Condizioni perchè il Sudan decida dei suoi destini

Condizioni perchè il Sudan decida dei suoi destini Dichiarazioni del segretario della Lega Araba Condizioni perchè il Sudan decida dei suoi destini (Nostro servizio speciale) Il Cairo, 5 novembre. <Non vogliamo il comunismo, questo sia chiaro ». Con queste parole il segretario generale della Lega Araba, Abdel Azzam Pascià, ha fatto il punto sulla situazione dei rapporti fra le nazioni appartenenti al poderoso organismo musulma no e le potenze straniere. L'Egitto — ha detto Azzam — è pronto a collaborare con l'Occidente una volta che siano realizzate le sue aspirazioni nazionali. Se la Russia vuole relazioni amichevoli con il mondo arabo per stabilire la pace (< nell'ambito della Carta delle Nazioni Unite », ha sottolineato il Segretario della Lega) la sua iniziativa sarà la benvenuta. Azzam ha promesso che l'Egitto non farà ricorso alla vio lenza nella disputa con la Oran Bretagna: « Non è mai stata una questione di violenza. Sap piamo che la Gran Bretagna è più forte, ma non può soste nersi con la violenza. Gli ingle si dovranno fare a meno della violenza da parte degli egiziani. La lasciamo ai britannici ». Tutto questo Azzam ha detto in una conferenza stampa tenuta oggi al Cairo. E ai giornalisti egli ha fatto anche sapere di essere favorevole a un ritiro delle forze e dell'amministrazione britanniche dal Su dan, per permettere ai sudanesi la libera espressione dei loro desiderata politici circa il futuro status del Paese. La Gran Bretagna deve mu tare al più presto la sua vecchia psicologia, ha detto Azzam. Il momento in cui gli inglesi cambieranno diventeranno amici: « Questo Paese non è nemico della Gran Bretagna, abbiamo interessi comuni ». Ma intaìito si moltiplicano gli incidenti ad aumentare la tensione. Nella Zona del Canale una macchina britannica che recava a bordo un uomo e una donna è stata colta in una Unboscata da terroristi egiziani, che hanno aperto il fuoco con i mitra dai lati della strada. L'uomo al volante è riuscito a filar via senza che nè lui nè la donna venissero raggiunti dai proiettili. I paracadutisti br»ta?inici della 16.a Brigata indipendente hanno steso la scorsa notte un cordone attorno al villaggio di Kassassin, presso Tel El Kebir, quale « gesto di ammonimento » alla popolazione. E' in questa zona che più volte si è sparato contro convolili britannici e che sono state sabotate le linee elettriche dell'Esercito inglese. Dopo poche ore di appostamento i paracadutisti sono stati ritirati. Scopo dell'esercitazione era quello di far capire ai ter roristi della zona che gli inglesi sono pronti ad ogni azione. Continua l'esodo della manodopera egiziana. Tutti i lavora- tori locali del porto militare in-glese d'Abadieh, presso Suez, hanno lasciato il posto di to-voro. La scorsa notte le « sgun- dre di intimidazione » della Po,itela egiziana avevano ba/tufoil quartiere arabo di Suez, esor- tando i lavoratori a non restare al servizio degli inglesi. Qui al Cairo, il ministro dell'Economia Nazionale, Hamed Zaki Pascià, ha ricordato che il Governo d'Egitto non ha an cora preso misure per sottrarre all'industria tessile inglese il cotone egiziano, ma che se le relazioni fra i due Paesi peg giorassero, vi sarebbe la possibilità di una < guerra del co tone ». v. C.

Persone citate: Abdel Azzam, Azzam, Hamed Zaki