Bradley in Europa per un convegno militare

Bradley in Europa per un convegno militare Bradley in Europa per un convegno militare II capo degli S. M. americani discuterà a Parigi, Londra e Roma la formazione dell'esercito unificato con la partecipazione tedesca (Nostro servizio speciale) Washington, 13 novembre. ti generale Omar Bradley, presidente degli Stati Maggiori riuniti dell'esercito americano, ha lasciato oggi Washington per via aerea alle ore 20 diretto a Parigi ove si incontrerà col generale Eisenhower, Robert Lovett, Averell Harriman e i capi militari britannici e francesi. L'argomento dei colloqui che Bradley avrà, sarà la costituzione di un esercito europeo. Non si nasconde, negli ambienti prossimi al generale, che questi desidera spingere il più rapidamente possibile l'Europa a costituire questo esercito con la cooperazione di unità tedesche. E' questa la prima volta cjke tanti capi militari americani e di tanta importanza, compreso il segretario alla Difésa, si trovano riuniti a Parigi. Il soggiorno del generale Bradley in Europa sarà probabilmente assai lungo perchè egli desidera fare ritorno con un piano il più completo possibile e con la promessa della sua applicazione nel termine più breve. Bradley, dopo il soggiorno parigino, si recherà a Roma con Robert Lovett e il generale Eisenhower. Questi farà un esposto sulla situazione militare europea e dal punto di vista americano sulle misure indispensabili al consolidamento delle difese atlantiche. Bradley sarà accompagnato a Roma anche dal maresciallo britannico dell'Aria, William Elliott, membro del Comitato Permanente Atlantico. Gli ambienti americani precisano che prima di ripartire per l'America, il generale Bradley si recherà a Londra per passare in rassegna lo stato di preparazione della difesa atlantica con i capi dello Stato Maggiore britannico. Bradley spera che il suo viaggio in Europa gli permetterà: 1) di consolidare la cooperazione degli Stati Uniti e della Francia nel campo della preparazione militare; 8) ottenere lo stesso risultato con Londra e Roma; 3) tracciare un piano concreto che sarà osservato alla lettera dai Paesi interessati perchè un esercito europeo, incorporante contingenti tedeschi, possa divenire alfine realtà; l) conoscere i bisogni essenziali dell'Europa che dovranno essere soddisfatti dagli Stati Uniti. Le commissioni di armistizio sono tornate a riunirsi oggi a Musang in Corea per la ventieeiesima volta dopo l'inizio delle trattative. Sono rimaste in sessione per cinque ore, una daudvzssmcssstotipcnpsaggnvNflagdtendmccerapmpmstlatrglortdpènedllafidtchpmhutaodssc■iiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiuiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiuiin durata ohe non avevano mai ancora raggiunto, e ciò» dalle undici del mattino alle quattro del pomeriggio: <.per la prima volta nel corso di questi negoziati i plenipotenziari hanno saltato anche la colazione >, scrivono non senza un sentimento di vaga gratitudine i corrispondenti di guerra dall'Estremo Oriente. Anche però col sacrificio della colazione non sembra che il successo sia stato maggiore rispetto alle venticinque precedenti riunioni: per la durata infatti di tutte le cinque ore i delegati comunisti non hanno fatto altro che ripetere la solita richiesta di cessazione del fuoco senea alcuna garanzia per una effettiva tregua regolarmente concordata. I/imbarazzo della delegazione americana è pertanto notevole. I rappresentanti delle Nazioni Unite debbono infatti fare i conti non solamente con la situazione tattica e strategica ma altresì con lo stato d'animo delle truppe combattenti da parte occidentale. Sono questi i titoli della grandezza e della nobiltà delle democrazie, poiché esse trattano con uomini nella piena capacità di volere e di intendere e che pertanto vogliono sapere quali motivi abbiano, oltre all'irrazionale fideismo che è possibile inculcare nelle masse meno dotate di senso critioo, per sacrificarsi nel combattimenta. Secondo la ammissione degli stessi corrispondenti americani la propaganda comunista si trova in condizioni di vantaggio proprio perchè si tratta solo di propaganda. Anche in Corea come in Europa gli Stati Uniti dunque si trovano di fronte al problema di vincere la battaglia della propaganda e il loro problema è complicato dal fatto che essi non sanno, essi non vogliono e non possono rinunciare a dire sempre tutta la verità, solo la verità e niente altro ohe la verità. E' una impresa difficile quella di battersi salvando alcuni scrupoli morali contro un nemico o avversario che non ne ha. Il generale Vandenberg, che ha visitato il fronte coreano per rendersi conto dell'andamento della guerra aerea, non ha ieri esitato a dichiarare in un rapporto che oggi è stato pubblicato dalla stampa americana che gli apparecchi ora in uso in Corea da parte delle forze delle Nazioni Unite sono purtroppo di un modello sorpassato rispetto a quello che forze avversarie da qual- ccpbsfCprspdP*rvcrvsccvriIpldtltèsnlsplctfsncmcmnvaracnms' che tempo hanno messo in campo. Arrivato in America, il rapporto del generale Vandenberg ha prodotto una enorme sensazione. Lo si è letto in funzione non solamente della Corea ma pure dell'Europa e pensando all'Europa il senatore Cabot Lodge del Massachusetts ne ha tratto l'occasione per un appello reiterato a dedicare tutte le energie del Paese alla produzione bellica: *Le nostre consegne all'Europa sono in ritardo sul previsto e ciò è gravissimo perchè non possiamo pensare a resistere ai carri armati sovietici con limousines d'i lusso quali son quelle che produciamo e non possiamo illuderci di abbattere un < Mig > sovietico con un lussuoso apparecchio di televisione». v. g.

Persone citate: Averell Harriman, Cabot Lodge, Eisenhower, Omar Bradley, Robert Lovett, Vandenberg, William Elliott