II Senato vota fa fine dello stato di guerra

II Senato vota fa fine dello stato di guerra L'AMERICA E LA GERMANIA II Senato vota fa fine dello stato di guerra Smentite le affermazioni attribuite ad Eisenhower circa un ritiro delle truppe americane - Monito alle destre Washington, 18 ottobre. Il Senato statunitense ha all'unanimità approvato ed inviato alla Casa Bianca la risoluzione, in cui si dichiara ces sato lo stato di guerra tra gli Stati Uniti e la Germania. Dichiarazioni di Me. Cloy (Dal nostro corrispondente) Bonn, 18 ottobre. «In Europa le divisioni americane resteranno fino a quando la loro presenza sarà necessaria per proteggere 1 paesi firmatari del Patto Atlantico da eventuali colpi di mano sovietici! ha affermato oggi l'alto Commissario americano In Germania Me Cloy, dando così una categorica smentita alle dichiarazioni attribuite ad Eisenhower, il quale avrebbe detto che entro circa tre anni le truppe americane dovrebbero rientrare in patria, abbandonando ai francesi, agli italiani ed al danesi ecc. la difesa del continente europeo. Le dichiarazioni di Eisenhower sono state il frutto di un equivoco o forse sono state fatte per tranquillare le madri e le spóse che attendono 11 ritorno del loro cari; in ogni caso Me Cloy ha assicurato che non è stata fissata alcuna data per la partenza delle divisioni amerlcane dall'Europa. E non soltanto per impedire colpi di mano russi, ma anche per rendere impossibile 11 risorgere di regimi totalitari, gli americani non intendono varcare per il momento l'Atlantico. «Noi non resteremo con le mani in mano — ha detto McCÌoy — se un. Hitler o un qualsiasi altro fanatico dovesse tentare di far risorgere uno stato totalitario >. Egli ha aggiunto di deplorare di tutto cuore tanto l'intervento nell'arena politica delle organizzazioni di reduci della Wehrmacht, quanto i discorsi nazionalisti pronunciati in questi giorni da alcuni ex-generali dell'esercito tedesco. Sono dichiarazioni che acquistano particolare importanza se vengono lette alla luce di alcuni recenti e significativi avvenimenti: come i buoni risultati ottenuti nelle elezioni di Brema dai iiiimiiiiniinumiimniHimiiiuiimminiinii gruppi di estrema destra, e come l'odierna fusione delle associazioni del reduci di sei delle più grandi regioni tedesche. Non può non tornare alla mente, a tale proposito, il ricordo di quanto avvenne in Germania, dopo la prima guerra mondiale. Tuttavia la politica americana nel confronti della Germania non è mutata, ha concluso McCÌoy, smentendo la voce su un < raffreddamento > di Washington, nei confronti di Bonn. In realtà nessuno aveva preso sul serio la possibilità che gli americani abbandonassero la Germania occidentale a se stessa e potessero rinunciare all'inclusione delle forze germaniche in quelle dell'esercito atlantico. La precisazione di McCÌoy è venuta tempestivamente a chiarire la situazione ~ Del resto 1 giornali tedeschi già parlano della possibilità che durante l'incontro che Adenauer avrà mercoledì con i tre alti commissari alleati, sia possibile terminare la fase preliminare del colloqui dai quali dovrà uscire la nuova posizione giuridica internazionale della Germania occidentale. E anche McLoy si è dichiarato ottimista in proposito. Dal risultati di un'inchiesta compiuta dal partito socialdemocratico, si è appurato che entro i primi sei mesi di quest'anno oltre quarantamila prigionieri tedeschi in Russia hanno scritto alle loro famiglie. Le lettere sono arrivate coi mezzi più disparati, spesso portate da soldati dell'armata di occupazione russa in Germania, che tornavano da licenze e venivano a dare il cambio alle vecchie guarnigioni. E' così inconfutabilmente provato che sono in vita almeno quarantamila del 256 mila soldati tedeschi che dovrebbero ancora trovarsi nell'Unione Sovietica. La documentazione ha un enorme valore — e non soltanto per la Germania — proprio a un giorno di distanza dalla dichiarazione sovietica nella quale viene riaffermato che non vi sono più prigionieri tedeschi, italiani o giapponesi nell'URSS, ad eccezione dei pochi condannati per crimini di guerra. Del resto an che gruppi di soldati olandesi, che facevano parte di una di¬ iiiimmiimiiiin visione di S.S. e che hanno potuto far ritorno in patria in questi giorni, hanno dichiarato che vi sono ancora molti prigionieri in Russia, fra i quale anche numerose donne: forse ex-ausiliarie o infermiere. Da Berlino si apprende che la « generosa amnistia politicai concessa dal governo tedesco della zona sovietica, per dimostrare la propria buona volontà nel confronti del governo di Bonn, farà uscire dalle carceri soltanto le persone condannate a pene non superiori ad un anno: è una amnistia, dunque, non per i condannati politici ma per i ladri di polli. e. a. *llllllllflllllllllllllllllllllllllllllllllllllllitlillll)

Persone citate: Adenauer, Brema, Eisenhower, Hitler