Restituzione agli eredi della salma di Mussolini?

Restituzione agli eredi della salma di Mussolini? Restituzione agli eredi della salma di Mussolini? Ridda improvvisa di notizie per la scomparsa da Roma della vedova Rachele • Una smentita del Ministero degli Interni • Le tre sole persone che sanno il luogo della sepoltura Roma, 14 settembre. E' circolata stasera la notizia che Rachele Mussolini sarebbe partita da Roma, insieme al suo legale avv. Italo Formichella e ad un giornalista che fu al servizio della cosiddetta repubblica sociale, per una località dell'Italia settentrionale — sembra in provincia di Pavia — per ritirare la salma di Benito Mussolini, che il Governo italiano avrebbe deciso di restituire agli eredi. Notizia da smentire, ha comunicato ufficiosamente 11 Ministero dall' Interno; notizia frutto d'una fervida fantasia, ha spiegato l'avv. Formichella, che, anziché partire, era tornato proprio in giornata a Roma da Udine, dov'era stato alcuni giorni per un processo. Riserbo assoluto invece nel gior- 111111111111111111111111111 iimimiiiiiimii nalista « ufficiato », secondo la informazione, a pressnziare alla cerimonia di inumazione, giornalista che in serata era ancora in giro per la capitale. L'unico elemento che milita a favore della veridicità della notizia è 1' assenza da Roma di Rachele Mussolini: poco, troppo poco per darle credito. Questa la situazione attuale. Le smentite sono state troppo decise sia dal Ministero dell'Interno che dall'avv. Formichella per far credere il contrario. Non è improbabile invece che, più di una notizia falsa, si tratti di una notizia prematura e che l'informatore che ha posto in circolazione la voce abbia voluto precorrere gli eventi. Fin qui le notizie raccolte nel mondo giornalistico romano. In quanto alla cronaca retrospettiva, ricorderemo che la salma di Mussolini fu trafugata dal cimitero del Mirsocco il 22 aprile del 1946 da tre giovani appartenenti ai FAR (Fasci azione rivoluzionaria). Uno di questi tre giovani, Domenico Leccisi, è attualmente consigliere comunale a Milano per parte del M.S.I. I tre si recarono nottetempo al Cimitero e 11 rimasero alcune ore in preda alla paura e all'orgasmo, finché riuscirono a trovare il campo 24 dove Mussolini era sepolto in una tomba senza nome. Raccolti i resti in un telo da tenda, i trafugatori cosparsero il terreno smosso di manifestini recanti l'insegna dei F.A.R. e, caricata la salma su una carriola del cimitero, raggiunsero il muro di cinta in una località deserta. Qui li aspettava una « 1100 ». I giovanotti issarono l'involto sulla cresta del muro e lo rovesciarono dall'altra parte; indi lo caricarono sulla macchina e partirono nella notte illune verso una villa di amici in campagna, dove deposero i resti del dittatore. La notizia del trafugamento fece scalpore, la Polizia fu sguinzagliata ovunque. I giovani dei F.A.R. non si sentirono tranquilli e, dietro consiglio anche del giovane conte Vanni Teodorani, nipote di Benito Mussolini per avere sposato una figlia di Arnaldo, fratello del dittatore, le spoglie mortali dell'ex-capo del fascismo furono rinchiuse in un baule che fu introdotto con un sotterfugio nella Certosa di Pavia e successivamente consegnato al priore padre Zucca. La polizia intanto intensificava le ricerche. Uno dei trafugatori cadde nella rete e fece il nome dei complici. Gli arrestati non rivelarono il luogo dove si trovava la salma che ad una condizione: che 1 resti di Mussolini venissero conservati in luogo sacro e riconsegnati alla famiglia. Un mese e mezzo dopo, con clamoroso accompagnamento di « inviati speciali », « fotoreporters », ecc. il baule fu recuperato dalla polizia nella Certosa di Pavia. Allora fu convenuto che solo tre persone fossero a conoscenza dell'ulteriore destino della salma del dittatore: padre Zucca, il Prefetto di Milano, il Ministro dell'Interno. Negli anni che sono seguiti una coltre "di silenzio è stata stesa sulla vicenda. Induzioni furono fatte sul luogo ove sarebbero stati tumulati i resti di Mussolini, ma nessuna indagine raggiunse risultati concreti. Donna Rachele più volte tentò di ottenere la restituzione della spoglia del marito: scrisse al Presidente del Consiglio, riuscì ad ottenere per due volte l'intervento del Vaticano, ma senza successo. Le fu risposto che la salma di Mussolini sarebbe stata restituita alla famiglia il giorno in cui questo atto avrebbe potuto trovare sopite le passioni politiche del recente passato. Sono ora giunti questi tempi? Se la notizia diramata dal confratello romano della sera risulterà fondata, la salma del dittatore sarà inumata nella tomba dei Mussolini a Dovia, dove riposano i genitori di Benito e altri membri della famiglia. Intanto l'appartamentino romano dove Rachele vive con i suoi due ultimi nati è vuoto: Romano si trova a Rocca di Papa e Anna Maria è probabilmente a Forio d'Ischia dove la « tribù Mussolini », come essi stessi amano chiamarsi, trascorre alcuni mesi dell'estate. d. m.