Il flusso della nuova piena del Po ha raggiunto la zona dell'alluvione di Gino Nebiolo

Il flusso della nuova piena del Po ha raggiunto la zona dell'alluvione Il flusso della nuova piena del Po ha raggiunto la zona dell'alluvione Ottimistiche previsioni dei tecnici - Adria oggi sarà completamente vuota - Miracolosi salvataggi: 18 bimbi e tre donne raccolti nei barconi pochi istanti prima che la loro casa crolli - Duemila persone sbarcate a Rovigo dopo una lotta disperata sotto la bufera (Da uno dei nostri inviati) Rovigo, 23 novembre. I primi marosi, le avanguardie della nuova ondata di piena del Po hanno toccato il Polesine a Castelmassa. Sono arrivati nel primo mattino e — strano contrasto — 11 accompagnava un sole primaverile dopo una notte di vento, di pioggia e di violenti cavalloni che avevano trasformato la palude in un mare in burrasca. A sera hanno raggiunto le tre falle di Occhiobello, 25 km. più avanti. Fortunatamente le acque provenienti dalla Lombardia e dal Piemonte non hanno provocato che un lieve aumento del livello (2 o 3 centimetri) nella sola parte occidentale del bacino. La piena continuerà ancora per tutta la giornata di domani e si ritiene che la massa d'acqua e la sua irruenza saranno di lieve entità. Non si avrebbero perciò 1 temuti peggioramenti della situazione generale, anche tenendo conto dell'enorme estensione della zona allagata. Questa è una notizia piuttosto tranquillante, almeno per 1 tecnici. I poveri polesani rimasti ormai in pochi nei paesi allagati ed in quelli sulle rive dell'immenso lago vivono invece ore di passione. Nella mattinata, ad esempio, si era diffusa la voce di un nuovo gravissimo pericolo che incombeva su Rovigo e minacciava d'isolarla completamente. Molti rodigini avevano fatto un pacco di viveri e si erano affrettati a l'aggiungere Padova. Causa dell'ingiustificato esodo era il rigurgito del canale Ceresolo, avanzato di qualche decina di metri. Un'altra notizia allarmistica aveva creato addirittura scene di panico lungo gli argini dell'Adige, dove per tutta la giornata hanno sostato in silenzio folti gruppi di contadini. Si era preso pretesto dal concentramehtii di gran parte dei mezzi del Vigili del fuoco a Stanghetta sulla strada per Badia per affermare che il fiume, avendo superato di molto il segnale di guardia, minacciava di frantumare i terrapieni e d'invadere la pianura, unirsi al Po, scatenarsi quindi rabbiosamente intorno. A Stanghella invece, dove è impiantato 11 comando - generale dei Vigili del fuoco, regnava la calma più assoluta. L'ing. Previti di Torino, vice comandante delle forze dislocate nella zona alluvionata, ha smentito con fermezza la notizia. « E' vero che l'Adige sta crescendo da due giorni — ci ha detto — ma il fiume dispone di un perfetto sistema di sicurezza adottato dopo le precedenti rovinose piene; lungo tutto l'argine fino alla foce sono sistemati scarichi di emergenza che offrono tutte le garanzie. Stanghella è un po' il cuore del Polesine in questi giorni, una potente stazione collegata con il ponte radio ad Adria, a Pontelagoscuro e ai mezzi nautici sparsi in tutto il Polesine riceve in continuità richieste d'Interventi ed allarmi. Grafie alla perfetta organizzazione, 50.000 persone devono la loro vita ai vigili del fuoco. Su tutto il fronte dell'alluvione si stanno ultimando gli sgomberi dei paesi allagati. Adria entro domani sarà completamente vuota, poiché oggi altri 6000 scampati hanno toccato le sponde di Cavarzere e di Corbola. Negli altri centri minori durante la scorsa notte i mezzi della marina e dei pompieri hanno lavorato senza soste. Un ardito salvataggio, che merita di essere citato, è quello eseguito dall'lng. Bianconi e dai suoi uomini sul Canal Bianco. Duemila persone sotto la bufera che imperversava sono state sbarcate a Rovigo dopo una disperata lotta contro gli elementi. Un anfibio sospinto dai cavalloni veniva sbattuto contro una casetta che appena emergeva dalle acque e si è sfasciato. Gli uomini che erano a bordo riuscivano a raggiungere un albero e a legarsi saldamente ad esso. Venivano scorti all'alba e portati a terraferma. Anche 18 bambini e tre donne sono scampati oggi alla morte. Si erano rifugiati in una grossa cascina in località Zoccoli di Villamarzana. L'acqua a poco a poco aveva invaso il pian terreno ed essi si erano rifugiati sulle travi del soffitto. Quando 1 marinai per caso giunsero nel pressi della casa, udirono un impressionante coro di singhiozzi. Tutti vennero adagiati sul fondo dei barconi e mentre stavano allontanandosi l'edificio, già minato alle fondamenta, crollava. Lungo il Canal Bianco, le acque vanno gradualmente ritirandosi e già appaiono lunghe strisce di terra. Il fango ha cancellato ogni impronta di vita e dà una triste idea di quello che sarà l'intero Polesine il giorno che la furia del Po' si sarà placata. Gino Nebiolo

Persone citate: Previti