La chirurgia del futuro e le sue tre direttive

La chirurgia del futuro e le sue tre direttive La chirurgia del futuro e le sue tre direttive La prolusione di Leriche all'inaugurazione' del Congresso internazionale a Parigi nima zione di g nte -1 morta» .mediante massaggi al cuore, le (Dal nostro corrispondente) Parigi, 25 settembre. L'antico palazzo della Sorbona ospita da due giorni 11 14° congresso internazionale di chirurgia. Ben 2250 professóri provenienti da 45 Paesi, fra i quali 55 italiani (Biancalana, Bobbio, Dogliottl e Milone di Torino; Balice, Radice, Ruggeri e Ruggero di Napoli; Chiasserini, Frugoni, Margottini, Paolucci e Valdoni di Roma ed altri di Milano. Genova. Firenze, Bologna, ecc.), sono presenti a queste « giornate di studio », cosi chiamate perchè gli intervenuti faranno insieme il « punto » del progressi effettuati dalla chirurgia, esamineranno le possibilità per l'avvenire ed assisteranno a una serie di importanti operazioni fatte dai più noti chirurghi di Francia e ritrasmesse dalla televisione a colori. Il ministro della Sanità Pubblica ha inaugurato ufficialmente 11 congresso, che è presieduto dal francese René Leriche, il quale ha concesso una lunghissima intervista per attirare l'attenzione del pubblico sull'importanza del convegno. Appare dalle dichiarazioni dell'illustre professore che la chirurgia è a una svolta. Non è certo esagerato parlare dei suoi r miracoli », come la rla- operazlonl della « malattia azzurra » che rendono là gioia di vivere a bambini che fino a ieri erano condannati; ma è anche vero che in molte malattie l'intervento del bisturi 8i renderà sempre meno necessario; gli antibiotici fanno scomparire infatti molte infezioni che fino a qualche anno fa richiedevano un intervento chirurgico. Sarà cosi, ad esempio, secondo il prof. Leriche, della tubercolosi in molti casi, di certi tumori e anche del cancro. Viceversa la chirurgia sembra dover assumere grande sviluppo nella rettifica delle malformazioni — che gli istituti di bellezza chiamano «chirurgia di ricostruzione» —, nella guarigione delle arterie e delle fratture («banche delle ossa » si vanno formando in tutti i centri), negli innesti di orgar'. e di nervi, e per certe malattie del cuore. E' in quest'ultimo campo che sono siali realizzati finora veri e propri: miracoli, ma quelle operazioni sono tuttora difficilissime e delicate e lo rimarranno finché non si potrà operare sopra un cuore completamente dissanguato, cosa che sarà possibile tra non molto, grazie al cuore artificiale che è già stato <«pe rimentato con successo sugli animali. (Ed in un caso recente sull'uomo dal prof. Dogliotti a Torino - N. d. R.). Dal cuore artificiale passerà Il sangue del paziente e sul cuore vero il chirurgo potrà operare con una relativa tranquillità. Due di questi cuori, fabbricati da un dottore olandese e da un dottore francesi, funzionano nel laboratorio del prof. Prenant in questi giorn. e sono oggetto di attento esame da parte dei congressisti. Prendendo la parola per inaugurare i lavori, il professor Leriche ha affermato che tre grandi direttive dovranno orientare la chirurgia nell'avvenire. Prima direttiva: 11 dinami- smo della vita presa nel suo insieme: «Osserviamo tropp. le malattie nel loro isolamento clinico e non abbastanza nelle loro cause interne, ha detto il prof. Leriche, e dobbiamo capire che la fase clinica è di solito soltanto una fase terminale, perchè la malattia si sviluppa dapprima, a luci spente, nella notte silenziosa dei tessuti ». Ed egli vede l'avvenire In una « chirurgia preventiva e profilattica », e non ha escluso che un giorno le lesioni possano essere non più curate a posteriori, ma evitate mediante un opportuno intervento preventivo sul sistema nervoso o glandulare. E citando un esempio, il prof. Leriche ha precisato: « Noi lasciamo evolvere certi piccoli malesseri della circolazione cerebrale finché non si realizza la brusca catastrofe dell'emiplegia definitiva. Sarebbe invece possibile, credo, instaurare un regime che prevenga gli accidenti ». Seconda direttiva: l'individualità della malattia. Tutti gli «omini non si comportano nello stesso modo dinanzi alla stessa aggressione del male. E il prof. Leriche ha ammonito i colleghi che il chirurgo non deve lasciarsi trascinare dalla « medicina sperimentale » e non deve dimenticare il mala to per pensare soltanto alla j mafcttla: « La curiosità eccessiva non ci deve mascherare l'uomo, nostro oggetto, nostro scopo, l'uomo che è solo con se stesso, le sue angosce e il suo dolore ». Terza direttiva: l'energia atomica. Essa avrà in avvenire una parte preponderante: 1 E' il maggior sistema della nostra scienza, quello dei rapporti fra la realt". fisica e la realtà biologica, fra la materia e la vita ». Il discorso, pronunciato in francese, poteva essere ascoltato simultaneamente nelle traduzioni Inglese e spagnola grazie agli apparecchi elettrici in uso alle sedute dell'Unesco. m.