La lotta contro il dolore

La lotta contro il dolore CONGRESSO A PARIGI DI MEDICI ANESTESISTI La lotta contro il dolore Dal protossido di azoto al curaro lungo tutta una gamma di benefìci veleni (Dal nostro corrispondente) Parigi, 20 settembre. L'antico ospizio de-la Salpetrière, costituito ne' 1656 per dare asilo ai mendicanti ed alle prostitute, e trasformato poi in espiale, ha aperto alcune delle sue sale al l.o congresso inttrnazionale di anestesiologia Era prevista la partecipatone di circa quattrocento dottori provenienti da trettadue Paesi, ma stamane quando sono cominciati i lav»n ben seicento congressisti erano presenti, fra cui tre sovietici e gli italiani Dogltìtti e Ciocatto di Torino, pove, Manni e Paolucci di Aoma, e Ruggero di Napoli. L'infermiere - automa Ad ogni epoca ia soppressione del dolore è stata uno dei principali obiettivi della medicina e passi da gigante sono stati fatti in un secolo, cioè da quando il dentista americano Wells scopri, nel 1844, le virtù soporifere del protossido di azoto, e il gine cologo scozzese Simpson cominciò ad impiegare il cloroformio per sopprimere le sofferenze del parto. Etere e cloroformio rimasero fino a una cinquantina di anni fa i principali anestetici, ma dopo la fine della prima guerra mondiale vennero l'etilene e molti altri a base di oppio e cocaina; ulteriormente, era introdotto nella medicina il penthotal, che sarebbe poi il mol to discusso « siero della verità », e infine il curaro, quel potentissimo veleno vegetale che gli indiani dell'America del sud mettono sulle frecce per uccidere il nemico paralizzandolo. Il dott. Grifftth, di Montreal, che fu il primo ad applicare il curaro all'uomo come medicina, è presente al congresso. Il professore francese Hu°:uenard presenterà BUI * cui a rizzanti », cioè i surro¬ gati del curaro, di cui gli scienziati sono riusciti a sco- Srire il segreto, un rapporto ocumentato da una pellicola cinematografica. Il curaro ed i suoi derivati sintetici provocheranno nell'individuo da operare un rilassamento muscolare transitorio che permette di ottenere una decontrazione perfetta dei muscoli, che facilita le operazioni particolarmente delicate, come quelle al torace e all'addome. Interrogato da un giornalista sulla durata dell'anestesia, un congressista ha dichiarato: « Questa varia a seconda della formula e può andare da venti secondi a mezz'ora, e il chirurgo ha la possibilità di dosare in modo preciso la durata del « sonno muscolare » da imporre al soggetto. Durante quel sonno i polmoni del paziente rimangono sotto il suo controllo costante, perchè ormai i problemi della respirazione artificiale non hanno più alcun segreto per la medicina. Il dott. Boureau ha precisato dal canto suo che un paziente può essere addormentato senza pericolo, purché sia mantenuto l'equilibrio respiratorio e circolatorio, ma 1 anestetico meno tossico può essere mortale se quell'equilibrio si rompe. Occorre quindi che esso venga attentamente sorvegliato. In proposito il dott. Cara ha presentato un rapporto in cui tratta della registrazione grafica delle funzioni fisiche durante l'anestesia. Egli ha preconizzato l'impiego di un apparecchio che nel corso dell'operazione informi il chirurgo sulle reazioni dell'organismo del paziente come il pilota di una macchina a vapore viene informato dai suoi apparecchi sul funzionamento di essa. Cosi, in caso di complicazioni durante l'intervento, il chirurgo può fare immediatamente il necessario. Il sistema I viene già impiegato dai neuro-1 I di un individuo, accompagna 1 il congresso, e tra essi figu- logl per registrare l'attività elettrica del cervello, e secondo il dott. Cara, ricorrendo all'elettroencefalografia, si potrebbero impiegare nuovi anestetici, ad esempio l'elettricità. Controllata bene da un apparecchio preciso, essa potrebbe provocare il sonno senza oltrepassare i limiti al di là dei quali l'effetto sarebbe contrario, poiché provocherebbe il fenomeno di « elettrochoc ». Un altro apparecchio di cui si parlerà in questi giorni e che è già stato esperimentato negli Stati Uniti oltrepassa l'Immaginabile. Non solo esso registra le reazioni del paziente addormentato, ma provvede automaticamente, a seconda delle necessità, ad immettere ossigeno od anestetico nel circuito respiratorio, oppure a trasfondere all'ammalato, durante l'operazione, sangue fresco o conservato. Un vero infermiere automata. Gli esperimenti effettuati negli Stati Uniti con quell'apparecchio hanno permesso di tenere degli animali in stato di anestesia per due o tre giorni senza intervento umano. L'automata assicurerebbe meglio di un uomo il livello costante che si vuol mantenere. Due cuori artificiali Oggi alla radio un professore ha attirato l'attenzione dei francesi sull'importanza degli anestetici, facendo, fra l'altro, un'importante messa a punto. Si crede generalmente, ha detto in sostanza il professore, che l'anestesia costringa i pazienti a confessarsi. Ebbene, non è vero. Ciò che ci dicono i pazienti sotto l'effetto dei prodotti impiegati, al momento di addormentarsi e al risveglio, sono soltanto cose piacevoli. Una Mostra di apparecchi relativi non solo all'anestesia ma anche alla rianimazione rano lo spirovibrator degli svedesi e il re&suscitator di fabbricazione americana. Il congresso durerà fino a sabato, e lunedi gli succederà, ma nei locali della Sorbona, il congresso di chirurgia. L'ordine appare logico: prima l'anestetico e poi il bisturi. La chirurgia deve molto, d'altronde, ail'anestesiologia. Il dottor Tailhelmer, primario dell'ospedale Bouchicault, ha riconosciuto che certe operazioni difficilissime ed audaci realizzate oggi sono possibili soltanto grazie ai progressi fatti dall'anestesiologia, che aumenta la resistenza del l'ammalato. Per 11 congresso di chirurgia sono previste delle cose sensazionali. Fra l'altro due cuor! artificiali funzioneranno alla Salpetrière ed i congressisti potranno seguire, dalla Sorbona, le operazioni effettua te in un ospedale e ritrasmesse a mezzo della televisione a colori Il congresso non si abbandona soltanto alle gioie scientifiche: trova anche il tempo di divertirsi un po'. Ieri i chirurghi hanno preso fra loro un primo contatto in occasione di una visita organizzata nelle cantine delle Halles aux Vins, durante la quale hanno assaggiato i vini più pregiati della produzione francese; oggi sono stati ricevuti all'Hotel deVille, le signore hanno fatto una capatina alla sartoria di Jacques Heim e stasera tutti quanti sono a un ricevimento nel Museo del Louvre, le cuisale di scultura romana e gre ca sono illuminate a giorno per la circostanza. Domani grande banchetto al ristorante della Torre Eiffel, per tremila franchi a testa, e mons. Feltin, arcivescovo di Parigi, ha personalmente accordato la dispensa dal far magro, essendo venerdì, per mettere in pace la coscienza. m.

Persone citate: Boureau, Ciocatto, Eiffel, Jacques Heim, Manni, Paolucci, Ruggero Di Napoli, Simpson, Wells

Luoghi citati: Montreal, Parigi, Stati Uniti, Torino