Sorprese nella proiezione del documentario su Giuliano

Sorprese nella proiezione del documentario su Giuliano Sorprese nella proiezione del documentario su Giuliano Autentiche qualità d'attore cinematografico ■ Scene caratteristiche della sua vita di bandito - Per i giudici poche indicazioni Roma, 29 settembre. Prima un Giuliano bandito, poi un Giuliano politicante e grafomane, poi ancora un Giuliano... cultore di scienze (l'alta e la bassa marea fu oggetto, diceva lui, di suoi attenti studi... tra un delitto e l'altro) ed infine oggi un Giuliano attore cinematografico. E con lui naturalmente Gaspare Pisciotta! E' stata, eli questo aspetto inedito del bandito, una conoscenza che ha destato la più grande delle sorprese, nella proiezione, ieri sera, per un ristretto gruppo di giornalisti del documentario girato da Ivo Meldolesl il giorno in cui andò a parlare, insieme a Rizza e D'Ambrosio, a Salemi con Turlddu. Erano due anni che questo 111111111M111111111111M1 11HI ! 111111111111111 > 1110 i , e a à i i e i i e o l o e i e e documentario giaceva, sviluppato dal suo negativo, ma non preparato per essere posto in circolazione, nell'uffico di chi lo aveva girato. Sono 150 metri di pellicola girata a passo ridotto (i tecnici dicono che se ne possono ricare 400 metri di pellicola girata a passo normale) ed ha praticamente tre personaggi: Salvatore Giuliano, che è al centro di tutte le inquadrature, Gaspare Pisciotta, che mostra sempre un gran desiderio di farsi notare, e Jacopo Rizza mentre ascolta quello che Turiddu racconta. Non ebbero molte difficoltà Meldolesi e D'Ambrosio a convincere « il re di Montelepre » perchè si prestasse a questa sua esibizione. Anzi: Giuliano, e con lui Gaspare Pisciotta, non solo si lasciarono riprendere mentre si muovevano, camminavano, parlavano; ma si decisero a « posare » con un risultato che si potrebbe dire eccellente per il documentario. Fu cosi che organizzarono in quattro e quattr'otto alcune scene, come, ad esempio, quella iniziale, quando dall'alto di una collinetta i due appaiono allo spettatore come al termine di una lunga camminata; come, ad esempio, l'altra mentre staccano limoni da un albero per sfamarsi e mentre consumano nella stalla un pasto più che frugale a base di pane, frutta e vino; come, ad esempio, l'ultima, quando si preparano ad andar via, armi a tracolla, dopo aver ispezionato l'or.zzonte con un binocolo da campagna per controllare se in giro non vi fossero pericoli. Ed era contento Giuliano di quel che faceva, era soprattutto soddisfatto di sè in quel momento: lo si comprende dal sorriso, dallo sguardo, dal gesto. Cupo invece appare Gaspare Pisciotta chiuso in uno sgargiante maglione sportivo. Cupo e seccato come se tutta questa attenzione per Giuliano, sempre al centro di tutte le scene, e noncuranza per lui gli desse veramente fastidio. Possono avere i magistrati di Viterbo materiale da questo documentario utile per la sentenza? Forse che si, forse che no. Come già Meldolesi aveva spiegato in udienza, identificare altre persone che parteciparono all'incontro oltre ai due banditi ed a Rizza che scrive, non è assolutamente possibile perchè il solo individuo non conosciuto che appare sullo schermo è sfuocato ed è sul fondo della scena. Ma vi sono dei particolari, delle sfumature che potrebbero riuscire utili. iiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii

Luoghi citati: Montelepre, Roma, Salemi, Viterbo