La reazione protestante non preoccupa Truman

La reazione protestante non preoccupa Truman CLARK AMBASCIATORE AL VATICANO La reazione protestante non preoccupa Truman La scelta del momento adatto - Le elezioni e i timori dell'opposizione (Dal nostro corrispondente) Washington, 22 ottobre. La Casa' Bianca ha finora Ignorato le vivacissime proteste delle Chiese protestanti alla nomina del generale Clark ad ambasciatore presso il Vaticano e v'è ragione di credere che Truman continuerà a non scomporsi per le prediche dal pulpito e le centinaia di telegrammi di protesta degli < antipapisti > che arrivano ai suoi uffici. Quando il furore sbollirà, Invece, Casa Bianca, Dipartimento di Stato e molto probabilmente molti senatori cercheranno di far riesaminare la questione da un punto di vista pratico e non confessionale. Truman, cioè, adotterà anche in questa tempestosa questione la < tattica Truman >: la stessa che adottò nella gigantesca lotta contro Mac Arthur. Come ammettono infatti anche 1 suoi meno equanimi avversari, Truman è stato una volta di più abilissimo. Primo, ha presentato al Senato la domanda di nomina poche ore prima che la prima sessione del Congresso si aggiornasse all'8 gennaio, pochi giorni prima che una gran parte de) senatori parta per l'estero in missioni di vario genere, e soprattutto dopoché il Congresso aveva già votato le tre leggi più controverse ed importanti di questo scorcio di sessione: quella per gli aiuti economici e militari ai Paesi Uberi, quella per assegnare sei miliardi di dollari per spese delle forze americane su mercati stranieri (campi di aviazione, acquisti di materiali e di macchine utensili) ed infine quella per l'aumento delle tasse. Nei due mesi e mezzo prima della riconvocazione del Congresso e del Senato, le reazioni anticattoliche si saranno esaurite e quelle favorevoli alle relazioni diplomatiche colla Santa Sede avranno avuto 11 tempo di organizzarsi e di far sentire la loro voce. Risulterà allora — come scrive la Washington Post — che il riconoscimento del Vaticano come Stato sovrano non significa affatto, come pretendono le Chiese protestanti, una violazione del principio della separazione della Chiesa dallo Stato, ma semplicemente che gli Stati Uniti < hanno interesse politico a mantenere direttamente relazioni diplomatiche col Papa, che esercita nel mondo una così potente influenza spirituale, invece che indirettamente pel tramite delle gerarchie cattoliche americane, come è avvenuto finora». E' da registrare che in tal senso si sono già manifestate le prime voci favorevoli fra cui molto significativa quella di alcuni importanti rabbini. Secondo, l'aggiornamento del Congresso proprio mentre si inizia la campagna elettorale per la nomina del nuovo Presidente, obbliga i parlamentari americani ad evitare di sollevare questioni che possono alienargli una parte dei loro elettori e poiché i cattolici costituiscono la più grande Chiesa unitaria ed organizzata degli Stati Uniti e contano in ambedue i partiti elementi assai importanti per ogni manovra politica locale o nazionale, l'opposizione protestante non può conta¬ t tlllllllllllllllllllllIlilllllllllMIIMltlllIlllItl re sull'appoggio attivo del senatori e del deputati. Semmai, si calcola alla Casa Bianca, essi stessi cercheranno di dimostrare che nominando un ambasciatore al Vaticano si contribuisce solo a rafforzare la opposizione al comunismo che è la sola questione che oggi appare al cittadino medio americano veramente essenziale. Resta ancora lmprecisata ed indecisa però una questione, poco importante in sé, molto però per le sue ripercussioni sulla politica interna: il modo con cui Truman ha elaborato segretamente una decisione che, come scrive David Lawrence sulla Evening Star, costituisce la maggior notizia politica avutasi in molti mesi ed li modo con cui il Presidente intende ottenere l'approvazione del Senato alla sua nomina. Contrariamente alle recenti previsioni, non sembra che Truman abbia intenzione di procedere a una nomina provvisoria (che è nei suoi poteri) salvo poi ad attendere la convalida da parte della seconda sessióne del Congresso In gennaio o febbraio. La Casa Bianca non ha voluto dire chiaramente se la decisione è da scartare come impossibile, vista la reazione del momento e le prevedibili accuse elettorali a cui darebbe luogo un nuovo atto del Presidente di Indipendenza dal Congresso. Il portavoce di Truman si è limitato a dire che per ora una nomina senza convalida sembra improbabile. Non però per timore del Senato ma perchè essendo Clark un generale in servizio attivo le leggi americane gli impediscono di assumere incarichi politici senza prima uscire dall'esercito. Nella migliore delle ipotesi Clark dovrà attendere sino ai primi di gennaio, a meno che Truman non trovi qualche altro espediente prima di partire l'otto novembre in vacanza, per fargli raggiungere il posto prima di Natale. Ma comunque vadano le cose, Truman ha segnato presso i cattolici e le altre minoranze religiose degli Stati Uniti un grosso successo personale: cosa importante tenendo d'occhio che fra nove mesi si avrà la convenzione del partito democratico per la designazione del candidato alla presidenza. g, t.

Persone citate: Clark Ambasciatore, David Lawrence, Mac Arthur

Luoghi citati: Stati Uniti, Washington