Le elezioni a Trieste non saranno rinviate

Le elezioni a Trieste non saranno rinviate Le elezioni a Trieste non saranno rinviate Risposta negativa del gen. Winterton alla rièhiesta dei partiti democratici Liberali e socialdemocratici in posizione appartata - 1 comunisti contro il fronte unico, sulla stessa linea dei titini • De Gasperi partirà per Ottawa il 7 settembre Roma, 21 agosto. Nel giro delle prime ventlquattr'ore poco è rimasto, a dir la verità, del suggerimento confidato da De Gasperi a un redattore del Gazzettino. Pare Infatti svanita la possibilità di ottenere il primo punto — 11 rinvio delle elezioni | triestine — e molto scarsa quella di realizzare l'unione sacra fra tutti i partiti italiani. Per la prima questione si è saputo infatti che il generale Winterton, comandante della zona < A > del Territorio libero, ricevendo oggi a Trieste i rappresentanti di cinque partiti politici italiani (D.C., P.L.I., P.R.I., U.Q. e Partito Socialista della Venezia Giulia) che gli chiedevano il rinvio, ha risposto cortesemente ma fermamente in senso negativo. Egli difatti avrebbe detto che prendeva nota con molto interesse del desiderio espresso dai partiti, ma riteneva di non poterlo accogliere, stante il disposto della legge che prevede elezioni ogni due anni. Commenti vari e discordanti Caduta cosi la prima parte dei desiderata dello stesso De Gasperi, viene d'attualità la sua proposta per l'unione sacra. Essa ha avuto negli ambienti politici e sulla stampa un'accoglienza quanto mal varia e discordante. Naturalmente le è favorevole II Popolo, il quale osserva che, non essendovi a Trieste una legge elettorale slmile à quella degli apparentamenti, la soluzione migliore sarebbe l'intesa, < che eliminerebbe dalle elezioni ogni pericolosa dispersione di voti e servirebbe a riaffermare 11 sentimento unanime e profondo della città >. E' favorevole anche il Tempo, che in terpreta correnti di pubblica opinione simpatizzanti per le destre, e addirittura ne è en tuslasta il Popolo di Roma, neo fascista, che arriva a promettere a De Gasperi di at tenuare la propria opposizione finora svolta contro la politi ca del Governo. Il Messaggero tiene, com'è suo costume, un linguaggio più cauto nel valutare la proposta. La considera comunque con molta simpatia ed anzi crede di dover deplorare che 1 repubblicani e 1 soclaldemo natici si siano finora < ino strati poco favorevoli all'I 1ea del blocco nazionale >. Punti sul vivo dall'osservazione come se si trattasse' di una le zlone di patriottismo, 1 repub blicanl rispondono stasera sul loro giornale: «Per quanto ci riguarda, 11 Messaggero, può risparmiarsi le sue deplorazioni. Decisioni di tanta Importanza, un partito politico serio non le prende senza aver prima valutato attentamente tutti gli elementi della situazione. E, quanto a patriottismo, sappia 11 Messaggero die limili mini m mini m Il P.R.I. non accetta lezioni da nessuno >. Dal loro canto 1 socialdemocratici sembrano Invece già decisi a respingere la proposta. Per socialdemocratici, nel caso di Trieste, non deve intendersi il P.S.S.I.I.S., ma il Partito Socialista Giuliano, che è ancora autonomo e che ha- un proprio rappresentante nel Comisco. Esso comunque si mantiene sulla linea politica tracciata da Palazzo Wedekind e, come gli organi del P.S.S.I.I.S., ritiene che sarebbe del tutto Inopportuno fare un fronte comune col missini. Ciò non farebbe altro che favorire il gioco dei socialcomunisti e degli stessi partiti slavi. Il partito socialista giuliano propone che piuttosto ci si limiti ad una semplice dichiarazione unitaria di principi nella quale sia rivendicato solennemente il diritto di Trieste di tornare all'Italia. I liberali non si sono pronunciati, ma tutto lascia credere, allo stato dei fatti, che la proposta di unione sacra per Trieste non avrà maggior fortuna di quella ventilata, nell'estate dello scorso anno, dall'on. Gonella, segretario della D.C., e mirante a raccogliere in un sol blocco tutti 1 partiti democratici Italiani subito dopo lo scoppio delle ostilità in Corea. Per quello che riguarda i comunisti, la loro reazione è stata esattamente quale ci si aspettava: negativa e sprezzante. « Le tesi del partito comunista fanno paura — scrive il Paese — e perciò si g-?tta loro contro la proposta pel fronte unico ». L'Unità scrive che le proposte di De Gasperi sono demagogiche, fatte di sole parole, e anzi tali da favorire solo gli Interessi di Tito e degli anglo-americani, mentre il programma del comunisti è Ispirato a una grande fiducia nei triestini, i quali potrebbero governare il loro territorio, riunite finalmente le due zone. La stampa di Belgrado Che ciò comporti 11 distacco definitivo di Trieste dall'Italia naturalmente non è detto dai comunisti, ma quello che è ancor più degno di nota è che ripudiando in questo modo ogni validità della dichiarazione tripartita del 20 marzo '48 i nostri comunisti stalinisti vengono a trovarsi sulla medesima lìnea politica dei nefandi nazionalisti titini. Si ha difatti notizia, proprio oggi, che il Primorski Dn°vnik, portavoce ufficioso del governo di Belgrado, è uscito suggerendo ai Governi Inglese e americano di risolversi una buona volta a far sapere al popolo Italiano che la dichiarazione tripartita deve considerarsi superata a tutti gli effetti. Nel medesimo senso si esprime 11 Barba negando ogni mmimmimimmmmmmmiimmimimmm validità alla .dichiarazione, e quasi dando ^a intendere che il sottosegretario britannico agli esteri, Ernest Davies, trovandosi a Llssa, avrebbe già dato ampie assicurazioni in questo senso.J^Jecondo la stampa jugoslavflf'la conferma ufflciale^ovjej)>e--AVjBXBji,J,n cccaslone ai un viaggio a Belgrado che lo stesso ministro degli esteri inglese Herbert Morrison dovrebbe compiere tra breve. Si tratta di informazioni della stampa belgradese e non è quindi facile discernere in esse ciò che vi è di autentica notizia e quanto invece è semplice propaganda o mezzo di manovra. Secondo quanto si afferma stasera, pare doversi confermare la partenza di De Gasperi in piroscafo alla voi ta dell'America. Egli si im barcherebbe a Le Havre sul transatlantico Ile-de-France in partenza il 7 settembre ed in arrivo il 13 a New York. Là troverebbe il ministro Pella, col quale proseguirebbe in aereo per Ottawa. Quanto a Pac Ciardi, invece, costui raggiun gerebbe direttamente il Cana dà in aereo. v. g. iiUtUXZi, i iti .'*'' -Ù ** - * T v 'f'* . - &P%l^PÌ<iVt& . iiUtUXZi, i iti Ù * T v. f* . &P%l^PÌit& . Lieta riunione di tutta la famiglia reale Inglese al Castello di Balmoral del 21"> compleanno della principessa Margaret In occasiona (Telefoto) MII!iril*4l1IMIIMIIUIMUtlM1IMMttlllMllMMMlMMiMir<IIMIII lllllIllllMIIMIIItlllMI1(tll1ll1MI!ltlMMf1f1l1Milir(lllll(1M)IMIII1MMIIMIIMII1IHMI