Imminente una nota di Ridgway ai comunisti

Imminente una nota di Ridgway ai comunisti Imminente una nota di Ridgway ai comunisti Calma inquieta sul fronte mentre i rossi preparano un'offensiva (Nostro servizio speciale) Dalla base avanzata In Corea, 5 settembre. Si è ancora in attesa della nota di Ridgway ai comunisti. Dovrebbe essere inviata oggi. Al più, si dice negli ambienti informati, Ridgway tarderà fino a venerdì. Nell'attesa, le due parti si mantengono su una prudente linea di silenzio. Si sa che la nota di Ridgway è già stata redatta nella sua forma definitiva, e che si aspetta per inoltrarla solo l'approvazione di Washington. E si sottolinea che, per quanto il ritarao sta domito probabilmente in buona parte alla necessità di studio dì una formula dalla quale potrebbe aipendere l'intero futuro della situazione, non è escluso che esso di-i penaa anche dalle complicazioni di comunicazione causate dall'assenza dalla capitale di Truman e di Acheson. Il messaggio di Ridgway costituirà una esauriente risposta alle accuse comuniste di violazione di neutralità della zona di Kaesong da parte iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiii alleata. Il comandante in capo ha redatto la nota in collaborazione con i delegati delle Nazioni Unite a Kaesong, appositamente recatisi in volo a Tokio. Anche questo particolare sta a confermare, la estrema importanza della comunicazione che fra breve sarà indirizzata a Peng Teh Huai e Kim II Sung. Quanto al tenore della nota, ci st deve naturalmente rifare alle congetture. Ite più insistenti, e quelle che sembrano più fondate considerando la fonte, sono quelle secondo cui Ridgway cercherebbe di far riprendere le trattative suggerendo una nuova sede di discussione, tale da renaere improbabili le violazioni di neutralità. Però trova abbastanza credito anche la tesi per cui Ridgway inviterebbe invece i rossi a riprendere le trattative senza ulteriori indit'ii, oppure a dire chiaro e tondo che non se la sentono più di discutere e vogliono riprendere la guerra su vasta scala. Congetture comunque. Quel che invece è già tremendamente reale è l'aspra lotta che gli uomini di Van Fleet sostengono da giorni sul fronte. Nelle ultime ventiquattro ore, a dir vero, si è avuta una certa calma. Ma si tratta di una pausa, una di quelle soste nelle quali si sente l'ansito dei aite lottatori e si intravede già lo scatto che li avvicinerà nuovamente iti una battaglia senza quartiere. Nella Corea centro-orientale le forze delle Nazioni Unite hanno completato ,dopo diciotto giorni di furibonda battaglia, la conquista delle posizioni di cui si erano prefisso il raggiungimento. Calma rotta solo dall'attività delle pattuglie. Ma calma instabile, inquieta. La ricognizione segnala un continuo affluire di veicoli nemici verso il fronte. Nella sóla mattinata di mercoledì ne sono stati contati novecento e certamente il loro numero era di gran lunga superiore, in quanto l'osservazione è stata fatta in condizioni di pessima visibilità. Negli ambienti responsabili alleati si segue ad ogni modo con grande calma la preparazione che il nemico ha in atto già da tempo. Si osserva che la potenza dell'arma aerea delle Nazioni Unite, e la saldezza delle posizioni difensive alleate, soprattutto dopo le ultime rettifiche di fronte nel settore centro-orientale, permettono di esaminare con occhio sereno la situazione. Il tenente gene¬ maiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiii rale Lemuel Shepherd, il comandante del Marines del Pacifico che lia ispezionato il fronte per l'ottava volta, ha detto chiaro senza metafora che se i comunisti attoscheranno saranno respinti con perdite tremende. Ed ha aggiunto che i comunisti hanno potuto respirare a causa delle prolungate conversazioni di Kaesong, ma una seconda campagna invertiate sarebbe senz'altro disastrosa per la loro causa. Peter Kalischer deiru. p. .

Luoghi citati: Corea, Kaesong, Tokio, Washington