Riconosciuti sette imputati dal vice-comandante dell'Osoppo

Riconosciuti sette imputati dal vice-comandante dell'Osoppo Drammatica udienza al processo Porzus Riconosciuti sette imputati dal vice-comandante dell'Osoppo Lucca, 6 novembre. La parte centrale della giornata è costituita dall'attesa deposizione del vice-comandante dell'Òsoppo, Leo Patussi (Tln), uno del tre scampati alla strage di Porzus, attualmente tenente del Genio a Vittorio Veneto. Il Patussi è uno dei pochissimi testimoni di una parte di quello che accadde alle malghe nel funesto pomeriggio del 7 febbraio 1S45. Drammatico il momento in cui, su invito del Presidente, il tenente Patussi si è avvicinato alla gabbia degli imputati per i riconoscimenti, che ha fatto senza la minima esitazione, ben consapevole della grave responsabilità che assumeva in quell'istante la sua deposizione. Prima aveva raccontato la tragica odissea di quel giorno: la colonna dei garibaldini di Giacca, guidata da Dinamite (Fortunato Pasquitta) che saliva alle malghe; il suo incontro affettuosissimo con Silvestro (Leonida Mazzaroli), amico d'infanzia; l'imposizione fattagli da un garibaldino di < mani in alto»; Marco (Vittorio Juri) che gli puntò alle re ni la pistola immobilizzandolo; Bolla ed < Enea » che, inconsapevoli di quanto accadeva, salivano tranquillamente alle malghe; la sua impossibilità di avvertirli; l'accerchiamento dei due da parte di un altro grup po di garibaldini ebe gridò loro < Vigliacchi, badogliani!»; la fuga giù dal costone nevoso del monte di < Centina » (Aldo Bricco), Inseguito e ferito dai colpi di mitra; Bolla che gridava chiedendo < Che ho fatto? Se sono colpevole ditelo! »; < Enea » picchiato da Giacca che gli rimproverava di essere del Fr-.rtito d'Azione: tutti que sti penosi episodi sono passati nel racconto calmo e obiettivo del tenente Patussi, il quale poi ha continuato col dire che da alcuni garibaldini venne accompagnato prigioniero a Spessa. E' avvenuto qui il riconoscimento. Fra coloro che si trovavano nella baita di Porzus il teste ha riconosciuto: Giolli (Giorgio Julita), e fra quelli che lo accompagnarono a Spessa: Condor (Adino Longo), Pacifico (Giulio Felcaro), Stefano (Alessio Cantarutti), Osso (Tullio Di Gasparo), Titti (Renato Paressan). Ha riconosciuto inoltre Luigi Fabiani (Lolo), equivocando però sul suo nome di battaglia. Il Patussi ha ripetuto questi riconoscimenti anche quando, su richiesta della difesa, gli imputati sono sfilati davanti alla Corte e quindi davanti a lui testimone. Egli ha concluso col dire che dovè la vita all'amico Silvestro (il Mazzaroli) che con uno strattagemma lo fece entrare in una formazione garibaldina, dalla quale fuggì durante una breve licenza riparando in Carnla fino alla Liberazione. Nell'udienza antimeridiana sono stati uditi due altri testimoni: quel Pietro Biasin, delegato politico di una formazione Osoppo che, dopo avere deposto ieri sera, ha chiesto dì essere nuovamente udito stamane; e il cognato di Gastone Valente («Enea»): Giovanni Battista Angeli. Il Biasin ha tenuto a smentire una asserzione fatta alla Corte dal teste che lo aveva preceduto, Carlo Bianchi, 11 quale aveva detto che I tedeschi nutrivano speciale simpatia per gli osovani. Contro questa dichiarazione il Biasin ha presentato alla Corte un lungo elenco di osovani fucilati dai tedeschi: diciannove in tutto.

Luoghi citati: Lucca, Osoppo, Spessa, Vittorio Veneto