Denunciate in America le atrocità dei comunisti di Vittorio Gorresio

Denunciate in America le atrocità dei comunisti Massacri di prigionia vi ita. Corea Denunciate in America le atrocità dei comunisti I fatti risalgono ad un anno fa - Sono stati rivelati solo oggi per motivi politici - Gli impianti bellici americani saranno decentrati (Nostro Servizio speciale) New York, 14 novembre Sono usciti i giornali con un titolo che copre tutta la prima pagina: < 5500 prigionieri americani assassinati nella Corea rossa ». Un altro titolo, poco meno vistoso, incalza precisando: c Duecento Marines massacrati in un eccidio in massa ». Sono stati 1 giornali di mezzogiorno a portare questa notizia e alle edicole c'era un certo sgomento, tanto fra i venditori quanto fra gli acqui renti dei giornali. Leggendo le notizie che seguivano ai titoli si veniva a sapere che le vittime della strage sono cosi ripartite per nazionalità: 2513 americani, 40 turchi, 10 inglesi, 5 belgi e 75 di, altri Paesi. A questi sono da aggiungere 250 mila sudcoreani ugualmente uccisi, oltre a 25.575 prigionieri politici prelevati come ostaggi fra 1 notabili del Paese Nella Corea del Nord gli ostaggi presi dai rossi sarebbero 10.284. Queste cifre, che i comunicati denunciano come ancora ben lungi dall'essere complete, si riferiscono ad avvenimenti di data abbastanza remota. La strage dei prigionieri risale al mese di dicembre dello scorso anno 1950, il numero degli ostaggl è comprensivo di quelli catturati fin dall'inizio della guerra in Corea, con la sola avvertenza che un aumento delle atrocità da parte avversarla si è avuto in coincidenza dell'intervento della Cina comunista nel conflitto. Le notizie sono state fornite dal colonnello James Hanley, della Giustizia militare americana addetto all'VIII Armata, quella che ebbe a subire le maggiori perdite durante il ripiegamento dello scorso anno dalla Corea nord-orientale verso 11 mare. Come ai ricorda, reparti di < marines » furono allora accerchiati ed il massacro dei prigionieri avvenne nella località di Sinhung a sud di Hambung sulla costa nord-orientale. Il tempo che è trascorso, un anno intero, non diminuisce certamente l'atrocità del fatti, ma ci si chiede come mai le autorità militari abbiano atteso tanto tempo prima di renderli noti e perchè abbiano scelto proprio la data odierna per dare ad essi tanta pubblicità. La risposta ci sembra abbastanza facile: innanzi tutto si è voluto che l'opinione reagisse alla propaganda di pace comunista che era riuscita a infiltrarsi persino tra le truppe combattenti. Scriveva Ieri il IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIHIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII i e i 3 . e e o i n i a l o i a e i a e y, a, a 1 a i e. n e i, e no a iasi sone il 2v"ew York Times che ufficiali | pe soldati americani stavano ac- Ibcusando i plenipotenziari delle Nazioni Unite dì rifiutarsi te¬ stardamente a prestare orecchio alle offerte di tregua comuniste e arrivavano quasi a ritenere che i cinesi e i nordcoreani fossero 1 veri e i soli campioni della pace al paragone dei fautori di guerra occidentali. E così si è voluto ricordare quali campioni di civiltà sian questi antagonisti delle Nazioni Unite. In secondo luogo sì doveva spiegare tanto alle truppe combattenti quanto all'opinione pubblica americana la ragione dell'insistenza che pongono i delegati delle Nazioni Unite nell'esigere che insieme al fatto elementare della cessazione del fuoco si concordi altresì il regolamento di una serie di questioni accessorie come quella della restituzione dei prigionieri. Se a ciò non si arrivasse, i combattenti americani temono di poter far la fine del loro sventurati compagni d'arme trucidati l'anno scorso. E' questo il senso della notizia oggi diffusa che proprio oggi viene ad acquistare maggior valore in quanto i negoziati per la tregua sono arrivati in Corea a un punto morto che non manca di carattere drammatico. Nell'ultima riunione dei plenipotenziari a Kaesong 1 delegati rossi hanno difatti dichiarato ieri in modo perentorio: «Cessazione immediata dei combattimenti per terra sul mare e nell'aria. Se volete continuare a dar prova della vostra forza militare è meglio che abbandoniate la conferenza. Sia chiaro che la tregua si decide adesso o mai più ». E' la prima volta che 1 cinesi e i nordcoreani ricorrono a un linguaggio cosi deciso; gli americani si propongono ciononostante di ripresentarsi ancora' alla riunione del sottocomitato ma le notizie che oggi hanno diffuso tanto largamente debbono servire a preparare l'opinione pubblica all'eventualità che si profila molto probabile di un fallimento definitivo dei negoziati di tregua. Questa ora grave è parsa al generale Mac Arthur l'ora buona per lui per riprendere la sua violenta campagna di critiche contro 11 modo tenuto dal Governo nel dirigere gli affari coreani. E* andato a Seattle a pronunciare un discorso. Occorre dire che il suo discorso non ha avuto le accoglienze di entusiasmo che solo tIIIIIIIIIMIIIIIIIinilllllMIItllllllllllllllllllItllllllllll pochi mesi or sono lo avreb bero salutato, Mentre la stella di Mac Arthur declina verso il tramonto, l'opinione americana, che si rende conto di quanto fossero semplicisticamente pericolose le formule miracolistiche da lui proposte, si orienta con triste rassegnazione ma con ferma decisione verso altre forme più valide di preparazione e di difesa. Si sta studiando a Washington il problema di decentrare gli impianti bellici americani, perchè si calcolo che < il giorno in cui la guerra dovesse scoppiare, la Russia sarebbe in grado di bombardare contemporaneamente da 20 a 30 città americane, anche di notte e nonostante le eventuali condizioni atmosferiche avverse ». La impressionante dichiarazione è stata fatta durante una riunione di grandi industriali convocati ieri nella capitale per Io studio del problema del decentramento, tenendo conto che « nel 1965 la Russia sarà In grado di avere atomiche in numero sufficiente per 1 bombardamenti strategici ed impiego tattico ». Cosi avvertiti gli Industriali anche le forze militari per la difesa territoriale sono mobilitate: in questi giorni a Onslaw Beach, nella Carolina del Nord si sono concluse grandiose manovre di Marines imperniate sul tema di un sbarco dal mare respinto con successo da un formidabile sbarramento ato mico. Vittorio Gorresio dcpccsvmnttldIdflplBndcuistdGdllllllllllllllllllllllllllllllllllllilllllllllllllllllllllll

Persone citate: James Hanley, Mac Arthur