismo italiano ». L'Illustre economista osserva preliminarmente che la materia sulla quale il partito dovrà e potrà operare è data dalla politica internazionale ed interna, onde i compiti del P.L.I. sono già in gran parte delimitati nei loro oggetti. Più che di realizzare un programma, si tratta di affrontare in concreto uno per uno tutti i problemi più importanti. Primo e più essenziale problema, quello della pace: «Compito dei partiti liberali è l'adoperarsi perchè l'adesione del Paesi occidentali al Patto Atlantico sia fedele ma non eie' ca; non tolga cioè ai governi ed ai popoli che l'hanno sottoscritto, di far sentire le loro esortazioni a non trascurare o respingere nessun possibile accomodamento per il solo preconcetto che non sarebbe accettato o osservato dall'altra parte ». Pomeriggio animato Dopo aver dichiarato di non ritenere personalmente attuabili — per ragioni storiche e nell'interesse italiano — gli Stati Uniti d'Europa, ed aver criticato il piano Schuman « embrione di Europa unificata », che « non garantisce all'Italia libertà di approvvigionamento sui mercati delle materie per l'industria siderurgica », il sen. Jannaccone è passato all'esame di problemi italiani. Il liberalismo — egli ha detto — deve creare un ordinamento sociale che non dia a nessuno un vantaggio iniziale sugli altri, che non ponga nessun individuo o gruppo in una posizione di favore, privilegio o monopolio. Gran parte della relazione dell'oratore è stata dedicata alla critica di particolari sistemi adottati Mn Italia: la confusione nelle funzioni e attribuzioni di governo; la nominati vita del titoli che favorisce il con centramento mobiliare nelle mani di pochi; la selva di enti parastatali con compiti economici (un migliaio circa. In continuo aumento) che « godono in fatto di un'irresponsabilità finanziarla quasi assoluta ». A quest'ultimo proposito, l'azione liberale — secondo il sen Jannaccone — « dovrà cercare di dissipare le confusioni dei poteri e conseguenti irresponsabilità; a talo scopo, potrebbe essere opportuno che gruppi dì quegli enti parastatali, che ora fan capo a dicasteri diversi, siano mesgi per qualche tempo alle dipendenze di un sol ministro o alto cono missario che • ne sfrondi la folta selva». Ma è impossibile riassumere in poche righe tutta l'ampia relazione del sen. Jannaccone, il cui dire ha a,r"into l'assemblea, non avendo nulla di ari¬ do o cattedrattico ma essendo anzi tutta pervasa da un sottile «humour». Con un caloroso applauso all'oratore, si è chiusa la seduta del mattino. Le due ampie relazioni dell'on. Villabruna e del sen. Jannaccone avevano occupato da sole tutto il programma della mattinata; nel pomeriggio il numero maggiore degli interventi ha resa più movimentata la seduta. Anche il tono degli oratori è cambiato: dopo Ceriani per il movimento giovanile, Nina Ruffini per quello femminile e l'on. Bozzi per un gruppo di demolaburisti che entrano a far parte al P.L.I., ha preso la parola Cattaui. Con slancio, vigore e franchezza, egli ha toccato rapidamente tutti i principali punti in esame. Stamane — ha detto, — si è parlato specialmente del passato: parliamo ora del futuro. Intendiamo ottemperare alla più rigorosa osservanza della Costituzione; non intendiamo invece più prestare il fianco alle manovre di coloro che tentano di dividerci colla questione istituzionale: di questo argomento non si parlerà più d'ora in poi. Particolarmente netta — e sottolineata da grandi applausi — è stata la presa di posizione antifascista: «Non intendiamo aver niente in comune con movimenti del genere nemmeno se contrabbandati sotto etichette di blocchi nazionali: in questo campo non accettiamo lezioni di patriottismo da nessuno, in particolare da coloro che dilapidarono il patrimonio nazionale, ci fece ro perdere anche le vecchie colonie, donarono alla Germania Trieste che l'Italia liberale aveva acquistato con 600.000 morti ». Quanto alla definizione della posizione del P.L.I. (se a destra o a sinistra), Cattani in vita a non preoccuparsi ecces sivamente: «Quel che importa, è che esso