Un sopraluogo del Tribunale sui posti insanguinati dalle S. S.

Un sopraluogo del Tribunale sui posti insanguinati dalle S. S. JIm HOC ESSO JBJgJPJgB Ig y O S C JL UT Un sopraluogo del Tribunale sui posti insanguinati dalle S. S. "Li ho visti scendere dal monte, suonavano la fisarmonica, ubriachi, sporchi di strage,, - dice una donna ■- Reder non trova la villa del suo comando (Dal nostro inviato speciale' Pietrasanta (Lucca), 3 ottobre Per chiarire alcuni punti oscuri nel processo Reder il Tribunale militare ha ordinato il eopraluogo in Toscana, Incominciando appunto dalla Versilia, L'appuntamento era stamane al ponte sul Baccatoio, un torrentello asciutto. E di qui abbiamo incominciato a correre noi del processo, giudici, imputato, giornalisti, fotografi e operatore cinematografico, carabinieri e gran folla, un lungo corteo di macchine che, per sei ore, ha battuto tutta la zona fra Pietrasanta, Camaiore e Valdicastello. Sotto un sole incantevole, fra gente afflitta ma composta. Reder indossa il suo solito costume stiriano e appare stanco e nervoso. Ha viaggiato da Bologna in macchina chiusa e ora, vigilato dal carabinieri, cammina volontieri a piedi. Soltanto più tardi, quando i passaggi delle macchine per Pietrasanta si faranno più frequenti, udiremo qualche grido ostile, e 1 carabinieri caricheranno sul camion un reduce da un lager che ha urlato « a morte ». ... L'ho visto qtn... La prima sosta è alla località Morelli, nella casa in cui il teste Bonuccelli andò a reclamare un cavallo rubato. Il Tribunale si insedia in cucina e riprende il confronto rimasto interrotto a Bologna. E' questa la sola udienza valida dal punto di vista procedurale. « L'ho visto qui » dice recisamente il Bonuccelli indicando Reder e il cortiletto davanti a casa». « No, mai stato qui, mai avuto reparti qui » replica il tedesco con tono non meno perentorio e stizzito. Antonio Oesch, lo svizzero che fece da interprete quel giorno, arriva dalle Pianore (è l'amministratore delle tenute dei Borbone Parma), guarda Reder ma non lo riconosce. Questo particolare del moncherino al quale allora non badarono, confonde del resto molti spettatori e testimoni di quei giorni. Anche la padrona di casa, la vecchia contadina Annunziata Tomagnini, non ricorda che a qualche ufficiale mancasse un braccio. Ricorda invece che i tedeschi le occuparono la casa e vi insediarono un comando: prima di reparti regolari e poi di S.S. che se ne andarono il giorno della strage. «In quei giorni, ella dice, vidi un graduato delle S.S. che parlava ai suoi soldati e dava degli ordini ». Accompagnati da Renata Lazzereschi, una giovane don' na che conserva buona me moria della dislocazione delle truppe tedesche, compiamo una breve ricognizione: in questo campo si fermarono i carri armati delle S.S., qui lungo la strada stettero altri soldati, in questa ..-asa (dei contadini Orsucci) piombare» no su un camion quindici S.S. con un maresciallo, ma Reder guarda, pare che si sforzi di ricordare ma scuote la testa. La donna lo fissa con un sorriso di sarcasmo. Ad Acquarella di Capezzano, un villino posto nell'interno tra gli ulivi, una vispa vecchietta di 72 anni. Lina Luc- chetti, esce incontro al presidente generale Petroni e gli parla delle spiacevoli cose chejha dovuto subire: il podere ri-:dotto a un parco bestiame e la casa requisita dai tenenti delle S.S., Wagner e Kremen, che ci portavano le donne sui suoi materassi... I due ufficiali dipendevano dal comando di Valdicastello, che partecipò ai fatti di Sant'Anna. Nemmeno questo luogo, nemmeno questi nomi dicono niente a Reder. Si risale in macchina, arriviamo a Valdicastello dove i tedeschi, di ritorno da Sant'Anna, rastrellarono un migliaio di uomini (il paese contava allora circa 25.000 sfollati), ne fucilarono subito 14 e portarono gli altri a morire in Garfagnana, in Emilia e in Germania. Sulla piccola