Fusan, città-retrovia

Fusan, città-retrovia VIAGGIO NEL FONDO DELLA NOTTE COREANA Fusan, città-retrovia Vi confluiscono tutte le acque sudice della miseria coreana - "Manzaì, tnanzai. Diecimila anni di felicità,, - Fango, orrore e traffici: di droghe, di profughi, di donne • Milioni per le "kisang,, sorelle coreane delle "geishe,, - La tragedia di 400 mila giovani sudisti (Dal nostro inviato speciale) Tokio, settembre. Miseria, malattie, sovrappopolazione, traffici loschi, sudiciume, concussione: una tavolozza composta dei più cupi colori non sarebbe abbastanza feroce per dipingere adeguatamente Fusan. Il suo stesso scenario attinge una grandezza tragica nel genere aordido. La sola cosa che abbia un riflesso è l'estuario, 11 quale inserisce lo specchio grigiazzurro del porto nel mezzo di questo nero alveare impaniato nel fango. Tutto il resto non è che una densa pasta urbana la cui colata, intersecata da un labirinto di piccole vene, si spinge più lontano che può in un vuoto stampo di colline, Fusan è la chiavica dove confluiscono tutte le acque sudice della miseria coreana, il grande collettore della guerra. Qui passa, da un anno, l'enor¬ it 111 i ( i 111 ■ 1111 r 11 e t i ■ i ■ 11 ! 11 ■ 11 ■ 11111 s i > 111 j 11111111111 i 111 me afflusso di uomini e di materiale diretti verso il fronte, salutati dalle grida dei monelli coperti di stracci: <Manzai! Manzai! diecimila anni di felicità > Da un anno questo è egualmente il luogo di passaggio dei feriti che tornano dal fronte, dei treni-ospedali, delle truppe della < rotazione > che rientrano in America, dei soldati in licenza che fuggono la Corea per qualche giorno di evasione nel verde paradiso giapponese. Ma nelle due correnti, ascendente e discendente, che si mescolano a Fusan, più violento di ogni altro è stato il riflusso dei profughi. Umanità nel fango Sono giunti qui in pieno inverno, dopo aver camminato a piedi nudi o con le loro pantofole appuntite per trecento chilometri. La popolazione della città salì da 400.000 abitanti a 1.200.000. Per la maggior 1111111 m i i r r r i i m 1111111111 r 1111 ] r 11 j t 111111 r r 111 • i j 1111 parte, essi sono ancora qui.[Non si riesce a capire come I Fusan li abbia assorbiti a poco a poco, come una spugna, nelle sue profondità; e la loro presenza si tradisce soltanto per mezzo della straordinaria densità di questa umanità che cammina nel fango, dei traffici di cui essa vive e dell'odore di sciagura che manda la città: come un campo di battaglia sa di cadavere. Il dramma è in agguato a ogni cantonata, così abituale che si finisce col non accorgersene più. E' la ragazzina che cade davanti a voi nel rigagnolo, priva di forze, inanimata. E' l'ex-soldato coreano mutilato di una gamba che vi urta, saltellando su una stampella fatta con un ramo che lui stesso ha tagliato e legato al suo moncone. Sono le vecchie che mendicano, le bande di ragazzi ladri, i trafficanti che cambiano « won » e dollari all'angolo dei vicoli. Questa città dove passano tanti uomini e tante merci, questa città che è l'unica « retrovia» di questa guerra nel vuoto, è la città di tutti i traffici. Traffico all'ingrosso compiuto da persone dei ceti abbienti; innumerevole traffico della gente del popolo. Sigarette, cioccolato e sapone passano in un baleno dai magazzini militari sino ai marciapiedi delle vie vicine, quintuplicando di prezzo. Dall'America arrivano persino mille oggetti importanti non si sa come: soprattutto, oggetti di toilette o di moda, borsette di nylon, stoffe, lozioni, che assumono qui un aspetto assurdo e raggiungono prezzi inaccessibili. Dal Giappone giunge paccottiglia d'ogni specie, Introdotta clandestinamente dagli equipaggi nipponici o che 1 contrabbandieri vanno a cercare al largo. Traffico di passeggeri coreani, che fuggono verso le coste giapponesi, dove vengono sbarcati a notte fondaTraffico di droghe e di oppio, traffico del < ginseng », l'afrodisiaco che 1 Cinesi acquistano a prezzo esorbitante sino a Giava e a Singapore. Traffico di donne. La piaga dell'inflazione Nelle vie prive di luce molto prima del coprifuoco delle ventidue e dove fluisce senza interruzione una folla spettrale, dei ragazzi — i < no-papano-mama », 1 ragazzi abbandonati, o che si dichiarano tali — fermano al passaggio i G.I.: «Come on, Joe! My sister nice girl! ». E la < sister » ha qualche volta la loro età: dieci o undici anni. Milioni di < won » vengono spesi dalla clientela di lusso, la quale non manca, per le < kisang », sorelle coreane delle « geishas » giapponesi, spesso profughe da Seul. Infatti