Le dicerie e le smentite in una testimonianza accusatrice

Le dicerie e le smentite in una testimonianza accusatrice BOVO E BERARDELLI DEPONGONO AL PROCESSO GRANDE Le dicerie e le smentite in una testimonianza accusatrice Clima ossessivo ed estenuante - La "moglie olandese,, nei Ietti di Bangkok - Il posto sull'aereo - Un violento scatto dell'imputato - Le lettere del consigliere Berardelli - Molte cose dette, e poi negate (Dal nostro inviato speciale) Bologna, 8 novembre. SI è levata oggi la più spietata voce accusatrice di questo processo, quella del giudice Giulio Berardelli, che si trovava a Bangkok all'epoca della tragedia e fu il punto di convergenza del pettegolezzi e dicerie sviluppatesi nell'ambiente Italiano dopo il fatto. « Mi fa pena il padre di Grande, ma una pena maggiore mi fa la signora Virando la cui figlia fece una cosi barbara fine », egli ha dichiarato per spiegare la sua accusa. Ma non ha riferito che dicerie. Dicerie che egli a suo tempo portò davanti al magistrato e che poi furono smentite dagli interessati. In mattinata si è avuta una ripresa della deposizione Bovo, interamente dedicata alle contestazioni. — Ci dica qualche cosa sul clima — chiede l'avv. Marchesini. Non meno cauto di Ieri Bovo risponde: — E' duro ma ci si può abituare. Dipende dall'organismo e dal tenore di vita. Si possono avere disturbi al fegato, al cuore, si può prendere la malaria. Bisogna adottare precauzioni, essere molto sobri!, fare una vita sana e sportiva. Io lo sopporto bene grazie anche alla mia costituzione fisica che mi fa tollerare 1 40° di calore di Bangkok come mi ha fatto tollerare 1 40° di freddo della Siberia. Aw. Dentala: — Quale è la sua impressione sulle condizioni fisiche e psichiche della signora Virando? — Nei primi 1S giorni è stata di ottimo umore poi cominciò a soffrire e verso la fine era molto deperita. Certo fumava molto; glielo feci notare scherzosamente ma non mi permisi di darle nessun consiglio. Non conoscendo l'inglese si sentiva un po' sperduta in quell'ambiente internazionale, sospirava la sua città. Il preteso cifrario Marchesini: — Ai funerali della signora Grande incontrò il signor Otello Benedetti? Parlarono del fatto? — L'ho conosciuto un Benedetti, non so se si chiamasse Otello, che poi sposò una siamese figlia di un ex-ministro delle finanze. Non ricordo pe rò se sia andato in casa Gran de in occasione dei funerali e nemmeno ricordo se abbiamo parlato della tragedia. Marchesini riprende: — Nei giorni scorsi alcuni quotidiani hanno pubblicato la notizia del furto di un cifrario avvenuto tra il 18 e il 22 novembre In danno della Legazione italiana. Può dire qualcosa sull'argomento se non è vincolato dal segreto d'ufficio? La richiesta della P. C. ha lo scopo di escludere una possibile tesi della difesa impostata su di un delitto commesso da una spia. Cautissimo, risponde il console Bovo: — A me non consta nulla. Ed ora comincia la difesa a interrogare. Chiede l'avv. Dentala: — Quali signore italiane andarono a visitare la salma? — Nessuna, mi pare: ce n'erano pochissime, e la signora Grande non era in rapporti di amicizia con nessuna. — Era ciò che desideravo sapere. Lo scopo era quello di far risultare che donne che potessero vegliare la salma non ce n'erano. Stoppato — Cosa può dire degli esperimenti balistici compiuti dalla polizia siamese in casa dei Grande? — Sentire un rumore dipende dall'entità del rumore e dalla sensibilità dell'udito. Gli esperimenti della polizia furono infirmati dal fatto che chi stava nel bagno sapeva che il sarebbe sparato e soprattutto che non era sotto la doccia. A questo si aggiunga che la casa era vuota. — E' vero che la signora Grande avesse prenotato un posto In aereo In partenza per l'Italia? — A quell'epoca occorreva avere 11 visto dell'India, dell'Iraq e dell'Egitto che venivano dati dalla Legazione britannica, ma per quello occorreva una settimana. Ignoro se il mattino del 23 novembre