Si diffonde la rassegnazione nella Germania orientale di Paolo Monelli

Si diffonde la rassegnazione nella Germania orientale Si diffonde la rassegnazione nella Germania orientale (Dal nostro inviato speciale) Berlino, ottobre. Ogni giorno trecento persóne, dozzina più dozzina meno, scappano dalla Repubblica democratica tedesca e'vengono a presentarsi alle autorità di Berlino Ovest chiedendo asilo ed alloggio. I campi destinati ad accogliere questi profughi' sono colmi, non bastano più alla bisogna. Sono in grande parte operai, impiegati privati; numerose le donne con i bambini; numerosi anche i membri della Volkspolizei. Questo fatto lo spiegano così. I giovani che hanno finiti gli studi secondari e vogliono entrare all'università vedono assai difficilmente accolta la domanda, se siano di famiglia cosidetta accademica (cioè se il padre ha un titolo universitario) o besitzend, possidente; ' il concetto di besitzend è molto ampio, un calzolaio per esempio che abbia due garzoni appartiene già a quella «zar Liquidierung verdantmten Klasse der Besitzenden », a quella classe di proprietari condannata ad essere liquidata secondo la dottrina sovietica. Terrore détte miniere Quei giovani fanno la loro brava domanda che viene cortesemente respinta « per mancanza di posti »; e allora non gli restano che due alternative, o arruolarsi nella polizia popolare, Volkspolizei ( nella quale c'è sempre posto, è un vero e proprio esercito, di questi giorni dodicimila membri di essa sono stati trasferiti nella zona sovietica nella Slesia polacca e aggregati all'esercito sovietico del maresciallo Konief), o andare a lavorare alle opere pubbliche o nelle miniere. Le miniere di uranio di Aue neU'Erzgebtrge, dove molti di questi giovani sono mandati di autorità, sono il terrore delle famiglie; dicono che ci si lavora con l'acqua fino al petto e ne esalano gas mefitici che stroncano in pochi mesi i più robusti individui. E allora il giovanotto accetta di fare il poliziotto, e alla prima occasione sconfina. Vien fatto di chiedere, se anche le altre capitali orientali, Varsavia, Praga, Budapest, Sofìa, Bucarest avessero questa comodità, questa porticina aperta nel sipario di ferro, sé anche là non sarebbero cosi numerosi i profughi; e come mai le autorità sovietiche non se ne diano pensiero, anzi è avvenuto che in questi giorni sono stati tolti quasi tutti gli sbarramenti stradali cittadini frettolosamente costruiti nelle ultime settimane. Una risposta potrebbe trovarsi nelle parole di un oratore in una riunione di quel partito comunista (SED, cioè Partito di Unità Socialista) il quale ha detto che gli sbarramenti stradali sono stati rimossi perchè quegli empori statali di vendita (H. O., Hamdelsorganisation) hanno visto diminuire gli introiti per causa di essi (vi ho già detto che a quegli empori accorrono i berlinesi poveri dell'Ovest per comprare viveri e oggetti di prima necessità profittando del cambio più favorevole, un marco occidentale uguale a quattro marchi e mezzo orientali). «Spiegazione più convincente di quell'altra che attribuisce la rimozione degli sbarramenti ad un cambiamento di politica — scrive un giornale di qui — ma non molto lusinghiera per i berlinesi dell'Ovest ». Sì, ma la miseria non conosce legge; e finché durerà questo assurdo delle due monete e la possibilità di comprare allo stesso prezzo nominale la stessa roba da una parte e dall'altra, questo traffico, per le poche merci di prima necessità, è destinato a continuare. Anch'io vado a cercare nelle librerie orientali libri che pago cinque volte meno, e mi affretto a comperarli finché sia possibile; a parte il fatto che in quelle librerie non si trovano più autori che « non corrispondono al nuovo ordine sociale e minacciano l'esistenza dello Stato democratico» (la lista di questi autori si allunga di giorno in giorno; recentemente anche Rilke, George e altri poeti della scuola neoromantica sono stati definiti staatsgefàhrlich', e proibiti), occorrerà presto, secondo la proposta di un cosidetto Consiglio Culturale, Kultureller Beirat, una autorizzazione personale per comperare opere che non siano di nuova edizione. E già oggi ho chies' «il una libreria una copia dei Capitale di Marx; mi hanno detto che l'opera è in- ristampa, ma per» acquistarla dovrò munirmi di un « certificato » di un certo ufficio di cui mi è sfuggito il nome. Diffiali le confidenze Ho già detto che chi va nel settore orientale di Berlino ha la sensazione di recarsi veramente oltre cortina, ricavandone l'impressione che la vita pubblica dei berlinesi dell'Est sia nè più uè meno la medesima degli abitanti delle città degli altri Stati orientali come ci è rivelata da descrizioni di testimoni oculari, da fotografie, da cinematografie : lo stesso aspetto della gente per le vie, come di