Branchi di lupi affamati giungono alle porte di Roma

Branchi di lupi affamati giungono alle porte di Roma SCESI. DA I MONTI D 'A B R U Z Z O Branchi di lupi affamati giungono alle porte di Roma Spinti dalle abbondanti piogge? - Furiose battaglie coi cani dei pastori Roma, 10 settembre. Branchi di lupi si sono spinti fino alle porte di Roma: questo fatto eccezionale, che non si ripeteva da decenni, è stato per altro registrato proprio in questi giorni d'estate in cui di solito i lupi se ne stanno, pacifici e tranquilli, nelle forre e sui monti d'Abruzzo. L'incursione è avvenuta a Rocca di Papa, che è un centro a non più di 20 chilometri dalla porta di San Giovanni, nel bel mezzo della ridente plaga dei Castelli Romani. La cittadina è in posizione sopraelevata, fra fitti boschetti di castagni e di Cerri, domina tutta la pianura che si stende fino a Roma, ed è un luogo di tradizionale villeggiatura per i romani. Ma da ieri alberghi e pensioni hanno cominciato a vuotarsi rapidamente: la notizia che lupi famelici si sono spinti fino nella cittadina laziale ha sconvolto molti piani di villeggianti che avrebbero passato las su tutto settembre e parte di ottobre. I lupi hanno preso di mira soprattutto le stalle e gli ovini raccolti nelle caratteristiche « tele » dei Castelli, nè è servita la guardia dei cani da pastore che hanno ingaggiato con le fiere delle furiose battaglie, riportando naturalmente la peggio. In uno di questi assalti ad un gregge, nella contrada di Cervara, un pastore riusciva a dare l'allarme e tutti gli uomini del paesino si armavano alla meno peggio e cercavano di dare la caccia alle fiere. Armati di torce e di vecchi fucili i contadini si portavano sul posto e cercavano di sorprendere i lupi; ma alla vista delle torce accese le fiere s'impaurivano e si sperdevano nei boschi vicini. Poche pecore dei gregge erano comunque riuscite a salvarsi dall'assalto. Tuttavia i cacciatori del luogo hanno predisposto delle battute e sperano di far pagar caro alle fiere un nuovo eventuale attacco. Anche negli altri centri' dei Castelli (Rocca di Papa dista solo pochi chilometri dal lago di Castelgandolfo, dove, come si sa, sta trascorrendo il suo periodo di riposo Pio XII) si sono prese le necessarie precauzioni per evitare maggiori danni. I carabinieri si tengono in allarrre, mentre le associazioni di cacciatori hanno predisposto dei turni di guardia; alcuni comuni hanno inoltre annunziato premi per quei cittadini che riusciranno ad abbattere le fiere. Eccezionali piogge si sono abbattute in questi giorni su tutta l'Italia centrale e in particolare nelle zone montane del Lazio e degli Abruzzi. Si ritiene anzi che le acque piovane, avendo invaso le tane dei lupi, questi siano stati costretti a fuggire alla ricerca di cibo e di nuovi rifugi. Anche dalle altre regioni del Mezzogiorno si hanno altre notizie sul violento nubifragio che si è abbattuto l'al¬ a e i a e o i i n i a o e o i i o tro giorno, e di cui ancora oggi si hanno le conseguenze. La via Appia, che era stata interrotta sui monti dell'Irpima, a causa delle piogge che avevano invaso l'abitato di Mugnano del Cardinale, è stata riaperta al traffico. Anche nelle Puglie il traffico ferroviario, che in qualche punto aveva subito notevoli ritardi, è stato ovunque ripristinato. Il povero pastorello Salvatore De Marco di Carlantino nel Foggiano, che è stato ucciso dal fulmine insieme con le 17 capre e il cane che aveva radunato intorno a sè sotto un albero per ripararsi dalla furia delle ac que, ha avuto commosse onoranze funebri. Alla famiglia sono anche pervenute numero se offerte da autorità e agricoltori della zona. p.

Persone citate: Castelli, Cerri, Pio Xii, Salvatore De