piazza del villaggio il generale Petroni interroga con affettuosa pazienza alcuni scampati al tragico 12 agosto 1944. A poco a poco donne, vecchi, giovani lo circondano, gli indicano il cippo sul monte dirimpetto che ricorda i 560 trucidati di Sant'Anna, la lapide per i fucilati, e ognuno ha la sua drammatica avventura da raccontare. Reder in disparte guarda i monti con occhi imbambolati: «Mai stato qui». Un pizzicagnolo, Antonio Leonardi, si trovava nella piazzetta quando vide scendere i tedeschi da Sant'Anna dopo la strage. Suonavano la fisarmonica. « Anch'io — ribatte una vecchia, Albina Mancini — li ho visti scendere dal monte: erano ubriachi, sporchi di sangue e avevano addosso i segni delle S.S. ». Un ex-seminarista, Ernesto Calcagnini, aggiunge un particolare importante: «La mattina del 12 agosto arrivò trafelato in canonica Don Pistoi, parroco di Capezzano di Sopra. Era fuggito di là perchè aveva visto le S.S. che salivano da Pietrasanta sull'altro versante del monte. A mezzogiorno quei maledetti entrarono a Valdicastello ed uccisero il nostro arciprete Don Raglianti. Alle 16 fucilarono i nostri e proseguirono per Pietrasanta ». Il Tribunale, invitato dal maggiorenti del paese, non sa rinunciare a una breve visita alla casa nativa di Carducci che è, dopo tanta tristezza, il solo sereno tramite tra Bologna e la Versilia. "Poi si riprende il viaggio, strade e viottoli sono pieni di gente, le biciclette e i motorini si insinuano tra le automobili come per una tappa dei Giro d'Italia. In testa, tra i carabinieri, marcia sempre Reder, questo famigerato routier che va ora ricercando la sua bella villa di un tempo // continuo « no » di Reder Villa Barsanti, poco fuori di Pietrasanta, potrebbe essere benissimo, per molti indizi, la villa che nell'agosto 1944 servi da comando al 16° battaglione S.S., ma Reder dice di no: « Non è questa; la mia aveva portineria a destra, colonne e tettoia gialli e piccola cappella». Una sarta, Ilia Baldi, che riassettava le uniformi delle S.S. ed ebbe per le mani i pantaloni insanguinati di un sergente del battaglione corazzato, afferma, con slcurezza, che proprio qui ella vi de e Incontrò Reder più d'una volta. « Può darsi che io sia venu- to qui di notte — ribatte l'im-1 putato — ma solo per ballare. ! Mio comando altrove ». In una camera della porti neria hanno adagiato, frat tanto, una donna che è malata di cuore e il generale Petroni!la va ad interrogare tenendo-,le pietosamente le mani. E' Maria Bertelloni, una povera I r,u„ „,.„i ; 4.ij„„„u; madre alla quale i tedeschi, catturarono e poi uccisero il figlio, nonostante che, come ^ lavandaia e domestica, ella si 1 fosse resa ut le agli ufficiali jche occupavano la villa « Ce n'era uno senza un braccio — ella dice tra i sin-, ghiozzi — l'ho visto fino all'll agosto 1944. Poi, il giorno dopo, quando riportai la biancheria, erano partiti tutti ». Il confronto con Reder è evitato perchè la povera lavandaia è in preda a uno choc nervoso. Viene chiamata al suo posto la cuoca Luisa Gia- nacclni. I carabinieri le spin cono avanti per il viale Re er; per un momento i due si guardano, il tedesco impallidisce, ma la vecchia balbetta che non sa, non ricorda. La Baldi, invece, insiste, non teme di sbaS' ^e< e Reder si rimette a parlare della cap- Pelh"a.e ^"eB^tnPenAlS™,? di giallo. Per accontentarlo il Tribunale lo conduce alla vil ,a yall.na dei Borboni, alla viila pistoiesi, alla villa Bei vedere. Niente da fare. Anche u difensore di Reder, avvocato Magnarini, dà sulla voce: « Questa è la mia tragedia », risponde l'imputato avvilito e ostinato. Alla fine rimonta in macchina e ritorna ai carcere di Bologna. Domani il Tribunale si sposterà a San Terenzo, a Valla, a Vinca, nei luoghi della strage in Garfagnana. Senza Reder e senza ville da ritrovare. Giorgio Vecchietti I L'imputato Reder percorre I luoghi dei suoi delitti