Oggi saranno presentate le nuove proposte all'Egitto

Oggi saranno presentate le nuove proposte all'Egitto LA "RIVOLTA.. DEI PAESI ARABI Oggi saranno presentate le nuove proposte all'Egitto a ro Le truppe britanniche a Suez saranno considerate "nemiche,» da lunedì - Si parla di un ponte aereo per rifornirle - Probabile ripresa delle trattative eoa Teheran a , e i a a e i e e n , o, a o n r(Dal nostro corrispondente) Londra, 12 ottobre. Il ministro degli Esteri Morrison ha trascorso un'altra giornata intensa nei suo uiiicio al Foreign Office e ha disdetto tutti gli impegni elettorali per i prossimi ire giorni: dover studiare e risolvere gravi problemi che la Gran Bretagna vede ormai quotidianamente spuntare nei tormentato Medio oriente, è già di per sè faticoso, ma doverli anche spiegare ai comizi degli elettori, è più di quanto si possa chiedere a chiunque. Nel suo ufficio anche oggi sono passati i. vice capi di stato maggiore militari e gli esperti dei Medio Oriente. I tre problemi — Egitto, Persia e Iraq — fanno tutti e tre parte del grande movimento nazionalistico arabo, ma sono chiaramente differenziati. La maggiore attenzione dei diplomatici britannici è in questo momento dedicata all'Egitto. Questo paese ha anzitutto deciso di accelerare i tempi e, violando la procedura abituale, intende far diventare « legge » la decisione, internazionalmente illegale, entro lunedi sera, quando termina la attuale sessione parlamenta re del Cairo. Non appéna questa legge sia entrata in vigore, secondo informazioni di fonte egiziana, le truppe britanniche che si trovano nella zona del Canale diventeranno tecnicamente « nemiche ». Il partito del «fratelli mussulmani» un partito nazionalista religioso, ha proposto addirittura che venga dichiarato lo stato di guerra con la Gran Bretagna. Proposte più pratiche seno quelle di tagliare acqua e rifornimenti alle basi britanniche in territorio egiziano. Da parte britannica si paria di organizzare un ponte aereo per il rifornimento delle truppe inglesi Secondo ì piani attuali dunque gli egiziani vorrebbero avere concluso U * fatto compiuto » prima di lunedi sera. Ma può darsi che la loro azione venga preceduta dalla presentazione delle nuove proposte occidentali, proposte che sono appoggiate dagli Stati Uniti, dalla Francia, dalla Gran Bretagna e dalla Turchia. Le consultazioni in proposito sono terminate ierj e la presentazione, secondo quanto informa il Foreign Office, avverrà domani. L'Egitto ha poi colto l'occasione di una riunione del consiglio dell'UNO per la Li bla a Ginevra per accusve la Gran Bretagna di voler influenzare il futuro della.Libia. H delegato egiziano ha dichiarato che l'offerta britan nica di colmare il deficit del futuro Stato indipendente nord-africano è c pericolosa per la indipendenza libica »che l'accettazione libica di questa offerta è « sorprendente » perchè rappresenta una resa incondizionata al desideri della Gran Bretagna. Il secondo problema medio orientale che gli inglesi stanno esaminando ora è quello dell'Iraq. Il fatto che Bagdad intenda chiedere la revisione del trattato di alleanza con la Gran Bretagna, viene considerato a Londra come un problema non molto grave. Sebbene il trattato sia stato riveduto soltanto tre anni fa, la Gran Bretagna dichiara per bocca del portavoce del Foreign Office di avere sempre una « mente aperta » quando si tratta di rivedere d amore e d'accordo i trattati esistenti. Certo dopo due violazioni unilaterali in modo scalmanato, il modo corretto e cortese del governo iracheno per chiedere migliori condizioni per la concessione di basi militari- (due aeroporti: Habbania e Bassora, con in più il diritto al « passaggio » delle truppe) è quasi commovente. La situazione viene ora attentamente studiata. C'è infine il problema persiano. Da New York si annuncia che la nuova mozione britannica da presentarsi lunedi al Consiglio di Sicurezza è stata finalmente compilata e redatta nella sua forma definitiva («di puro pugno inglese» disse il portavoce a un corrispondente che voleva sapere se gli americani ci avessero messo lo zampino), che in modo dignitoso ma chiaro ed evidente rappresenta un passo indietro rispetto alla posizione di Londra di due settimane fa. Allora Londra diceva che con Mossadeq non era più possibile trattare; oggi Londra ritiene invece che, dopo tutto, sarebbe desiderabile riprendere le trattative con il governo persiano. Ma ciò non prima che il Consiglio di Sicurezza abbia espresso il suo parere in proposito. E il parere in proposito del Consiglio di Sicurezza potrebbe anche essere un invito a trattare direttamente al più presto. j-. a.