I forti divari fra i prezzi all'origine e nelle botteghe

I forti divari fra i prezzi all'origine e nelle botteghe LE INDAGINI DELLE AUTORITÀ' SUL COSTO DELLA VITA I forti divari fra i prezzi all'origine e nelle botteghe L'assessore alla annona, Benso, dopo aver ricevuto in questi ultimi giorni i dirigenti torinesi di tutte le categorie commerciali (grossisti, intermediari, dettaglianti, ambulanti) termina oggi le sue consultazioni. Egli esporrà, probabilmente entro domani, i risultati di queste sue Indagini, risultati molto attesi in particolare a Torino perchè, come si ricorderà, nel recente convegno romano sul problema dei prezzi, si è, tra l'altro, affermato che proprio nella nostra città si verificano le differenze più forti tra le quotazioni all'Ingrosso e quelle al minuto. Sull'argomento Intanto ecco quanto scrive da Milano il nostro collaboratore economico m.d.f. : Per quale motivo il pubblico, nell'autunno di ogni anno, sembra diventi improvvisamente consapevole degli alti divari fra il prezzo della frutta e della verdura all'origine e i suoi stessi prezzi di vendita nei negozi cittadini? Che vi entri, in qualche modo, la conoscenza — invero sommaria — dei ricavi spuntati dall'agricoltore, conoscenza acquisita durante la villeggiatura? Patto sta in quest'autunno, alla sensibilità del pubblico si è aggiunta la sensibilità del Governo; il quale desidererebbe un ribasso nell'indice del costo della vita, fra l'altro per svigorire le richieste di scala mobile degli statali. Si sono dunque convocati a Roma i tecnici delle province d'Italia. Si promettono nuove ricerche e si anticipano provvedimenti: nessun calmiere, ma revisione nel funzionamento dei Magazzini generali, ad esempio. Orbene, che mai ci si può attendere da questi studi? La esperienza è già stata fatta. Grossolanamente si può dire che i prezzi della frutta e verdura si accrescono dal 50 al 100 % al passaggio fra produttori e mercati all'Ingrosso; e aumentano ancora ulteriormente dal 100 % al 200 % nel passaggio fra il mercato all'ingrosso e la vendita al pubblico. Lo scorso anno l'UNSEA (Ufficio nazionale statistico economico dell'agricoltura) condusse una laboriosa indagine a questo proposito, commentata fra gli altri dal senatore Medici. Accertò, per esempio, che il divario fra il prezzo di immissione delle pesche sul mercato all'ingrosso e il suo prezzo di vendita al consumo, era a Torino del 220 % ; a Genova del 203 % ; a Bari del 195 % ; a Milano del 183 %■ In nessuna città, fra la censite, inferiore al 170 %. Ma è subito da dire che queste brevi statistiche non possono concedere se non risultati molto approssimativi. Seguendo una partita di uva, ceduta sul mercato all'ingrosso a 50 lire il kg., non si tarda ad accorgersi che essa si distribuisce presso il fruttivendolo in tre o quattro gruppi di merce. H primo comprende i grappoli migliori, venduti a 200 lire il kg.; il secondo, i grappoli meno belli a 180 lire; il terzo, infine, i grappoli peggiori a 150 lire e forse meno. Lo scarto è poi escluso dalla vendita. Ora, come si possono impostare i raffronti, se non si conosce esattamente il peso dei grappoli appartenenti ai vari gruppi; nè il ricavo medio del fruttivendolo? La difficoltà, dunque, di accertare l'ampiezza del divario fra questi prezzi è evidente, se si aspira all'esattezza. Poi. che si tratta, dunque, di una rilevazione grossolana, si può prevedere che ci si troverà di fronte a risultati, per i nuovi calcoli, non dissimili da quelli dello scorso anno. Se poi lo scigdgpe 111m11 : ■ i ^.- -ni' 11111 [ m i m 111m ! M11 > i scarto fra il prezzo all'origine [e al consumo risu.tasse supe riore al normale, sarà facile agli interessati argomentare che quest'anno la frutta e lai verdura sono più deperibili deljconsueto, per l'anormale pio-1 vosità stagionale; onde la per dita per frutta avariata (o comunque non vendibile) sale dal 25 al 30 per cento della intera partita. Qualcuno aggiunge che anche la tara tende ad aumentare; e nessuno dei clienti vuole acquistare nè la cassetta d'imballaggio, nè il fogliame o la paglia aggiunta. Con tutto ciò qualche saggio provvedimento potrebbe pure sdh essere preso, per migliorare la organizzazione commerciale dei produttori; sradicare le cattive abitudini dei mercati all'ingrosso, guidare i consumatori nelle loro scelte, af finché — economicamente par- landò — le stesse siano più corrette. Ma si tratta di misure degne di grande ponderazione e non si vede perchè debbano essere adottate di precipizio, in questo scorcio d'autunno e per ragioni sindacali: le quali ultime, con l'altezza del costo della distribuzione, hanno poco a che spartire davvero. m. d. f.

Persone citate: Benso

Luoghi citati: Bari, Genova, Italia, Milano, Roma, Torino