l'inflazione, altra tragedia che sta completando la rovina della Corea, riempie di biglietti di banca alcune tasche fortunate e aggiunge 1 suoi disordini alle disgrazie dei più poveri. Essa è dovuta a un tempo al « deficit » finanziario di un governo ormai rovinato e ai bisogni monetari delle forze delle Nazioni Unite, Tra le tragedie di Fusan, una delle più fosche e delle più significative fu lo scandalo dell'* armata di riserva ». Bisogna mettere all'attivo dell'Assemblea il merito di avervi posto termine. Al momento della prima ri- liliilililllllllllllllilllllllllliliiiiillliiiilllllllllliii tirata del Nordisti davanti al l'offensiva delle truppe di Mac Arthur, nell'autunno scorso, i comunisti avevano condotto con sè verso il Nord tutti gli uomini dai quindici anni ai trenta, tutte le donne dai sedici ai venticinque, un quarto di- milione di persone, tra cui tutta la gioventù di Seul. Quando, nel gennaio di quest'anno, avvenne la grande avanzata cinese verso il Sud, il governo di Syngman Rhce, rifugiatosi a Fusan, si spaventò davanti alla prospettiva di una nuova requisizione in massa. Per prevenirla, ordinò la leva di tutti l giovani e il loro trasferimento nelle province meridionali. Essi vi sarebbero stati al sicuro dal Nordisti e avrebbero costituito una seconda armata, accanto all'armata regolare. In realtà, la leva in massa assunse la forma di un'enorme retata, la quale infierì soprattutto nelle regioni limitrofe al 38° parallelo. A quanto si dice, avrebbe requisito settecentomila giovani; ma di tratta di una cifra non controllabile. I « campi della morte » Questo avvenne nel colmo dell'inverno, con un freddo spaventoso. Nel panico della ritirata, i giovani vennero incolonnati e avviati, sotto buona scorta, a piedi, verso il Sud. Migliaia morirono di freddo o di stanchezza per istrada o fuggirono. Nel Sud ne arrivarono un po' meno di quattrocentomila. Nei dintorni di Fusan e nelle province meridionali, essi vengono ammassati in campi cinti di filo spinato: cinquantaquattro campi. Essi vi resteranno cinque mesi, a non far nulla e a morire di freddo e di fame. Nulla è stato organizzato per loro: nessun plano, nessun istruttore, solo alcune guardie nazionali incari-. cate della sorveglianza del campi. E, soprattutto, niente vestiario, niente coperte, un vitto spaventoso. Dopo pochi mesi, l'earmata di riserva» è costituita di orde affamate tra le quali infieriscono le epidemìe, la dissenteria, la tubercolosi. Finalmente, l'Assemblea nazionale sì scuote. Si scopre che il capo dell'organizzazione, il brigadiere generale Kim YunKeun, un ex lottatore, che gode della fiducia del Presidente, ha attinto a piene mani, insieme a numerosi compari, nel fondo di venti miliardi di c won » stanziato per l'« armata di riserva ». Essi sono arrivati persino a vendere il liso destinato ai campi; e molti milioni — ufficialmente utilizzati per vestire, nutrire, addestrare ed armare le reclute —. sono terminati nelle tasche dei principali capi o hanno servito a < ungere » dei complici. L'Assemblea ottiene le dimissioni del ministro della Difesa, lo scioglimento della Guardia nazionale. Il nuovo ministro taglia col bisturi lo ascesso, nonostante tutti gli sforzi governativi per soffocare lo scandalo o proteggere i responsabili. Il generale Kim viene arrestato. Giudicato il 19 luglio da una Corte marziale a Taegu, è condannato a morte insieme a quattro complici. I colpevoli avevano sottratto cinque miliardi di « won », pari a quasi un milione di dollari. Di quanti morti sono responsabili? Un avversario dì Syngman Rhee parla di cinquantamila vittime. E' certamente una cifra superiore al vero. Ma, non essendo stati compilati 1 ruolini delle reclute, il computo esatto delle vittime non potrà mal venir effettuato. E, soprattutto, bisognerebbe tener conto di coloro che sono morti dopo lo scioglimento dei campi Infatti, i giovani dell'< armata di riserva » vennero gettati sulla strada. Erano per la maggior parte malati e ischeletriti. Furono abbandonati a se stessi senza denari e senza razioni regolari, perchè non dipendevano più da nessuno. Quelli che non finirono negli ospedali di Fusan, rigurgitanti di infermi e di feriti, o ch3 non si diedero a errare nelle regioni del Sud, risalirono verso il Nord. Restavano uniti in gruppi, bande caotiche e violente, e cantavano l'c Internazionale »... Robert Guillain Copyright de « La Stampa » e de « Le monde ».

Persone citate: Kim Yunkeun, Mac Arthur, Miseria, Robert Guillain, Syngman, Syngman Rhee

Luoghi citati: America, Corea, Giappone, Singapore, Tokio