scolari che anche durante la ricreazione si sentono addosso lo sguardo del maestro; non altre feste popolari che non quelle che abbiano carattere e tono di propaganda; giornali che son tutti propaganda e politica dalla prima pagina all'ultima, non esclusa nemmeno la pagina dello sport, che si chiama naturalmen te Volkssport, sport popolare, e al quale si dà moltissima importanza (ho letto nella pagina sportiva di un giornale di Berlino Est alcune divertenti dichiarazio ni dello Zatopek. campione cecoslovacco di corsa; il campione afferma di essersi imposto di su perare tutti i primati considerando la benefica influenza che una sua vittoria ' avrebbe- avuto sugli operai delle fabbriche e sulla- produzione; tanto è vero che il 29 settembre, quando egli' a Stara Boleslav fece i venti chilometri in un'ora meno otto secondi e mezzo, dal canto loro gli operai di una fabbrica del luogo aumentarono la produzione giornaliera al 220 per cento della quota normale). A proposito di questa uniformità dei giornali dell'Est, leggo ogni tanto la Neue Zeit, che si proclama organo dell'Unione Cristiana Democratica, e il Morgen, quotidiano del Partito Liberale Democratico, e la National Zeitung del Partito Nazionale Democratico; e cerco invano in questi fogli un atteggiamento sia pur modestissimo, se non d'opposizione alla dottrina comunista, almeno di critica o d'indipendenza. Ma il tono di questi giornali non differisce per nulla da quello della Neue Deutscbland, organo ufficiale del Partito Comunista; non una sfumatura d'espressione, non un argomento che non sia di stretta ortodossia. Evidentemente l'aggettivo «democratico» (nel particolare significato che ha per i comunisti) si è divorato l'altro attributo, liberale, nazionale, cristiano. Si sa del resto che quei partiti esistono solo nominalmente, dopo le grandi defezioni dei membri più sinceri ed in buona fede. Nessuno di questi partiti ottenne di presentare alle elezioni del 16 maggio del 1950 una lista propria; ci fu una lista unica del Partito Comunista, nella quale furono inseriti-alcuni nomi di rappresentanti di quei tre partiti opportunamente dosati. Non è detto tuttavia che trattenendosi entro i limiti della Berlino orientale ci si possa fare un'idea piena del regime di vita e dello stato d'animo di tutti gli abitanti della Repubblica democratica; come Berlino Ovest non è la Repubblica di Bonn, così Berlino Est non è la Repubblica democratica pur se ne sia la capitale, forse appunto perchè^ a Berlino è facile entrare e curiosare; e numerose categorie di persone fanno quotidianamente la spola fra i due settori per ragioni di studio o di professione; attori che recitano in quei teatri, e abitano di qua; studenti che abitano nell'Est e frequentano l'università libera che si è creata a Berlino Ovest con una secessione di professori. Ma certo anche a Berlino è difficile avere le confidenze della gente; ho parlato con persone di ogni condizione sociale, cittadini qualunque, senza cariche politiche od ufficiali; da tutti ho udito discorsi straordinariamente cauti sulla durezza dei tempi, senza alcun riferimento all'occupazione russa o al governo vigente, senza che della condizione delle cose facessero carico a questi o a quelli, speranze vagamente espresse nella sincera volontà di pace della Russia, nella simpatia che l'Inghilterra mostra di avere per la Germania, con parole convenzionali che sembrano avere tutte un crisma ufficiale. Non hanno furia Informazioni più vaste, da accogliere tuttavia con una certa cautela per la naturale passione degli affetti, si ottengono dai profughi; e più esatte ed imparziali da persone di diversa nazionalità che per motivi di affari trafficano in questo ed in quel settore. Ho potuto cosi farmi un'idea come si viva nella Repubblica democratica tedesca. Certamente non si è ancora avverata per quegli abitanti quell'era di felicità, di benessere, di pace, preconizzata da tutti i profeti della dottrina comunista. Sono ancora tesserati lo zucchero, la carne, le uova, i grassi, il pesce. Scarseggiano o mancano le merci che non siano di prima necessità. I salari e gli stipendi sono gli stessi della Germania occidentale, gli operai hanno da 50 a 60 marchi alla settimana, gli impiegati da 300 a 400 marchi al mese; ma se nella Germania occidentale queste somme corrispondono più o meno a 7500 e 0000 lire settimanali -per gli operai, 45.000 e 60.000 per gli impiegati, nella Germania orientale, in cui il marco vale quattro volte e mezzo di meno, quei compensi sono irrisori; è vero che i generi tesserati, il pane, i legumi ed alcune merci povere sono a basso prezzo, ma tutto il resto è piuttosto costoso, anche se venduto ai prezzi controllati dagli empori H.O. Guadagnano bene certe categorie di intellettuali a cui il Governo tiene per il lustro che