deve mettersi alla testa della democrazia italiana ». Un'ovazione che si protrae per alcuni minuti — la più lunga del Convegno — accoglie la conclusione di Cattani. Calorosi applausi salutano anche l'altro esponente dei gruppi liberali indipendenti, ora unificati, Nicolò Carandini. Ribadita la stessa tesi antifascista, egli afferma che, davanti al cedimento della D.'C, l'unico potenziale umano utilizzabile per la battaglia demo cratica e diffuso in tutt'ltalia, è quello liberale che dovrà ora estrinsecarsi in un solo parti to, in un'anima sola. « Il liberalismo è stato a suo tempo una forza rivoluzionaria che ha infranto un vecchio mondo; oggi esso deve conservare ciò che esiste di buono, innovare dov'è necessario per contribuire a creare ancora una volta un nuovo mondo. Ricordiamo ci soltanto che ' la libertà non fiorisce se non tra uomini uguali! ». Quando Carandini finisce Villabruna si alza e Io abbraccia affettuosamente; l'asse m blea vede nel gesto dei due leaders il simbolo della rinnovata unione, e acclama entu- siasticamente. Parla infine Paggi che si rifa al messaggio di Croce, là dove esso indica il P.L.I. come partito di centro con prevalenza delle istanze di sinistra. Egli ha invitato i liberali a guardare non solo alla borghesia ma anche al popolo italiano il quale vuole uno Stato che sia al servizio del cittadino. Partito di centro A Paggi va l'ultimo caloroso applauso del congresso. Siamo infatti alla fine; l'on. Martino legge il testo dell'o.d.g. conclusivo. Questo dice: Le correnti e tendenze liberali che oggi, in Torino, si raccolgono ed unificano nel PXi.1., convinte che le presenti difficoltà, interne e internazionali, sono superabili soltanto mediante la costruzione di Una società liberale, fondata sulla libertà politica garantita dall'autorità dello Stato, e sulla libertà economica integrata e corretta da interventi conformi dello Stato; solo una società liberale, coraggiosamente e costantemente innovatrice può assicurare un reale avanzamento dei ceti più disagiati e la diffusione del benessere e della proprietà; nell'ora attuale occorra accelerare negli animi oltre che nelle cose la difesa interna ed esterna dei valori sui quali poggia la civiltà dell'occidente, della quale l'Italia fu ed è insieme progenitrice e partecipe; prendono atto che il Partito liberale italiano nella sua funzione di partito di centro, riaffermata la sua lealtà costituzionale e la sua fedeltà ci 11 m 11111111111111111 r 1 ■ ti 1111111111 ; 111 r 1 s 11 ■ 11111111 ■ 111 agli ideali che ne ispirarono l'azione nella lotta per la liberazione, si oppone ad ogni compromesso politico non solo con schieramenti fascisti e pomunisti, ma anche con ogni altro p'artito-o formazione sovvertitrice ^dell'ordinamento costituzionale; auspicano che un atteggiamentounivoco del P.L.I., del P.Rl.le del PS.-I.I.S. consenta uh', migliore equilibrio politico ed una più valida difesa della democrazia e della libertà; e netta- convinzione che in uno Stato moderno ogni soluzione politica debba essere sorretta da una forte, concorde, disciplinata organizzazione di partito al momento di coneludere Io unificazione, prendono impégno di dedicare ogni energia ai ogni più intelligente sforzò? all'organizzazione del P.L.I. ed alla diffusione dei suoi ideali. L'applauso unanime dell'assemblea sancisce l'approvazione del documento; ma il presidente vuole la votazione per alzata di mano e relativa controprova. Risultato: unanimità. Tra rinnovati applausi, 1 congressisti sfollano lieti: i più si avviano ai numerosi pullman che han stazionato nelle vicinanze del teatro e che muoveranno verso tanti centri della provincia piemontese, lombarda, ligure. Direzione del partito ed esponenti delle correnti unificate invece si recano subito nella sede torinese del P.L.I., anticipando la riunione già fissata per domattina: l'unificazione è stata consacrata formalmente, si tratta ora di tradurla senza indugio in pratica. g g 111111 m 11 ri fi 1 m r 1111111111111111111111 1111 n 1111 m 1

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