Gli attacchi al ministro Scelba dei senatori Li Causi e Rizzo

Gli attacchi al ministro Scelba dei senatori Li Causi e Rizzo LA LOTTA AL BANDITISMO SICILIANO A PALAZZO MADAMA Gli attacchi al ministro Scelba dei senatori Li Causi e Rizzo L'on. Basso ha presentato alla Camera una proposta per un'inchiesta parlamentare Roma, 26 ottobre. Nelle due sedute odierne 11 Senato ha concluso la discussione sul bilancio dell'Interno. Domani, dopo la replica del ministro Sceiba, si avrà il voto che concluderà la tornata di lavori di Palazzo Madama. Tre interventi hanno avuto particolare rilièvo: quelli del socialista Domenico Rizzo e del comunista Li Causi, che hanno sviluppato la loro requisitoria soprattutto nei riguardi delle collusioni in Sicilia tra banditi e .polizia e quello del democristiano Macri, che ha ribattuto le accuse degli oppositori. Dopo i senatori Mole Salvatore (p.s.i.), Terracini (p.c.i.) e Schiavone (d.c), 11 sociali usionista Rizzo ha affermato di ritenere ancora possibile la ripresa del dialogo tra maggioranza e opposizione; ma subito dopo è passato all'attacco dicendo che il Ministro degli Interni sta praticamente liquidando la costituzione. La polizia — ha chiarito — noti deve essere forte solo in funzione dei mitra e del numero dei suoi uomini, ma soprattutto per il suo prestigio e per il consenso che deve circondare la sua azione. (Rivolgendosi dll'on. Bcelba) < Lei fida troppo sulla forza della polizia, ma ciò può illudere la maggioranza, non certo l'opposizione. Essa si rende conto della reale forza di un governo che non si appoggia sul consapevole consenso del IIIIIIIIIIIIIIIIIIIMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII popolo e che non comprende le esigenze delle masse lavoratrici. Fu un democristiano, l'on. Mortati, a proporre un articolo della costituzione che doveva sancire il diritto all'insurrezione popolare nel caso la costituzione fosse stata violata. Il principio non fu usato perchè sembrò ovvio. Badi oggi il Governo di non provocare lo sdegno e la rivolta del popolo tradito». (Agli applausi dell'estrema sinistra si uniscono alcuni liberali e socialdemocratici). Nella seduta pomeridiana, dopo che il d. c. Batnek Ludovici ha chiesto uno stanziamento di trenta milioni a favore dell'associazione del donatori di sangue, ha preso la parola il comunista Li Causi, che praticamente ha continuato con un linguaggio ancora più acceso, la requisitoria dell'on. Rizzo. Li Causi afferma che Giuliano ebbe anche contatti con alcuni americani, con i quali stabili rapporti da poter chiedere lanci di armi. Sin da allora l'America — secondo quanto afferma LI Causi — intendeva fare della Sicilia una base americana. Sceiba cominciò a favorire tale politica di asservimento. «Il bandito Giuliano ebbe numerosi incontri con il Maggiore americano Stern, che fu anche incaricato dal fuorilegge di trasmettere un messaggio al presidente Truman nel quale era detto che in Sicilia si costituiva un fronte contro il comunismo, e che l'isola non poteva restare indifferente di fronte alla canea bolscevica ». Li Causi rivolge poi numero se domande al Ministro. Perchè — ha chiesto fra l'altro — Giuliano non è stato preso vivo? Non era difficile — secondo Li Causi — dal momento che la polizia era in continuo contatto con lui. < Ma Sceiba aveva dato mandato a Pisciotta di far tacere per sempre Giuliano perchè il bandito aveva dichiarato di tenere il Ministro dell'Interno Botto l'incubo di gravi rivelazioni che avrebbero potuto spezzare la sua carriera e mettere in pericolo la sua stessa vita. Ma la bocca di Giuliano è stata chiusa Invano, perchè la verità sarà detta prima o poi dagli uomini polìtici oggi chiamati come correi». Il ministro Sceiba ha ascoltato impassibile la requisitoria di Li Causi, limitandosi di tanto in tanto a prendere qualche appunto. Al banco del Governo siedeva anche 11 Presidente del Consiglio. Il democristiano Macri, levatosi a parlare subito dopo, ha difeso l'opera del Ministro sostenendo che non solo una firma falsa, ma ben altro giustificherebbe l'operato della polizia se ciò fosse stato fatto per stroncare finalmente il banditismo in Sicilia. L'unica collusione politica che i banditi hanno avuto è stata quella con 1 separatisti. L'oratore ha deplorato che •llllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllll l'on. Montalbano, pure a conoscenza da ben quattro anni dei fatti da lui denunciati si sia deciso a parlare solo dopo la sferzata che Sceiba gli inflisse alla Camera tre giorni or sono, il acri concludendo afferma che tutto il discorso di Li Causi è costruito su insinuazioni e su fatti personali fragilissimi. Dopo gli interventi dei d. c. Antonio Romano e Cianca, il sen. Romita ha precisato di non aver dimesso l'ispettore di P. S. Messana perchè a quella epoca non risultava nulla che facesse pensare ai rapporti dell'Ispettore coi banditi. Romita ha aggiunto che pensava tuttavia di sostituire Messana perchè non lo riteneva capace di catturare Giuliano. Il dibattito è stato chiuso dal repubblicano indipendente Conti Sui fatti che oggi hanno tenuto cartello a Palazzo Madama, 11 socialfusionista on. Basso ha presentato alla Camera una proposta di legge per una inchiesta parlamentare. ■lilllllllllllllMllllllllllllllllllllllllllllllllllllllll

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