gliene viene e per paura che gli scappino di là come tanti altri hanno già fatto (anche gli ortodossi del resto preferiscono abitar fuori; Bertold Brecht, di cui si parla tanto in questi giorni, si è fatto cittadino austriaco e ha preso casa in quel di Salisburgo); 1 funzionari del partito che hanno tre o quattro tessere alimentari per ciascuno, gli attori, gli sportivi, gli attivisti; una piccola minoranza, forse i soli che si dimostrino soddisfatti della situazione. Con l'aiuto finanziario della Russia si fanno grandissimi -lavori per la trasformazione dell'economia della Germania orientale, che era in prevalenza agricola ed ora deve diventare prevalentemente industriale; si costruiscono grandi canali navigabili per sottrarsi alla necessità di far passare le merci traverso la zona occidentale, è stato inaugurato di questi giorni a Ftìrstenberg sull'Oder il primo di una serie di alti forni per l'industria pesante che saranno alimentati dal carbone polacco. Come negli altri Stati di nuova democrazia, i tribunali (composti di «giudici po¬ polari » nominati tali senza alcuna preparazione - universitaria, con sei mesi di corso accelerato) condannano sacerdoti accusati di « delittuosa attività come agenti dei guerrafondai americani », studenti (a pene che vanno dai dieci ai quindici anni di reclusione) per « attentato alla sicurezza dello Stato », cioè per aver distribuito manifestini di protesta, contadini proprietari per «sabotaggio della produzione del piano quinquennale ». Anche le riforme nel campo della scuola, della cultura, dell'arte sono le stesse di cui si legge per le altre Nazioni orientali. C'è un sottosegretariato per l'arte diretto da un signor Holzhauer (il che significa taglialegna; « nòmina sunt omina », commenta il professore tedesco che mi dà questa notizia) che ha stabilito che i musei debbano ispirarsi ad una « soziologische An schauung»,- a criteri sociali, quindi esporre solo quadri che mostrino lavoratori e prodigi della tecnica; così dalla collezione di opere d'arte del castello Pillnitz sono state escluse tele del Tiziano e del Giorgione. La popolazione, da tutti questi osservatori, è descritta come poco soddisfatta della condizione di cose, ma rassegnata. Durante il Festival della gioventù, a centinaia di migliaia vennero a Berlino Ovest giovani della Repubblica democratica, accolti a braccia aperte dalla polizia, dalle autorità, dai cittadini; i più si dolevano della vita che erano costretti a fare, ma non vedevano la possibilità di sottrarvisi. Un mio conoscente, un vecchio e provato antinazista, che ne accolse un gruppo in casa sua, mi ha detto testualmente: «Era una cosa tristissima. Piangevano, non trovavano parole per esprimere la realtà. Peggio che atterriti, erano al limite di una fredda disperazione per non potere ribellarsi, essere costretti a tornare di là, per non veder colpita la famiglia, condannato il padre, deportato il fratello. Fossero stati senza legami non sarebbero più tornati all'Est». Si potrebbe credere che questa gente sia perduta per il comunismo; che sia vera la frase che un professore d'università rimasto nell'Est ha detto ad un suo collega passato di qua: t Ci sono meno comunisti da noi all'Èst che da voi all'Ovest ». Ma questo non ha importanza per i russi. I russi mostrano di non aver furia, sanno che il tempo e la necessità lavorano per loro, finiranno con l'ammollire questa iiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiii gente, col toglier loro ogni velleità o volontà di resistenza; soprattutto col dargli il senso della ineluttabilità della loro sorte e della necessità di adattarsi. E così potrebbe esserci del vero nell'osservazione che mi ha fatta un italiano che conosce bene russi e tedeschi, ne parla le lingue, e traffica nella Repubblica democratica: «Nessuno nella Repubblica democratica è contento del comunismo — mi ha detto —; ma a- poco a poco, a goccia a goccia, la propaganda finirà con l'avvelenare questa gente. Un certo mutamento nello stato d'animo Io noto ogni giorno più, specie presso i giovani. Se domani un'accorta propaganda gli dicesse che per le necessità supreme dell'umanità e della pace occorre combattere contro la Germania dell'Ovest, lo farebbero. Ci sarebbero naturalmente disertori e partigiani, ma la massa ubbidirebbe ». Paolo Monelli aiiiitifiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiitaiiifiitiiiiiiiiii La diciottenne Michèle, figlia di Gloria Swanson, che ha finora interpretato un unico film, « Andremo a Mantecarlo », sta per sposare a Hollywood Bob Hamon. grpmiiiiiiiiiiiiiiiKiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiifiiiiB tiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii

Persone citate: Bertold Brecht, Giorgione, Gloria Swanson, H. O., Hamon, Klasse, Marx, Stara Boleslav, Zatopek