Avanzata alleata dopo sanguinosi scontri

Avanzata alleata dopo sanguinosi scontri IX COREA. Avanzata alleata dopo sanguinosi scontri Nessuna indicazione che i comunisti intendano riprendere le trattative di Kaesong (Nostro servizio speciale) Tokio, 13 settembre. Non vi è la minima indicazione che i comunisti intendar no riprendere i negoziati di armistizio interrotti tre settimane fa. E intanto il ritmo dei combattimenti si è affrettato, e le forse alleate si sono lanciate all'attacco in molti punti dei 220 chilometri di fronte. Non solo non vi è indizio di volontà di conciliazione da parte dei rossi, ma la radio di Pechino e quella di Pyongyang continuano ad affermare che gli alleati hanno « premeditato » tutte le « violazioni della zona neutra di Kaesong » delle quali li accusa il comando cino-nordista. Considerando che Radio Pechino vuol dire Cina comunista, e Radio Pyongyang governo nordista, si può trarre senza difficoltà una conclusione e un pronostico dalle parole delle emittenti rosse. Da fonte ufficiale alleata, comunque, non ci si pronuncia in merito al futuro dei colloqui. Non si è avuta alcuna reazione formale alla più recente dichiarazione di Kim II Sung e Peng Teh Huai secondo cui non è accettabile la proposta di Ridgway di trasferire ad altra sede le conversazioni, ed in cui si chiede una nuova indagine sui casi di « violazione di neutralità a Kaesong ». Gli osservatori ritengono che scarse siano le probabilità che Ridgway aderisca ad una tale indagine e dicono che l'unica possibilità di pace in Corea è quella data dall'eventualità che i comunisti abbiano deciso di riprendere le conversazioni dopo aver tratto il massimo vantaggio propagandistico dagli « incidenti » di Kaesong. Sta di fatto che non solo la radio cinese e nordista, ma anche i giornalisti occidentali che seguono la guerra dalla parte comunista — alludiamo a Wilfred Burchett del parigino Ce Soir e ad Alan Wmnington del 'londinese Daily Worker — sfruttano al massimo l'ammissione di Ridgway del mitragliamento di Kaesong effettuato per errore da un apparecchio alleato. Sul fronte si sono svolti al cimi degli scontri più feroci e sanguinosi della campagna di Corea. Marines e fanti americani, soldati sudisti e di altri Paesi alleati sono lanciati all'attacco, con l'appoggio incessante dell'aviazione della quinta squadra degli Stati Uniti, i cui caccia notturni stanno superando ogni precedente quanto a numero di sortite. Sul fronte orientale marines e sudisti hanno cacciato il nemico da profondi e ben muniti trinceramenti, sfidando l'intenso fuoco comunista e ri correndo anche all'uso dei lan ciafiamme. Sul fronte centrale gli alleati sono avanzati di tre chilometri. Su quello occidentale di otto. In qualche punto del fronte centrale, do ve dopo la conquista di quattro importanti alture gli alleati st: ngono su una altrettanto importante base di rifor¬ ngfscgrrlGahvdghf nimento comunista, la battaglia ha sovente assunto un carattere di va e vieni, ma alla fine i fanti di Ridgway sono riusciti a imporsi. A Nord-Est del « triangolo di ferro » e a Nord di Yanggu soldati delle N. U. hanno conquistato buone posizioni strategiche, dopo una serie di combattimenti che hanno uguagliato in violenza % più feroci della guerra coreana: carri armati, razzi al napalm, e le più fortnidabili armi portatili sono stati impiegati dai GÌ. per liquidare il nemico annidato in caverne e fortini. Peter Kalischer deiru. v.

Persone citate: Alan Wmnington, Kim Ii Sung, Peng Teh, Peter Kalischer, Ridgway, Wilfred Burchett

Luoghi citati: Cina, Corea, Pechino, Stati Uniti, Tokio