Commosso partecipazione di popolo ai funerali delle vittime di Avigliana

Commosso partecipazione di popolo ai funerali delle vittime di Avigliana Commosso partecipazione di popolo ai funerali delle vittime di Avigliana Le condoglianze inviate alle famiglie dal Presidente della Repubblica • La commissione d'inchiesta nominata dalla magistratura per accertare le cause del sinistro • I primi interrogatori dei testi Migliaia di persone hanno partecipato ieri mattina ai funerali delle quattro vittime della Nobel. Da Avigliana, da Vayes e da Bertassi sono venuti operai e contadini a rendere l'estremo omaggio alle salme di Lorenzo Cantore, Dante Allais, Luigi Boria, Giovanni Bert. Tutta la notte le avevano vegliate 1 loro parenti e compagni di lavoro. Il mesto corteo, preceduto da un drappello dei Vigili urbani di Torino, da bambini dell'asilo e dalla banda musicale di Santa Cecilia, movendo dall'ambulatorio dove era stata approntata la camera ardente è sfilato dapprima nel parco dello stabilimento e quindi si è snodato lentamente fra due ali di folla verso la chiesa di Santa Maria Maggiore. Dietro i furgoni funebri seguivano parenti in lagrime e amici, compagni di lavoro, gli anziani della Nobel, 1 dirigenti dello stabilimento, rappresentanti del Prefetto (che alle famiglie delle vittime aveva portato le condoglianze del Presidente della Repubblica) e del Sindaco di Torino, il Sindaco di Avigliana, associazioni sindacali senatori e deputati. Molte le corono, 1 fiori o le bandiere (fra cui lo stendardo della città di Torino). Non solo i parenti delle quattro vittime del lavoro piangevano (e la loro vista, in particolare quella degli orfani, riempiva il cuore di infinita tristezza) ma molte donne avevano le lagrime agli occhi e ad operai che quotidianamente affrontano il rischio al dinamitificio tremava il ciglio. Celebrato l'ufficio funebre tra la commozione generale, le salme di Lorenzo Cantore e di Dante Allais sono state tumulate nel cimitero di Avigliana mentre quelle di Luigi Boria e di Giovanni Bert sono proseguite la prima per Vayes e la seconda per nubiana. Nel pomeriggio il sostituto pro curatore della Repubblica dottor nm«ni*n'«i«iii'ii">Miiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiint Rosso accompagnato dal segretario comm. Mirabella si è recato allo stabilimento Vallola per un sopraluogo. Con il magistrato erano pure 1 tre tecnici incaricati della perizia da allegare all'Istruttoria. Il collegio è formato dal col. Alessandro Amico della direzione di artiglieria, dal maggiore Francesco Masci e dal chimico esperto in esplosivi dott. Filippo Liberti. L'inchiesta in loco è stata accuratissima; dapprima è stata esaminata — nella casamatta accanto a quella in cui avvenne lo scoppio — la macchina con cui viene triturato e miscelato l'esplosivo. Il vice direttore dott. Casale ed 11 tecnico dott. Salaroglio ne hanno illustrato 11 funzionamento ed hanno pure dato precisi ragguagli sulla composizione dell'esplosivo: tritolo, nitrati d'ammonio, iperclorati ecc. che vengono miscelati secondo una formula approvata dalle superiori autorità e regolarmente depositata. La produzione dell'esplosivo viene effettuata in tre tempi intervallati da pause In cui la macchina deve essere ferma. La manovra è semplice: riempita la mola di esplosivo gli operai escono dal bunker e vanno a ripararsi in una garitta dove è sistemato 11 congegno per la messa in moto a distanza della macchina. Passato il periodo di tempo stabilito per la lavorazione interrompono la corrente, attendono che la molassa sia ferma e ritornano nel bunker per l'aggiunta di altre sostanze esplosive. Per l'ultima operazione viene impresso alle mole un movimento contrario a quello normale. La lavorazione avviene a freddo. Dopo queste delucidazioni il magistrato ed i periti si sono recati nel tragico bunker. Cumuli di legname, frammenti di metallo, pezzi di macchine erano stati ammonticchiati ai lati della trincea d'ingresso per permettere il passag- [■iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiriiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiir iiurt gio alle persone. Un quadro di desolazione presentava la casamatta dove prima era sistemata la molassa. La violenza dell'esplosione aveva tutto distrutto: dove prima era la macina c'erano ora soltanto più I supporti in cemento armato. I periti hanno esaminato 1 residui dell'impianto e quindi prelevato campioni degli esplosivi per prove in laboratorio. La loro relazione dovrebbe essere consegnata fra un mese e mezzo. Quindi ha avuto inizio l'interrogatorio dei primi testi. | | Rilievi dei tecnici sul luogo disastro iiiiiniiiiiiiiiiiuiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimii iiiiiiimiimmmii

Luoghi citati: Avigliana, Casale, Torino