CRONACHE DELLO SPORT

CRONACHE DELLO SPORT CRONACHE DELLO SPORT Oggi Torino e Juventus s'incontrano per la 107" volta Quando si scriverà la storia di quella grande competizione che è il campionato italiano, si sarà costretti di dare un posto di precedenza assoluta, agli incontri fra il Torino e la Juventus. Per un cumulo di ragioni, che si riassumono tutte nel fatto che nessuna coppia di contendenti ha cominciato ad incontrarsi così presto e si è incontrata tante volte come le due squadre torinesi, in forma ufficiale. Non Milan-Internazionale, non Genoa-Doria, non Roma-Lazio possono contrapporre uno stato di servizio atto a sostenere il confronto. Il Milan entrò in Uzza per ìa prima volta nel 1901, come sola squadra milanese, l'anno stesso in cui i due rivali torinesi — l'uno già col nome attuale, l'altro sotto il nome di F. C. Torinese — misurarono i ferri per la prima volta, e vinse il secondo per 1 a 0. Botto la denominazione che portano ora, i granata affrontarono per la prima volta in campionato i bianconeri nel 1907, il giorno tredici di gennaio, e vinse il Torino, per due a uno. L'Internazionale non fece la sua prima comparsa ufficiale contro il Milan che due anni dopo, il dieci gennaio, e vinse il Milan per tre a due. Genoa e Boria già si erano trovati l'uno di fronte all'altro nel campionato del 1902, il nove marzo, e la vittoria era spettata al Genoa, per due a uno. Ma all'usura del tempo e dei combattimenti non ha resistito che il Genoa: la Andrea Boria vera, quella pura, è scomparsa da anni e si è dovuti passare per i nomi del Liguria e di Sampierdarenese, per arrivare all'attuale Sampdoria. E nettamente fuori di concorrcn za sta al proposito il binòmio Lazio-Roma, dato che per tro vare la prima partita di campionato fra i due rivali della capitale, è necessario venire sù fino al 19S0, la prima stagione del girone unico: ed il succes so toccò alla Roma per tre a uno. In Nazionale si è 'discusso a TORINO Oravi (Giuliano) Poul NPratesi Amalfi M Prassi J. Hamen BoMin trita Bluotto (FeP JUV Inizio: ora 14,50. OGGI F Romano Nay Farina Gortalaul Hjalmaruon Motta Cnropellose MUCCllIBlll men Bonlpertl K. Hintan Mari MUo (Ferrarlo) Parola BflrtuViola Bflrtu ocelli ENTUS INALISSI Il trio centrale della Juventul'Incontro. Da sinistra: J. Hlungo sul fatto se l'onore del titolo di Capitano vada attribuito a chi ha vestito prima, in ordine di tempo, la maglia azzurra, od a chi la ha portata il maggior numero di volte. Il concetto che prevale ora, è quello, diciamo cosi «numerico >, e noi da esso dissentiamo: anzianità fa grado. Ma, nel caso del Campionato, non c'è nessun bisogno di discutere. Le circostanze aiutano. Il binomio Torino-Juventus gode del privilegio di avere per sè ambi gli elementi: quello della anzianità e quello della quantità di incontri ufficiali. Giù il cappello, di fronte all'avvenimento. Quando si parla di partite classiche di campionato, questa prende senz'altro per sè il posto d'onore. V'è tutta la vita del calcio italiano, nella rivalità che regna fra le due grandi società torinesi. Nel senso che esse sono passate attraverso a tutte le vicissitudini dello sport nostro, ne hanno vissute tutte le vicende, ne hanno combattuto tutte le battaglie per la buona organizzazione e la salda struttura. Lunghi anni fa, al momento in cui, per usare da un marasma organizzativo e da una crisi tecnica motto grave, noi proponemmo l'adozione in Italia del campionato a girone unico, e lottammo per esso, a costo di passare per una dolorosa scissione, trovammo al fianco nostro, a sostenere i nostri principii con comprensione, con lealtà, con tenacia, Torino e Juventus. Non MA AL PALLONE s avrà una grande parte nelansen, Bonlpertl, K. Hansen si volevano bene fra di loro — un ben dell'anima non se lo sftno mai voluto, in nessun mo mento — ma avevano le stesse vedute sui problemi di interesse generale. E, nella questione che abbiamo ricordata, mentre altri tentennava, tennero duro, piemontesemente. Alterne sono le vicende del campionato: un momento va su l'una delle squadre, un momento — che può voler dire anche parecchie stagioni — va su l'altra. I sostenitori stanno dove sono. Coloro che non giurano che nel nome della bandiera bianconera, dicono che t juventini si nasce ». Coloro che « vedono » tutto e solo granata, stanno portandosi, in questi tempi per essi non felici, in modo che, senza esagerazione è commovente: la loro squadra va male, dà loro disinganni e dispiaceri, ed essi duri tenaci, compatti, vanno sui campo, tacciono, soffrono, ma di colori non cambiano, juventini non diventano, piuttosto si appartano. Aspettano che passi la bufera, attendono che torni per essi il sole. Nelle esagerazioni si cade sovente, nelle cose dello sport, ma il feno meno torinese a cui alludiamo è fatto di dirittura e di serietà: è cosa grande. Tanto grande è questo fenomeno, materiato, dal carattere di dirigenti, giuocatori e pub blico, che i due ambienti, divi si fra di loro come comparti menti stagni, sono riusciti ad un'opera, nella somma del loro lavoro e del loro sforzo, grazie alla quale Torino ha soverchia to e continua a soverchiare ogni altra città d'Italia: è il centro che, colle sue due squadre, ha riportato di gran lunga il maggior numero di volte, il titolo di Campione del Paese. Otto (Juventus) più sei (Tori no) fa quattordici. A Milano cinque (Inter) più quattro (Mi lan) fa nove. A Genova, nove (Genoa) più zero fa ancora nove. A Vercelli, il solo addendo dà sette, come a Bologna esso dà sei, ed in ogni altro caso non dà che uno. E' un successo nel tempo, che la no stra città deve a bianconeri e granata, uniti, una volta tan to, nella lode. Ci è parso che in questa oc castone, e dopo quello che già è stato scritto sul momento tecnico dei contendenti e sulla situazione contingente, fosse il caso di dire sinteticamente che cosa significhi, nella storia del nostro sport, nella sua essenza, nel suo valore intrinseco, quell'avvenimento che si chiama Torino-Juventus. Vittorio Pozzo

Persone citate: Bluotto, Hansen, J. Hlungo, Motta Cnropellose, Poul Npratesi, Prassi J., Vittorio Pozzo