I terreni donati al fascismo debbono tornare al Comune

I terreni donati al fascismo debbono tornare al Comune INTERESSANTE SENTENZA DELL'AUTORITÀ GIUDIZIARIA I terreni donati al fascismo debbono tornare al Comune Avevamo, in un precedente articolo dell'8 settembre, rilevato come fosse possibile per il Comune acquisirsi nuovamente dei terreni, di elevato valore, in aree centrali, la cui cessioìie, in periodo fascista, avrebbe dovuto considerarsi come nulla, o, quanto meno, decaduta per la sopravvenuta impossibilità della condizione apposta alla cessione. Avevamo, più particolarmente, accennato alla, donazione fatta dal Comune alla Federasione fascista torinese dell'area dell'ex-Dogana, in via Cernaia, al preciso, espresso scopo che vi si costruisse il palazzo littorio. E avevamo sostenuto che il Comune avrebbe avuto il diritto di riavere la titolarità dell'area ceduta, per essere diventata impossibile la condizione della donazione. , Siamo, ora, lieti che la nostra I tesi, eh e aveva sollevato in ta-1 hmi ambienti un certo scalpo-\ re, abbia avuto autorevole conferma in una recente sentenza emessa dal Tribunale di Torino a favore del Comune di None contro il Ministero del Tesoro. In tale sentenza fu affermato che, agli effetti dell'articolo 194 C. Civ., l'accertamento della possibilità dell'adempimento dell'onere dal quale può derivare la nullità della donazione, deve essere compiuto al momento in cui l'onere avrebbe dovuto essere eseguito. Se ne deduce, pertanto, in sentenza, la conseguenza che la donazione, da parte del Comune, di un appezzamento di terreno alla Federazione dei fasci di combattimento, allo scopo di costruirvi la casa littoria, deve intendersi nulla, per sopraggiunta impossibilità, con la caduta del fascismo, di attuazione della condizione. La sentenza contiene un'acuta e precisa impostazione giuridica della questione e ne trae, con ineccepibile correttezza, le deduzioni giuridiche e pratiche. La soluzione così nettamente indicata dalla pregevole sentenza del Tribunale di Torino, estensore il giudice Mongardi, non può essere superata dal rilievo che agli Enti fascisti sia subentrato, nella titolarità degli stabili, già ad essi intestati, 10 Stato. . Una successione integrale in detta-titolarità sarebbe giuridicamente prospettabile solo quando il precedente- titolare fosse proprietario incondizionato del bene in questione- Ma quando l'acquisizione della proprietà definitiva, fosse, in forza del titolo d'acquisto, subordinata ad una condizione, tuttora pendente al momento della pretesa successione dello Stato, questo non avrebbe affatto la possibilità di respingere la condizione e beneficiarsi dell'acquisto, come se esso fosse stato già ab initio certo e perfetto. Lo Stato dovrebbe darsi carico della successione del tutto inscindibilmente con la valutazione del titolo precedente d'acquisto; e se questo fosse stato passibile di annullamento per 11 verificarsi o il non verificarsi di una data condizione, tale condizione, informante l'efficacia del rapporto, dovrebbe avere pieno valore anche di fronte allo Stato stesso, rilevando, se del caso, l'inesistenza di un trapasso del bene in suo capo, per dovere il bene stesso essere considerato come restituito alla titolarità del primo cedente. uimiiiiiimmiimiMiiiiiiimiiiHiiiiiimmiiim n caso del Comune di None è uno dei più caratteristici e pressoché indiscutibili. Sussistono, lo ammettiamo, dei casi più complessi, nei quali la soluzione potrebbe parere meno intuitiva, ma nei quali, comunque, il Comune avrebbe seriissime ragioni per rivendicare a sè la proprietà pretesa e già magari utilizzata dallo Stato. Non dubitiamo che il nostro Comune, rigido tutore dell'interesse dei suoi cittadini, considererà, con la dovuta ocula>tezza, tutte le ipotesi che possano avere analogia, anche se ?ion rigorosamente corrispondenti, con l'ipotesi cui abbiamo accennato. Per intanto la giurisprudenza del Tribunale di Torino dovrebbe già dare chiara norma per il Comune, allo scopo di ri¬ lllllllllllllIliaillllItlllllUlllllllllllllllllllllllllll vendicare precisamente l'area compresa fra le vie Orattoni, Guicciardini e Cernaia, area che, appunto, era stata donata all'espressa condizione che vi si costruisse la teasa Httoria> e che dovrebbe, quindi, venire restituita al donante, per essere venuta meno la condizione, cui la cessione era sìtbordinata. Ed è appena il caso di segnalare l'ingente valore di un'area quale quella- sopra indicata, situata in una delle zone più centrali della città. Il valore di tale zona ha poi importanza, non solo ai fini strettamente economici, ma anche ai fini della politica edilizia, essendo essa compresa nel piano di sistemazione della stazione di Porta Susa. Roberto Cravero sGVnllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllMItllllllllllllll

Persone citate: Guicciardini, Mongardi, Roberto Cravero

Luoghi citati: Comune Di None, Torino