Censimento
Censimento Censimento Questi giorni passeranno ella storia delle rilevazioni statistiche, in Italia. Il 4 di novembre, in ossequio ad una legge approvata dal Parlamento durante la scorsa primavera, si ebbe il censimento della popolazione: il giorno successivo, il censimento per l'industria ed il commercio. Tutto fu ottimamente predisposto. I moduli sono stati distribuiti: non di rado con regale larghezza (una società di mia conoscenza, che ha due impiegati, ne ricevette venticinque copie); le istruzioni furono riprodotte e commentate; molti giornali poi, con. spirito amichevole, batterono su di un tasto che su na gradito all'Istituto centrale di Statistica: la rilevazione, cioè, non ha fini fiscali, neppur remotissimi; la gente, dunque, non s'industn ad alterare le cifre. Questo censimento confermerà probabilmente che fli italiani sono oggi 467 milioni, all'incirca. E la cifra esatta ha la sua importanza, per certe valutazioni successive. Ma gli elementi statistici più importanti, che è legittimo attendersi da questa rilevazione, riguardano la distribuzione della popolazione sul territorio nazionale. Vi sono invero molti provvedimenti, economici e non economici, i quali si basano sulla consistenza della popolazione « legale » esistente nelle varie località: elettorato, istruzione pubblica, assistenza generale e via enumerando. Ebbene, a cagione delle robuste trasmigrazioni interne (tanto frequenti negli anni passati) e della non iscrizione all' anagrafe dei paesi d'arrivo, per i neo-venuti, la popolazione legale non corrisponde più alla popolazione effettiva. Per esempio si calcola che a Roma vi siano alcune centinaia di migliaia di persone in più della consistenza anagrafica; ed è probabile che a Torino ed a Milano l'inurbamento clandestino abbia assunto consimili proporzioni. L'iniziativa, dunque, presa in questi giorni in molte città, di censire gli « irregolari », i « senza-tetto », mediante speciali pattuglie specializzate, è quanto mai opportuna. Ma il censimento demografico reca un'altra rimarchevole particolarità. Nelle precedenti indagini, e sino al 1931, ci si limitava a chiedere se l'interessato sapesse leggere e scrivere. Domanda oggi ripetuta, e che gioverà a risolvere la controversia se - negli ultimi quindici anni l'analfabetismo sia aumentato o diminuito in Italia. Ma, sviluppando un'iniziativa già presa in occasione del censimento del '36, si chiede ora, inoltre, ai cittadini di precisare la loro professione con espressioni non generiche. Di modo che, compiuto lo spoglio dei dati, si potranno avere elementi interessanti la nostra agricoltura e quindi la riforma agraria (distinta sottilmente la figura del conduttore non coltivatore, ad esempio, da quella del coltivatore diretto, ecc.); oppure l'industria (precisato il numero dei contabili, delle stenodattilografe, degli archivisti, ecc.) e quindi la stessa lotta contro la disoccupazione: fine principale d'ogni politica economica, in Italia. Una re centissima indagine statisti ca del Ministero del Lavoro valse a precisare, dal punto di vista quantitativo, talune caratteristiche dei disoccu pati: offerta elevatissima di braccianti e manovali: scar sissime disponibilità di personale qualificato e specializzato. Questi dati, se sa ranno confermati dal nuovo censimento, dovranno dare un orientamento nuovo, in dicato da molte parti, alla nostra istruzione professio naie, anche elementare. Infine, il censimento demo grafico offrirà dati esatti in altri campi, pur bisognosi di essere rischiarati. I moduli, come si sa, furono inviati ai capi-famiglia. Essi dovran no dichiarare non soltanto come la loro unità familiare sia composta; ma dove abiti e quali caratteristiche abbiano i locali occupati. Se vi sarà coabitazione, si dovrà precisarlo; se i locali sono manchevoli, per i servizi sanitari, precisarlo del pari. Onde con questi nuovi elementi statistici, si potrà poi valutare con esattezza il grado d'affollamento delle abitazioni, luogo per luogo, conoscendo il vero volto d'un fenomeno dolorosissimo di questo dopo-guerra, che si esprime in nuclei familiari dimoranti in ricoveri di fortuna; oppure vivacchianti in coabitazioni forzate, con tutte le conseguenze che ne derivano. Avuti i dati, si dovrà passare all'azione. Ma non vi è saggia « edilizia popolare » senza una precisa conoscenza dei fenomeni che si vogliono modificare. H censimento demografico è dunque legato alla politica To(ldedngds
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