"Non posso dire la verità ucciderebbero la mia famiglia"

"Non posso dire la verità ucciderebbero la mia famiglia" Rivelazioni dell9iiavvoeatieehia99 He Maria "Non posso dire la veritàucciderebbero la mia famiglia" Un testamento con il racconto dei fatti occultato all'estero - Ammessa la visita del cap. Perenze - Turiddu alla vigilia della morte fu avvertito di non fidarsi di Pisciotta (Dal nostro inviato speciale) • Viterbo, 18 ottobre. Stamane, Gregorio De Ma ria si è deciso Analmente a par lare. A deciderlo è stato Sera- flno Di Peri, ex-sindaco di Bo- (lognetta che gli aveva già man dato da Palermo un teledramma per sollecitarlo a dire che era lui l'awocaticchio. Il Peri ; è stato messo subito a confron-1 to con De Maria che, prima di ogni altra cosa, ha tenuto a!dire: «Io non ho avuto il me-jmoriale di Giuliano che qui si cerca > I Concitato confronto '*Di Peri — Ma io non ho mal detto che lei ha il memoriale. Ho detto solo che lei ha ammesso di essere l'avvocaticchio; Ma. parli, dica la veritàLei è un galantuomo; ne va di mezzo la dignità di tutti, me compreso. Lei mi ha detto proprio che Perenze è venuto a chiedergli gli indumenti di Giuliano... — Avvocato, o meglio dottore, la dica questa verità. E' tempo che la dica — ha incalzato, a sua volta, il presidente. Una. pausa di pochi secondi, poi Dè Maria, • con voce -sommessa-; -t- Sì, è vero, Perenze è venuto da me... Ma non per chiedermi gli indumenti di Giuliano: credeva che fossi stato io a fornire le Informazioni al giornalista... — Ma no avvocato — è scattato allóra con aria peccata De Peri —. Lei mi ha detto che Perenze è venuto a chiederle gli indumenti.... Si ricorda che lei mi. disse come a Perenze spiegò di aver bruciato tutto quello che di Giuliano aveva in casa? Parli, avvocato... —; Ma lo faccia tacere signor presidente — è saltato su, violento, dal suo posto nella gabbia Gaspare Pisciotta — è un assassino, un volgare, miserabile assassino. — State zitto — lo ha rimproverato il presidente. — Questa è offesa a un teste e bisogna procedere per direttissima... P. G. — Va bene, si rimetta allora il verbale d'udienza all'ufficio competente. Pisciotta — E all'ufficio competente spiegherò ogni cosa. L'atmosfera in aula è diventata densa di elettricità. — Perenze non mi ha mal chiesto documenti — dice De Maria — però debbo riferire una circostanza che non ho mai detto. Giuliano aveva sempre con sè un porta-carte contenente una fotografia di Pisciotta ed alcuni fogli di carta. Quando, dopo la sua morte, bruciai tutto, questo portacarte non l'ho più trovato. Non so proprio chi possa averlo portato via. La sera prima dell'uccisione di Giuliano, tornando a casa vi trovai Marotta che, mi disse poi, aveva portato a Turiddu una lettera anonima nella quale lo si avvertiva di « non fidarsi di Pisciotta > e, leggendola, Giuliano avrebbe commentato: < E se non mi fido di lui'di chi mi debbo fidare? >. Poi Marotta andò via e un'ora dopo circa venne Pisciotta. Alle tre e mezzo circa Giuliano fu ucciso... >. «— Ma guardi che Perenze ha negato tutto. Ha detto di averla vista tre volte solamente: una volta la mattina in cui morì Giuliano e altre due con li giudice Mauro >. Il portacarte scomparso De Maria — Perenze quando mi parlò della notizia apparsa sulri Europeo > era col giudice Mauro. Presidente — Ma avvocato si decida a dire la verità. De Maria — Non posso dire tutta la verità, non posso. Sono stato minacciato io e la mia famiglia sa... Presidente — Da chi, da chi? De Maria — Non posso, sono stato minacciato. Non posso... Presidente — Ed io la incrimino per falsa testimonianza e per reticenza. De Maria — Faccia pure. La salute dei miei familiari e la loro vita vale più di quello che mi può accadere... Se non ci fossero loro coinvolti, parlerei, ma così... non è il momento. Lo sa signor Presidente che ho fatto testamento. Lo sa che solo così, con questo mio atto mi sono salvato la vita perchè in questo testamento che ho spedito all'estero ho raccontato ogni cosa ed ho, contemporaneamente, avvertito chi mi minacciava che, scomparendo lo, si sarebbe saputo tutto ugualmente! Queste minacce non hanno nulla a che vedere con. il memoriale. E' inutile Insistere sull'argomento. Si può star certi che De Maria non .parlerà. E si torna al porta-carte di Giuliano scomparso. Chi può averlo sottratto? Marotta o Pisciotta: è la spiegazione di De Maria. Si conclude questa movimentata udienza con un ritorno sulla scena di Serafino Di Peri, mafioso di un certo rilievo, che non certo inconsapevolmente, ha fatto forse arrivare il processo sul rettilineo d'arrivo dopo tante inutili curve. g- g- airpz

Luoghi citati: Palermo, Pisciotta, Viterbo