Arrivato in volo a Roma il sindaco di New York

Arrivato in volo a Roma il sindaco di New York Arrivato in volo a Roma il sindaco di New York Un'ora di sorrisi e abbracci - Il grido della vecchia zia: "Vincemmo mio!,, - Discorso in siciliano ai microfoni della radio: "Vorrei montare su un asinelio e arrampicarmi sulle Madonie,, Roma, 19 settembre. Vincenzo Impellitteri, sindaco di New York, è giunto all'aeroporto di Ciampino stasera alle venti a bordo di un apparecchio di linea della LAI, accolto da una manifestazione di cosi spontanea cordialità da superare ogni precedente in quel grande aeroporto internazionale. Il sindaco di Roma Rebecchini con la signora, il prefetto, rappresentanti dell'ambasciata americana, deputati e senatori e membri del governo in forma privata, rappresentanti dell'aristocrazia romana e siciliana, modesti professionisti, umili lavoratori di Sicilia, plotoni di fotografi e di giornalisti erano convenuti sul nuovo piazzale arrivi dell'aeroporto illuminato dalla bianca abbagliante luce dei riflettori. Reparti di Vigili urbani e dell'aeronautica rendevano gli onori. Una dalia all'occhiello Il grande quadrimotore è giunto nel cielo di Ciampino mentre altri quattro velivoli di linea provenienti • da Capitali europee e dell'oriente incrociavano bassi sul campo in attesa del turno di atterraggio. Quando l'apparecchio della LAI si è arrestato dinanzi alla stazione arrivi e la luce dei riflettori si è fatta più forte, intorno al grande apparecchio italiano era il rombo dei gran di velivoli che ad uno ad uno prendevano terra, 1 Vincenzo Impellitteri è com- e i parso sorridente alla sommità della scaletta. Vestiva di grigio scuro, una cravatta argentea sulla camicia bianca, una dalla rossa all'occhiello della giacchetta: non portava cappello, ed i suoi capelli riccioluti sale e pepe ed i suoi denti forti e bianchi, i lineamenti marcati, la pelle olivastra, la statura media indicavano l'uomo del sud; ricordavano il figlio del calzolaio siciliano nato a Isnello cinquantun anni fa, un paesotto di poco più di quattromila abitanti appollaiato sulle Madonie; e il quadro che stasera lo circondava, i fiori, il saluto della folla, gli appelli in italiano, in inglese, in dialetto siciliano, l'affannarsi dei fo tografi che travolgevano il cordone steso dalla forza pub¬ bmgcstSgugeedmlerrdLdmGstAmTtdteldddgtptidaYdcsttvzvclillllllllllll»ll!lllM iriMIMIIIIMKIIMI IMIM o a a o o l ¬ blica ricordavano che quell'uomo era il sindaco della più grande metropoli del mondo e che era venuto in Italia per stabilire più forti legami tra Stati Uniti e l'Italia. Gli era a fianco sua moglie, Elizabeth Mclaughlin, una bionda snella signora dai grandi occhi celesti, in una elegante toilette bleu notte: essa ha ricevuto dalle mani della signora Rebecchinl un mazzo di violacee orchidee legate da un nastro dai colori di Roma, ha ricevuto tuberose da due belle ragazze in divisa di « hostesses » della LAI; ha ricevuto rose rosse dal Comitato per i festeggiamenti in onore di suo marito. Impellitteri era commosso. Guardava dinanzi a sè la fitta siepe di folla, stringeva le molte mani che gli venivano tese. Alla sua sinistra era il comandante dell' aereo, Aldo Tait, un valoroso ufficiale trentino, decorato di tre medaglie d'argento, che fu aiutante di volo del duca d'Aosta e che, fatto prigioniero sul l'Amba Alagi, segui la sorte del principe sabaudo, assistendolo fino alle sue ultime ore di vita a Nairobi. Impellitteri ha voluto ringraziare il comandante Tait e tutti i componenti dell'equipaggio, ed elogiare il perfetto servizio della Compagnia italiana. Lo « I Lady », il quadrimotore che ha trasportato a Roma il sindaco di New York, aveva lasciato in ritardo l'aeroporto La Guardia a causa della manifestazione di simpatia tributata a Impellitteri da alcune migliaia di cittadini americani; a Shannon, in Irlanda, l'aereo aveva dovuto sostare due ore per il ripetersi delle cordiali attesta zioni di omaggio delle autorità e dei cittadini Ciò non ha impedito al velivolo di percorrere la distanza da New York a Roma in sedici ore, ad una velocità di circa cinquecento chilometri orari. Ed è stato un punto d'impegno del comandante Tait giungere all'ora del tramonto sulla cerchia alpina per offri re ai passeggeri l'incomparabile visione delle montagne nitide nella tersa atmosfera Il sindaco di Roma Rebecchini ha rivolto il benvenuto all'ospite e Impellitteri ha ri MMKlIltIMIIIl IlllllllllllilllllllilIItllMillllMIt smcldrgrisfvUfi i a t o e o t ra sposto in Inglese attraverso 1 microfoni collegati con la « voce dell'America » esprimendo la sua profonda commozione di trovarsi fn Italia, e ha poi reso omaggio all'opera coraggiosa degli italiani in America e nel mondo ed ha espresso la convinzione che il rafforzamento dei vincoli di lavoro e di cultura tra gli Stati Uniti e l'Italia possa essere una garanzia di pace non solo fra questi due Paesi, ma per il mondo intero. « Non so che il siciliano... ». Quindi ha parlato in italiano ai nostri microfoni: «ma non conosco che 11 dialetto siciliano — ha detto — e l'ho appreso, essendo emigrato bambino in America, dai miei molti amici siciliani ». Le sue parole sono però fluite con facilità, seppure con un accento, più che siciliano, anglosassone; e si è rivolto anche al suol concittadini di Isnello promettendo di essere presto tra loro. Quando i microfoni erano già chiusi, e la folla Io sospingeva verso la saletta d'onore della stazione arrivi, Impellitteri ha aggiunto di avere un gran desiderio di montare su un asinelio siciliano e di arrampicarsi sulle Madonie, le montagne che lo hanno visto nascere. Intanto si faceva largo tra la ressa un distinto signore che, afferrandogli le mani, ha portato a Vincenzo Impellitteri il saluto della gente di Isnello: era il generale a riposo Cesare Bartolotta, nativo anch'egli di quel paese siciliano. L'abbraccio della famiglia Impellitteri l'ha invece ricevuto da un'anziana signora. Maria Francesca Frondizi, sorella della madre del Sindaco: « Vincenzino! » ha gridato. « Zia! » ha risposto senza esitare il nipote, n marito della signora Maria Francesca, U cav. Virgilio Frondizi, si teneva un po' in disparte, con occhi lucidi. La coppia abita a Roma, in via Giulio Cesare. L'effusione tra il nipote e la zia è stata interrotta dall'accanito Intervento dei fotografi. Il Sindaco e la signora sono stati introdotti nella saletta. Essi hanno lasciato ciampino verso le ventuno, e cioè un'ora dopo l'arrivo. Prima non è stato possibile. Gli ospiti hanno preso alloggio in un grande albergo di via Sistina. Domani Impellitteri Inizlerà ufficialmente 11 suo soggiorno romano che durerà fino al primi giorni della prossima settimana. dm. Vincenzo Impellitteri con la moglie e II Sindaco di Roma, Rebecchinl (Telefoto)