Burrascose vicende e suicidio di un ragazzo diciassettenne

Burrascose vicende e suicidio di un ragazzo diciassettenne Burrascose vicende e suicidio di un ragazzo diciassettenne Dopo un furto di gioielli spita da una scarpata - In Genova, 1 dicembre. La polizia è riuscita a far luce su una drammatica vicenda svoltasi in due episodi distinti nella nostra città e sulla quale da principio incombeva il più fitto mistero. Primo episodio: La notte scorsa, verso le 2,30, il tassista Andrea Carrara, fu Bartolomeo, di 49 anni, abitante in corso De Stefania 11 int. 35, mentre si trovava al posteggio di piazza Acquaverde, di fronte alla stazione Principe, con la sua auto, veniva avvicinato da un giovane sconosciuto che gli chiedeva di trasportarlo al porto, alla Calata Rubattino. Quando il tassì giunse nella località predetta, il passeggero scese e pregò l'autista di attenderlo. Egli ritornò infatti circa un quarto d'ora dopo, risalì nel tassì e diede ordine all'autista di condurlo sulle alture del Righi. Qui lo Econosciuto fece fermare il tassì e ne scese, mettendo la mano in tasca, come volesse estrarre il portafoglio per pagare. Il tassista, intanto, macchinalmente, sì curvò sul tassametro, per constatare l'importo della corsa, ma quando risollevò la testa si vide puntata contro una pistola, mentre l'individuo gli ingiungeva di scendere. Sbalordito e terrorizzato, il Carrara non po teva che ubbidire all'ordine del l'aggressore, il quale lestamente balzava sul tassì e a grande velocità si allontanava. Il tassista si recò quindi in città a piedi, per sporgere denuncia Il funzionario di notturna in questura disponeva pronte ri cerche dell'auto per mezzo delle camionette radiocomandate, In fin di vita A questo punto nella vicenda si innesta l'altro episodio che è avvenuto invece alla perife ria Ai, Genova, e precisamente a Mignanego, in una località immediatamente precedente all'inizio della salita dei Giovi, nei pressi di una villa abitata dal signor Luigi Luvotto. Improvvisamente detta locali tà veniva messa in allarme da un drammatico susseguirsi di grida e di rumori. Svegliati dal frastuono, i familiari del signor Luvotto si affacciarono alla finestra e scor sero un giovane che era accovacciato ai piedi dell'uscio di casa. Essi ne rimasero impressionati e si misero a gridare al soccorso, chiedendo anche l'intervento dei carabinieri della vicina caserma. Al sopraggiungere dei militi lo sconosciuto balzò in piedi e correndo come un forsennato, in direzione dei Giovi, sì sparò un colpo alla tempia, stramazzando al suolo. Il giovane veniva subito raccolto e trasportato all'ospedale di Pontedecimo dov'era ricove rato con prognosi riservatissima. versando in fin di vita. Intanto i carabinieri di Mi gnanego procedevano a una prima ricognizione sul luogo del fatto e trovavano una pistola Beretta e a non molta di stanza un tassì targato GE 31-383 N. 251, che era rovesciato in fondo a una scarpata, con un faro infranto. Ben presto le indagini appuravano che il tassì era lo stesso che era stato portato via al Carrara, sulle al ture del Righi. All'ospedale di Pontedecimo il giovane ferito veniva identificato dai docu menti che aveva indosso, per il Henne Didi Luciano di Pelle grò, di Santa Croce sull'Arno; indosso non aveva alcun valore all'infuorì di un biglietto da cinque lire. Cominciarono allora le indagini per stabilire quale correlazione avevano i due episodi, e finalmente in serata polizia e carabinieri sono riusciti a risolvere il mistero che gravava tvevg i rifugia a Genova - Rapina cerca di'soccorsi, vede i car sulla rapina compiuta sulle alture del Righi e sul morto trovato al colle dei Giovi. Risulta che Luciano Didi era fuggito da Pisa, dove aveva compiuto giorni or sono un grave furto o rapina rubando gioielli denaro e altri oggetti preziosi per un ingentissimo valore. Il giovane si era rifugiato a Genova credendo di poter essere al sicuro delle ricerche della Polizia ed aveva preso alloggio all'albergo Atlantico di piazza Bandiera, però ad un certo momento ebbe la sensazione dì non poter stare tranquillo neppure nella nostra città, temendo di essere braccato dalla Polizia locale. Fu per questo che la notte scorsa, all'improvviso, decise di allontanarsi anche da Genova. Si preoccupava di trovare un mezzo di trasporto rapido e individuale, non fidandosi di mezzi pubblici come ferrovia e corriere. Perciò si recò in piazza Acquaverde per noleggiare un tassì, quello del Carrara, meditando poi di rapinarlo. L'offerta dell'autista Si è saputo questa sera che l'autista, per evitare di essere depredato del suo mezzo di la voro, offrì al rapinatore una somma vistosa che aveva con sè, ma il Didi rifiutò con queste parole: c Che me ne faccio del denaro? >. Evidentemente voleva solo il tassì per poter fuggire. Vi era un punto oscuro in tutta la vicenda, ed era da¬ iiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiii un tassì, ma l'auto preciabinieri e si spara un colpo i . n i e a n e e a n o e r o ¬ to da questo quesito: come mai una persona che medita il suicidio perde tempo a compiere una rapina? Naturalmente questo' era un rebus, ma le indagini della Polizìa lo hanno risolto. Infatti, dagli accertamenti compiuti e dalle testimonianze della popolazione di Mignanego risulta che il Didi fu visto passare a grande velocità su per l'erta dei Giovi; senonchè a un dato punto volle cambiare marcia, ma poco pratico di guida invece di innestare la marcia stessa mise inavvertitamente il taxi in folle; ciò provocò lo sbandamento dell'automobile e il suo precipitare dalla scarpata. Il Didi si risollevò dalla caduta intontito e anche ammaccato, però non era ferito gravemente, e fattosi coraggio riuscì a trascinarsi fino alla casa dei Luvotto per chiedere soccorso, ma costoro data l'ora notturna non si fidarono di aprire e chiesero l'intervento dei carabinieri, la cui caserma è vicina alla loro casa. Figu rarsi come rimase il Didi quan do sentì chiamare i carabinieri; pensò: c sono perduto > e allora nell'orgasmo non seppe far altro che decidersi al suicidio; fece un certo tratto di corsa come per fuggire ancora, ma appena si sentì i carabinieri alle calcagna si esplose un colpo di pistola alla tempia destra. Il Didi, che ancora questa se ra era in condizioni disperate all'ospedale di Pontedecimo, è morto a tarda ora. iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiitiiiHiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiii

Persone citate: Andrea Carrara, Beretta, Didi Luciano, Luciano Didi, Luigi Luvotto, Pelle, Rubattino

Luoghi citati: Genova, Mignanego, Pisa, Santa Croce Sull'arno