Le accuse di Mosca nella nota a Washington

Le accuse di Mosca nella nota a Washington Le accuse di Mosca nella nota a Washington Il Cremlino afferma che l'America finanzia agenti segreti e cospiratori contro la Rùssia e gli Stati satelliti (Nostro servizio speciale) New York, 22 novembre. Il Governo sovietico ha presentato un'altra nota di protesta contro il Governo americano. Dopo quella che aveva per oggetto la situazione triestina questa nota viene ad essere un altro atto della guerra diplomatica che l'Unione Sovietica sta conducendo contro gli Stati Uniti. Come già l'altra di pochi giorni or sono anche questa si riferisce a precedenti arretrati nel tempo: anzi questa risale a tempi ancora più remoti. La protesta è fondata sulla asserita violazione da parte americana dell'accordo concluso nel 1933 fra Litvinof e Roosevelt allora rispettivamente Commissario sovietico per gli Affari' Esteri e il Presidente degli Stati Uniti. L'accordo impegnava le due parti a non compiere atti che comunque potessero significare ingerenza negli affari interni dell'uno dei due Paesi contraenti, mentre ora nella nota del Cremlino si asserisce che l'America vi è venuta meno avendo stanziato durante l'ultima sessione del Congresso cento milioni di dollari per aiutare i movimenti anticomunisti nei Paesi soggetti al controllo sovietico. La deliberazione è stata presa l'estate scorsa su proposta del sen. Mac Carran che è lo specialista americano della lotta anticomunista essendo presidente di uno speciale comitato di difesa per preservare la Nazione dalle cosiddette attività antiamericane. Anche in mancanza di reazioni ufficiali si può dire senz'altro che prima del provvedi mento del Congresso erano già avvenute ingerenze sovietiche negli affari interni americani: « E' perlomeno una singolare impudenza questa dei sovietici, Essi parlano a nome di un Paese che ha violato gli accordi Roosevelt-Litvinov continuando a condurre una politica sovversiva non solo negli Stati Uniti ma in tutti gli altri Paesi del mondo Ubero». Questo il commento più immediato ed elementare che assai probabilmente jarà domani confermato negli ambienti re sponsabili e autorizzati. Si nota d'altra parte che se non fosse già abbastanza istruttivo il recente caso del colonnello Otto Biehler, addetto militare cecoslovacco a Washington, denunciato la scorsa settimana come spia, a togliere ogni dubbio varrebbe adesso la denuncia che ha presentato ieri il senatore 'O Connor, presidente del sottocomitato senatoriale della Sicurezza interna, contro una coppia di cittadini cecoslovacchi residenti in America: si tratta di tali Jari e Olga Stari, marito e moglie, addetti alla delegazione ceca presso le Nazioni Unite. Attualmente si trovano in Europa e il senatore 'O Connor ha chiesto che venga loro inibito il ritorno negli Stati Uniti perchè essi sareb¬ IIIIMIIIIinillllllllHIIIHIIIIIIIIMIIIIIIIIIIIIIIIIIIII bero a capo del servizio di spionaggio ceco in America. Il senatore 'O Connor dichiara nella denuncia che il signor Stari è stato particolarmente addestrato a Mosca nelle attività di spionaggio e di assassinio: una sua specialità sarebbe precisamente quella dell'assassinio silenzioso, espressione che indica il modo di strozzare, pugnalare o avvelenare una eventuale persona incomoda. A parte questa particolare attitudine, della quale comunque non si ha la prova che sia stata esercitata in America, il signor Stari avrebbe svolto una larga opera di spionaggio. Fuori delle indicazioni di ge iiiiliiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii imi nere pittoresco e drammatico è abbastanza facile ammettere che l'Unione Sovietica si valga di agenti segreti negli Stati Uniti e ciò in una misura che il Dipartimento di Stato dichiara oggi più che larga. La legge americana estremamente liberale rende anzi difficilp perseguire il reato nè alcuno pensa o propone di modificare la legge. Ma che proprio 18 Russia presenti una sua nota per accusare gli Stati Uniti di ingerenze indebite nei propri affari interni è cosa che qui appare una sinistra ripetizione della favola del lupo e dell'agnello, v. g. iiiiiiiiiiiimiiiiHiiiiimiiiHiiiiliiiinimiiD

Persone citate: Roosevelt, Roosevelt-litvinov