Gli argomenti sul tappeto per De Gasperi e Acheson di Gino Tomajuoli

Gli argomenti sul tappeto per De Gasperi e Acheson Gli argomenti sul tappeto per De Gasperi e Acheson Pellet firmerà a Washington Vaccordo per gl'investimenti privati ameri' cani in Italia - La Spagna e la Jugoslavia saranno oggetto di discussioni .speri comincerà lunedi quando !(Dal nostro corrispondente) Washington, 25 agosto. La preparazione diplomatica dall' incontro Acheson-De Ga¬ li Dipartimento di Stato e le autorità italiane riceveranno da Roma le prime indicazioni sui problemi che il Presidente del Consiglio intende discutere col Segretario di Stato. Per il momento quindi non hanno alcun fondamento le notizie sull'ordine del giorno pubblicate da una parte della stampa americana ed italiana. E' certo ad ogni modo che i problemi della revisione del trattato di pace e di Trieste saranno discussi e si ritiene molto probabile che De Gasperi sollevi anche quello del possibile contributo americano allo sviluppo di una moderna industria siderurgica italiana. Quasto del resto non sarà il solo problema di natura economica discusso a Washington sia da De Gasperi che dai ministri Pella e La Malfa che si troveranno nella capitale degli Stati Uniti negli stessi giorni per partecipare alla riunione annuale dal fondo monetario internazionale e della Banca internazionale per la ricostruzione. Nuove basi H ministro Pella firmerà lo accordo per gli investimenti privati americani in Italia che fissa le condizioni e le garanzie offerte dal Governo italiano ai finanziatori statunitensi di industrie ed imprese commerciali italiane. Negli ambienti del Dipartimento di Stato si continua a credere che l'Incontro Acheson-De Gasperi verrà mantenuto su un piano più alto di quello della discussione dei particolari di esecuzione di specifici problemi. Si pensa infatti che sia giunto il momento di fissare su nuove basi, specie dopo la probabile revisione del Trattato, le linee ge¬ nerali della collaborazione politica dei due Paesi. Al Dipartimento di Stato non si ignora che nei circoli europei si sono mosse negli ultimi mesl aspre crltlche £V la tendenza delle maggiori Potenze dell'alleanza atlantica a impostare o risolvere molti problemi di politica internazionale senza approfondita consultazione con gli altri membri dell'alleanza. A queste critiche Washington risponde facendo notare che i Governi europei si limitano a chiedere l'aiuto americano per risolvere situazioni contingenti trascurando di presentare le proprie vedute su questioni di interesse meno immediato e diretto ma di maggiore importanza fondamentale. Si nota, per esempio, ch'j quasi nessun Governo europeo, ad eccezione della Inghilterra e della Francia, ha insistito al Dipartimento di Stato perchè venisse preso in considerazione il suo punto di vista sulla evoluzione della politica atlantica verso la Spagna, la Jugoslavia o per la costituzione di un blocco difensivo del Medio Oriente. In mancanza di specifici interventi quindi, si dice negli ambienti americani, le tre maggiori potenze hanno creduto necessario prendere l'iniziativa di agire direttamente. Questi ultimi problemi affioreranno probabilmente nel colloqui Acheson-De Gasperi, se il Presidente del Consiglio italiano chiederà di discuterli. Comunque nell'incontro dei «Tre grandi» che precederà la riunione di Ottawa dei Ministri degli esteri atlantici e l'inconU'O ìtalo - americano, questi problemi saranno discussi a fondo colla intenzione e speranza di fissare ima comune linea politica occidentale. Da quando il Governo spagnolo ha manifestato il desiderio di trattare solo con quello americano ogni particolare della sua partecipazione ai piani difensivi occidentali, la questione della Spagna è stata eliminata dal probabile ordine del giorno del tre Grandi. Ma poiché il Portogallo continua ad opporsi, assieme ai Paesi scandinavi, alla inclusione nella Alleanza'della Grecia e della Turchia — ormai accettata in linea di massima anche dall'Inghilterra' e aàllà' •T'fancfa,' — se anche la Spagna non sarà invitata ad unirsi al Blocco Atlantico, è probabile che la questione dei rapporti fra la Spagna e le democrazie atlantiche riaffiori ad Ottawa. Che farebbe Belgrado? La politica verso la Jugoslavia invece è ancora in una fase di fluidità non solo perchè sembra che gli ambienti militari americani dubitino, dopo le inchieste compiute negli ultimi mesi, che ci siano poche speranze che la Jugoslavia possa armonizzare rapidamente il suo armamento con quello occidentale, ma anche perchè nonostante gli- sforzi propagandistici dell'Ambasciatore americano a Belgrado, George Alien, ed 1 calcoli «machiavellici» di alcuni dei maggiori uomini politici americani, sussistono ancora serii dubbi sul grado di fiducia che le democrazie occidentali possono riporre nel Governo comunista jugoslavo. Tuttavia si dichiara privatamente al Dipartimento di Stato che gli Stati "Uniti e l'Inghilterra accettando il «ragionevole rischio» di contribuire al riarmo della antistaliniana dittatura comunista jugoslava Intenderebbero non spingere Tito oltre certi limiti se non si avrà prima da Belgrado l'impegno a prendere qualche preciso contatto col Quartier Generale di Eisenhower come garanzia di collaborazione ai piani di strategia difensiva dell'Occidente. Pnora infatti nessun Governo alleato sa con esattezza co- me si comporterebbe il comando jugoslavo in caso di attacco all'Occidente. Non sembra molto consigliabile, data la scarsezza di materiale bellico immediatamente disponibile per i paesi alleati, fornire alla Jugoslavia un armamento prezioso senza conoscere quale contributo è pronta a dare alla, difesa comune. Considerevole ' ' T*rp'«***' esiste anche sui piani britannici per la costituzione di un comando separato nel Mediter raneo Orientale e di un blocco difensivo mediorientale, problemi che saranno discussi fra 1 tre e ad Ottawa. In un primo tempo pareva cne gli Stati Uniti fossero disposti ad aderire al piani inglesi; ora però si dubita che convenga complicare la organizzazione atlanti' ca mediante la costituzione di comandi che, per esempio, sot toporrebbero la Turchia ad una duplice • e disparata autorità: quella del Nato e quella del proposto organismo politico' militare Inglese. Per di più gli ambienti americani non ritengono che gli Stati del medioriente abbiano raggiunto un sufficiente grado di stabilità interna ed internazionale per poter essere inclusi in un sistema difensivo pre> stabilito. Gino Tomajuoli