L'Iran respinge l'ultimatum Stokes sospende i negoziati

L'Iran respinge l'ultimatum Stokes sospende i negoziati SITUAZIO NE TESA A TEHERAN. L'Iran respinge l'ultimatum Stokes sospende i negoziati Mossadeq in persona porta la risposta persiana al rappresentante inglese - II testo del documento trasmesso dalla radio - La questione del personale punto di rottura (Nostro servizio speciale) Teheran, .22 agosto. Le conversazioni anglo-iraniane sono state troncate nella tarda serata di oggi, per la intransigenza di entrambe le parti sulla questione della direzione della compagnia petrolifera nazionalizzata. E il lord del Sigillo privato Richard Stokes, che ha condotto i negoziati da parte britannica, ha annunciato che partirà domattina per rientrare in patria. La controproposta Una controproposta avanzata all'ultimo istante da Teheran è apparsa inaccettabile a Stokes. In precedenza, nel corso della giornata, gli iraniani avevano ignorato l'ultimatumdi Stokes, in cui il Capo della delegazione britannica chiedeva che a direttore generale della compagnia nazionalizzata fosse nominato un inglese. La controproposta iraniana era stata portata a Stokes, alla sua residenza estiva, direttamente dal Primo Ministro Mohammed Mossadeq. Lasciando lo studio di Stokes, Mossadeq dichiarava però ai giornalsti: « Non abbiamo i aggiunto alcuna decisione ». E a chi gli chiedeva se questo significasse che Stokes sarebbe partito come aveva annun¬ ziato, il premier iraniano rispondeva: « Questa è la sua intenzione ». Mossadeq confermava poi di non aver ritenuto accettabile l'ultimatum di Stokes, nel quale, come s'è detto, il delegato britannico chiedeva che a dirigere la compagnia nazionalizzata fosse chiamato un inglese. Il primo ministro si era recato da Stokes dopo due ore e mezza di seduta di emergenza del Gabinetto iraniano e della commissione mista parlamentare per il petrolio. Stokes aveva inviato la richiesta a Mossadeq per lettera nella mattina di oggi, ponendo quale termine per la risposta prima mezzogiorno, poi le quindici. Gii iraniani non avevano ancora replicato all'ora indicata, e questo induceva qualcuno — pochi per la verità — all'ottimismo. Poi Mossadeq andava da Stokes, e infine giungeva l'annuncio del delegato britannico. Così crollava tutto il penoso lavoro di un mese di laboriosi negoziati. Stokes era stato esplicito ancor prima che l'Iran formulasse la controproposta. La ri chiesta di un direttore gene raie britannico per i campi petroliferi persiani — egli ave va detto — era, rispetto al precedente piano di una organizzazione di mercato diretta da inglesi, una « tremenda concessione ». « Sono persuaso aggiungeva Stokes — che gli iraniani vogliono ancora una composizione della vertenza. Ma sono cosi presi dal panico che non possono comprendere i problemi. Se il personale britannico se ne andrà l'Iran dovrà rimediare con una maaaa di persone a caccia di impiegp che faranno una confusione tremenda ». Dopo l'ultimo colloquio con Mossadeq, Stokes ha rivelato che solo qualche minuto prima di lasciarlo, il premier gli Ita consegnato due buste sigillate « senza fare alcun commento »: contenevano le controproposte iraniane per la continuazione delle trattative. Il ritorno Contemporaneamente, radio Teheran trasmetteva il testo delle controproposte: « non ho mai sentito — ha detto Stokes levando le braccia al cielo — di negoziati in cui si pubbli cano i documenti prima di consegnarli. Ed io stavo intanto discutendo le possibilità di soluzione^. L'emittente della capitale persiana, trasmettendo il testo delle due lettere ha riferito che in esse si dice che la Persia è disposta a vendere il petro .io ai suoi vecchi clienti in base ai quantitativi acquistati in passato. Il prezzo sarebbe quel lo dei mercati mondiali, i clien ti tratterebbero direttamente con la Persia o tramite un rappresentante designato che potrebbe essere anche una società di distribuzione interna zionale. Il testo aggiunge che la Persia è disposta dal canto suo di mantenere il personale straniero sulla base di contratti stipulati con essi negli ambiti della ex-Anglo fi-antan OH Company. L' organizzazione attuale — precisa il documento — verrà mantenuta intatta, purché essa non violi la legge sulla nazionalizzazione. La Persia, inoltre, concederà al personale straniero libertà di azione e inviterà* esperti stranieri di fama, non direttamente interessati nella questione persiana, ad associarsi all'organo direttivo. Stokes ha annunciato che stasera o domattina si recite rà in visita di commiato dal lo Scià. Può darsi che rinvii la partenza per fare analoghe visite a Mossadeq e ad altri leaders governativi. Dopo il colloquio, Mossudeq appariva assai debole: ha sceso i gradini sostenuto da due funzionari, e sudava abbondantemente. Il Premier iraniano, ha dichiarato Stokes, « non ha voluto accettare in alcuna forma le proposte relative al personale. Di conseguenza non avevo altra alternativa che ritenere sospesi i ttegoziati, sia pure a malincuore, e tornarmene in patria ». Ha lasciato tuttavia comprendere che la Gran Bretagna è disposta a riaprire i colloquii ove Mossadeq cambi idea sulla questione del personale. Personalmente, però, Stokes non negozierà più. Il suo apparecchio è già pronto all'aeroporto di Teheran. Averell Harriman ha tenuto a precisare questa sera che le trattative per il problema del petrolio in Persia sono state sospese, non interrotte. y. m.