Per incrementare la ricostruzione il Comune deve giungere anche all'esproprio

Per incrementare la ricostruzione il Comune deve giungere anche all'esproprio Per incrementare la ricostruzione il Comune deve giungere anche all'esproprio Pubblichiamo sopra un articolo dell'avv. Roberto Cravero nel quale si fa cenno delle possibilità di esproprio nell'attuazione del piano regolatore. Un altro consigliere comunale, l'avv. Chiarloni. chiede invece che si applichi il diritto di esproprio con più largo criterio. Dieci giorni fa, lamentavamo che Torino fosse l'unica grande città italiana a presentare ancora tanti vuoti e tante distruzioni in pieno centro (le piazze Castello e Carlo Alberto, il vecchio Politecnico e corso SiccardiJ e concludevamo chiedendo che la nuova amministrazione affrontasse immediatamente il problema. In un'ampia interpellanza al Sindaco,1 l'avv. Chiarloni ha ripreso ieri la nostra tesi sostenendo che l'amministrazione ha i mezzi legali per risolvere l'attuale indecoroso stato di cose. « Al pronto utilizzo delle aree centrali — afferma il consigliere liberale — soccorre la legge 2-7-49 n. 408 che richiama all'articolo ZI le disposizioni del T. U. Z8--Ì-38 (art. J,6 e J/7J. In forza di esse, l'amministrazione, oltre a dare la propria assistenza per coordinare le iniziative dei privati, potrà anche promuovere lo esproprio di aree e di stabili sinistrati e non utilizzati convenientemente, e costituire (con l'eventuale maggior valore ricavato da retrocessioni, vendite o cessioni temporanee) un « fondo speciale per la costruzione di case popolari >. A tale fondo potranno anche confluire le ammende da stabilirsi per le sanatorie delle violazioni del regolamento edilizio, conseguendo cosi un alto scopo sociale ed una maggior disciplina delle costruzioni >. L'amministrazione — dice lo iiiimiiiiiiimiiiiiimiiiiimmimiiniiil avv. Chiarloni — deve dunque provvedere a: a) compilare sollecitamente un elenco di tutti gli stabili ancora sinistrati e delle aree fabbricabili disponibili, valendosi all'uopo di ogni informazione o segnalazione che potrà pervenirle anche da privati; b) porre ciascun proprietario davanti alla precisa alternativa di ricostruire lo stabile sinistrato o di costruire ex novo (nel termine fissato dalla legge £-7-49 n. 408) o di subire l'esproprio) c) pubblicare e diffondere l'elenco degli stabili sinistrati e delle aree sulle quali può cadere l'esproprio, e fare opera di propaganda affinchè il piccolo risparmio si orienti verso l'iniziativa edilizia. A ciò si provveda per esempio anche con l'invio dell'elenco di cui sopra, corredato da direttive e da copia di eventuali connesse deliberazioni, a tutti coloro (costruttori, ingegneri, geometri, avvocati, commercialisti ecc.) che possono con il loro consiglio e con la loro iniziativa diretta determinare lo auspicato risveglio edilizio. d) sollecitare enti ed aziende cittadine onde ottenerne il concorso ai fini del coordina mento delle iniziative private singole e per il loro raggrup pamento in consorzi e in cooperative che, scelta la località di ricostruzione o di costruzione nell'elenco di cui sopra: ivi realizzino il loro scopo. L'interpellante ricorda poi che i piccoli risparmiatori, in base alla legge 10-8-50, potranno conseguire diritto a mutuo sino a concorrenza del 75% del costo dell'alloggio, dopo aver impiegato da parte loro il 25% del costo totale dell'opera. Anche questo dovrebbe decisamente favorire una certa ripresa edilizia. « Interpello l'on. sig. Sindaco e gli assessori competenti — conclude l'avv. Chiarloni — per sapere se la nuova amministrazionc intenda o meno valersi delle leggi vigenti per incrementare le ricostruzioni e le costruzioni nuove: il che in gran parte può esser conseguito senza nuovi impegni di spesa, né immediata nè differita. «Attuando rapidamente quanto sopra, senza intenti politicamente reclamistici ma con propositi seriamente fattivi e in stretta applicazione della legge vigente, è da ritenersi che possano presto vedersi in attività a Torino alcune centi;naia di nuovi cantieri edilizi U& concorrendo alla solleone Ideila crisi, siano anche di solIlieto ulta disoccupazione».

Persone citate: Carlo Alberto, Chiarloni, Roberto Cravero

Luoghi citati: Torino