l'apparecchio è partito con un posto vuoto e se chi l'aveva prenotato si sia fatto rimborsare il prezzo del biglietto. Le prenotazioni erano nominative. Occorreva esibire il passaporto e il certificato di vaccinazione contro il colera e il vaiolo. — Cosa può dirci circa la mancanza di senso del tempo dei boys? — Intanto essi sono quasi tutti contadini e analfabeti. Aggiungo che per tutti gli orientali il senso del tempo non esiste. Nessuno arriva all'ora esatta ad un appuntamento. Per un orientale tra le 9 e le 9 e tre quarti non c'è alcuna differenza. Se a un orientale si chiede l'ora, egli risponde per esempio: c Sono le 10 quà-quà»; vuol dire che sono le 10 passate; e possono essere passate anche di tre quarti d'ora. Ritorna l'avv. Marchesini con un'ultima domanda: ' j^gTènte — Perchè al signor Virando non ha detto che era in corso un' inchiesta della polizia siamese? — Non ricordo di non averglielo detto; è probabile, ma non lo affermerei in modo assoluto. E nemmeno ricordo di avergli taciuto il particolare che un'ora dopo la sciagura è Intervenuta la polizia. Comunque si trattava di circostanze che non potevano essere ignote al signor Virando. Glie lo avrà detto certamente il ministro Umiltà. E finalmente il console Bovo viene licenziato. E' ora la volta del conte Filippo Visconti di Modrone. Egli riferisce di avere incontrato Ettore Grande a Singapore, abbattutisslmo per la morte della moglie, sulle cui cause gli diede una riposta evasiva. Proseguendo nel suo viaggio, 11 teste conobbe a Saigon un medico 11 quale gli riferì della tragedia di Bangkok come di un delitto. Arrivò qualche giorno dopo a Bangkok, conobbe il giudice Berardelli ed altri, i quali gli consolidarono quella ipotesi. Berardelli si lamentava di non essere Btato chiamato dalla Legazione per svolgere Indagini sul fatto. Un nome buffo — Tratta da un ambiente familiare e provinciale — dice il teste — e condotta In un profondamente diverso, la signora Grande avrà avuto una terribile crisi di sgomento. Appresi che aveva rifiutato di fare andare 1 suoi a Bangkok perchè si vergognava di far loro vedere in quale città era andata a vivere.. Io adoro l'Oriente e considero Bangkok una città piena di attrattive e di fascino. Questo suo atteggiamento me la fece giudicare una donna anormale. Dalla gabbia Grande chiede la parola: — Può dire il teste che cosa si usa mettere nei letti al Siam per combattere gli effetti del caldo? B teste sorride: — Un lungo cuscino cilindrico che il dormiente si caccia fra le gambe, al duplice scopo di favorire l'aerazione e d'impedire che la pelle si appiccichi per il sudore. Ha un nome buffo: si chiama « la moglie olandese ». All'udienza pomeridiana, la signora Giuseppina Agazzone vedova Lattes, la cui figlia sposò il giudice Muggia, e poi ottenne l'annullamento del matrimonio, riferisce su circostanze irrilevanti inerenti le nozze tra il Grande e la Virando combinate appunto dal giudice Muggia. Viene introdotto il teste Federico Cornaro, presidente del Tribunale del minorenni di Torino. Egli riferisce di avere conosciuto il Grande, nel febbraio '39, presentatogli da una cugina. — Mi disse che lo conosceva da bambino, che le aveva raccontato la sua vicenda ma che le pareva che egli le avesse nascosto qualcosa. Lo feci venire nel mio ufficio, e Grande mi narrò il fatto, precisando che gli spari erano avvenuti in due tempi. Gli obiettai che tale circostanza mi sembrava incredibile per una suicida. Egli rispose che 11 suicidio era stato accertato dal medico. Lo rividi poco dopo la perizia Busatto nella quale era stato riscontrato il foro alla nuca. Gli feci osservare che più che mai la faccenda non quadrava. Lo vidi reagire, esclamando che era mostruosa l'ipotesi di un delitto commesso da lui. Procuratore gen.: — Come mal Grande disse al teste che gli spari erano avvenuti in due tempi, mentre invece al giudice che lo interrogò nel mesi successivi parlò di un solo tempo?