Pittori italiani e francesi in una Mostra al Valentino

Pittori italiani e francesi in una Mostra al Valentino Pittori italiani e francesi in una Mostra al Valentino L'Importante manifestazione artistica che si Inaugura stamane alle 10,30 nella palazzina della Promotrice al Valentino, alla presenza del ministro alla Pubblica Istruzione on. Segni, è nata da una idea originale: schierare in bell'ordine, e in schiera compatta, ma non gli uni contro rli altri, bensì amichevolmene frammisti, i più validi rappresentanti attuali di due scuole pittoriche che furono grandi nei secoli: la italiana e la francese. O sarebbe forse più esatto dire, la italiana e la parigina, poiché sono note le vicende secondo le quali, da un secolo a questa parte, e soprattutto nel periodo a noi più vicino, la « Scuola di Parigi » meglio intesa come entità di gusto che. non per caratteristiche nazionali, ha avuto una parte di protagonista nelle vicende artistiche: prendendo quella figura di jondottiera che in altri secoli fu dell'arte italiana. Da alcuni decenni tuttavia anche in Italia, dopo la stagnazione provinciale del postremo Ottocento, si è verificato un energico movimento di ripresa, teso a riportare l'arte nostra nel giro di una viva e attuale conversazione europea. Da più parti incominciò quel moto, che parve ad un certo momento confluire nell'equivoco futurista, dal quale pure erano fuori uomini come De Chirico, Morandi. Casorati, Gino Rossi, importanti in quel rammodernamento del gusto. Costoro — e i Carrà, I Soffici, 1 De Pisis. i Severinl, e qualche altro, cercarono dopo l'altra guerra, vie proprie, che tentavano una ripresa di contatto con i nostri classici di questo o di quel secolo, staccandosi cosi dal modernismo di stretta osservanza. Al quale si sono rifatti invece, dopo l'ultima guerra, parecchi dei giovani e giovanissimi, rimproverando anzi agli anziani una sorta di rinuncia, se non di tradimento. Ma non staremo a rievocare questa storia recente: basti dire che dalle sue vicende è nata l'impostazione di questa mostra, che mentre vuole essere di un carattere risolutamente moderno, di avanguardia come usò dire un tempo, ci ripresenta tuttavia quelli che furono a un certo' momento 1 pionieri di quel movimento rinnovatore, i quali vengono ora chiamati 1 « maestri », anche se il loro esempio non si possa dire largamente seguilo. Appunto per il carattere spiccatamente « attuale » che le si è voluto conferire, quei « maestri » sono qui presenti solamente con un'opera, che li ricorda: mentre i più giovani, e 1 giovani affatto, sono stati invitati con tre opere ciascuno, a meglio documentare la loro persona Và ed 1 fini artistici che essi perseguo, no, e a permettere un giudizio più meditato sui loro raggiungimenti. Sessanta, in linea di massima, gli invitati francesi, ed altrettanti gli italiani, che come s'è accennato non sono stati disposti nazione per nazione, ma amichevolmente frammischiati, alternando un francese ad un italiano, di sorta da avere.in ogni sala un tal nuale equilibrio, nel numero dei rappresentanti dei due paesi. Sia da una parte che dall'altra, i nomi di maggior fama sono tutti presenti, salvo poche eccezioni: Matisse. Rouault, ad esempio, tra i francesi, De Chirico tra gli italiani Con lo scendere poi per la scala degli anni, è evidente che vie più si accentua quel restringersi dei nomi alle correnti che in un senso o nell'altro oiù decisamente partednano di una Intenzione novatrice: e anche qui, essendo il numero degli in-itl limitato forzatamente la scelta diviene sino a un certo punto arbitrarla. Comunque, oerchè il lettore possa meglio orientarsi, diamo qui un elenco degli artisti presenti, per nazione e per ordine alfabetico. Gli Italiani sono: Aimone. Afro. Becch's Bartolini, Borra. Cassinoti. Campigli, Cagli, Cannassi, Ca¬ sorati, Carrà, Corpora, De Pisis, Garino, Gentillni, Guttuso, Galvano, Guidi, Lattea, Lieini, Mafai, Mandelli, Meloni, Marcucci, Martina, Menzio, Morandi, Musio, Morlotti, Paulucci, Prampolini, Pirandello, Pizzinato, Romiti, Reggiani, Rosai, Saetti, Semeghini, Severinl, Soffici, Spazzapan, gantomaso, Sironi, Treccani, Tosi, Vacchi, Vedova. Quanto ai francesi, essi vanno da Albert André, Bissière, Beaudin, Bauchant, Boissonnet, Buffet, Braque, a Cassarini, Charchoune, Couty, Chagall, Dominguez, Dufy, De Kermadec, Desnoyer, Deyrolle, Despierre, Ève, Fougeron, Gischla, Gonzales, Goerg, Gruber, Hartung, Gilot, Léger, Le Moal,' Lhote, Lapique, Marzelle, Manessier, Miro, Masson, Pagava, Poliakoff, Picasso, Plgnon, Pruvost, Pressmane, Rebirolle, Reichel. Sima Singier, Soulages, Tal Coat, Veira de Silva, Vines, Verdier. Nomi famosi, nomi noti, no mi quasi sconosciuti di giovani, si alternano in questi elen chi, quali rappresentanti delle varie tendenze, che si stendono tra il post-lmpressionismo e l'astrattismo. Delle quali tendenze, e dei valori indivi' duali che le incarnano, avremo modo di discorrere prossimamente con maggiore agio. a. r.

Luoghi citati: Italia, Parigi