L'imposta sul vino per la finanza locale

L'imposta sul vino per la finanza locale L'imposta sul vino per la finanza locale Da 800 a 1800 lire per ogni 100 litri - Una rivelazione del sen. Piemonte: ogni anno otto milioni di ettolitri d'acqua diventano vino Roma, 11 ottobre. In Italia, ogni anno, otto milioni di ettolitri di acqua diventano vino: questa cattiva notizia per i bevitori è stata data stamane al Senato dal socialdemocratico Piemonte, che è anche un noto enologo, nel corso della discussione dell articoli della legge sulla nanza locale. Era già stato approvato il primo comma dell art. 8. con il quale si autorizzano i Comuni a riscuotere imposte di consumo sulle bevande vinose ed alcooliche, sulle acque gas sosé e minerali e le relative « polverine >, sulle carni, sul gaz, sull'energia elettrica, sui materiali da costruzione, sui mobili e le pellicce, quando, passando al successivo art. 9, che stabilisce la misura massima dell'imposta di consumo, si è acceso il dibattito. La prima voce è appunto quella del vino. L' argomento ha interessato il Senato, anche per l'attuale crisi vinicola. Il sen. Piemonte ha proposto un emendamento, inteso appunto a limitare l'abuso dell'annacquamento del vino, nell'interesse dello Stato e della salute di milioni di persone che non disdegnano un buon bicchiere. Pro e contro una diversa imposizione dell'imposta di consumo a seconda delle qualità dei vini si è discusso per circa due ore. Alla fine l'imposta è stata stabilita nella seguente misura: lire ottocento per ettolitro per 1 Comuni fino a diecimila abitanti; lire mille per i Comuni da diecimila a sessantamila abitanti; lire milleduecento per 1 Comuni da sessanta a duecentomila abitanti; lire milleottocento per 1 Comuni oltre i duecentomila abitanti. La discriminazione fra vini fini e vini et .nulli viene quindi esclusa, e solo per i vini spumanti l'Imposta viene portata a lire centocinquanta per bottiglia. Il seguito della discussione è stato rinviato, e rimane inteso che la seconda parte dell'art. 8 verrà discussa insieme con l'art. 18 Nel pomeriggio il Senato ha prorogato al 30 giugno 1952 il termine per la presentazione al Parlamento del rendiconti dello Stato per gli esercizi finanziari dal 1944-'45 al 1950-'51 Polche il comunitàL +.' ~ il nruniHnnifl rial _Fortunati e il presidente della Commissione Finanza e Tesoro lamentano questo ritardo, il ministro Zoli, a nome dei Governo, ha promesso che in attesa dei consuntivi, saranno presentati i sunti dei consuntivi stessi, e il presidente De Nicola ha rilevato che la presidenza del Senato si è affrettata a porre all'ordine del giorno il relativo disegno di legge, la cui relazione è stata presentata soltanto lo scorso 4 agosto. Viene quindi aperta la discussione sul bilancio della pubblica istruzione, sul quale sono iscritti a parlare 25 senatori. iiiiiiiiiiiiMiiiiiMMiimiiiiiiiiimiiimiitmiiiiiL {

Persone citate: De Nicola, Zoli

Luoghi citati: Italia, Piemonte, Roma