La vita dei forzati nelle miniere di uranio

La vita dei forzati nelle miniere di uranio RIVELAZIONI DI EVASI CECOSLOVACCHI La vita dei forzati nelle miniere di uranio Vienna, 20 agosto Circa 120 mila lavoratori forzati anticomunisti estraggpno uranio da una quarantina di profonde miniere nella zona *i Jachimov ( Joachimsthal) nella Cecoslovacchia occldenta le, per conto dei sovietici, secondo le rivelazioni di un grup po di profughi giunti di recente in Austria. I profughi sono evasi auda cernente dal loro campo dopo averne sabotato la rete elettrica, lasciando all'oscuro e rendendo innocui i fili ad alta tensione che lo circondavano per impedire fughe. Essi dicono che i 120 mila prigionieri, che lavorano a profondità perfino di 630 metri, per dieci ore al giorno, sono « elementi antidemocratici » (secondo la definizione comunista ) condan- 11m111f111111 f i e i il1111 ■ 11 f l(111111 r f 1111111 m11111111111 r nati a lenta morte. La maggioranza di essi è fatta di cechi e slovacchi ma vi sono anche numerosi- stranieri, fra cui soldati sovietici, condannati da corti marziali, alloggiati però in campi separati. I profughi hanno chiesto che non vengano resi noti i loro nomi sinché le autorità inter peliate non avranno deciso sul la loro richiesta di emigrare in qualche paese occidentale, Essi dicono che nei trenta campi della zona di Jachimov sono solo detenuti gregari e piccoli esponenti del movimento anticomunista. « Le personalità del calibro di Vladimir Clementis e di altri alti papaveri epurati dal partito sono tutti detenuti in un campo speciale dei monti Tatra in Slovacchia — ha detto uno dei profughi. — Lo abbiamo appreso, da sorveglianti trasferiti da quel campo al nostro ». I campi sono sorvegliati da varie migliaia di russi, la maggior parte dei quali indossa uniformi eeche, della polizia segreta ceca, e da una guardia speciale. Ciascuno dei campi ospita sino a 6 mila prigionieri. I tre campi principali nel cuore della zona uranifera sono stati battezzati da qualche comunista non privo di senso d'umorismo, « libertà », « uguaglianza » e « fraternità ». Gli altri portano i nomi di alti esponenti comunisti. I campi sono disseminati di torrette con mitragliatrici, di lifletton e di- fili ad alta tensione. Ciononostante molti prigionieri tentano di evadere, preferendo la rapida mortj che li attende, qualora vengano colti sul fatto, alla lenta agonia cui sono condanna' 1 se rimangono prigionieri. Due settimane fa 32 prigionieri di un campo presso Petshov sono stati fucilati dopo un fallito tentativo di evasione. Dicono i profughi che secondo quanto hanno appreso, la pecnblenda estratta a Ja chimov viene inviata in laboratori cecoslovacchi e di altri paesi satelliti per estrarre da esso l'uranio mediante un piocesso di raffinazione. I lavoatori forzati di Jachimov non fanno che estrarre e ripulire la pechblenda, che viene prodotta in tre tipi chiamati rpt t pulito », « giallo », e « duro ». [1 tipo « punto » viene considerato il migliore. L'alimentazione del prigionieri peggiora rapidamente. Or non è molto trenta poliziotti addetti ai campi sono stati arrestati per aver rubato penicillina, viveri e tagliandi per viveri donati dalla Svizzera. Essi sono in attesa di processo. La malattia più comune fra i prigionieri è la febbre tifoidea che ha mietuto questa estate varie centinaia di vittime. Fra i prigionieri di Jachimov sono due ex giocatori della squadra cecoslovacca di hockey su ghiaccio, campione del mondo, Vladimir Saprocky e Standa Konapasefk

Persone citate: Vladimir Clementis, Vladimir Saprocky

Luoghi citati: Austria, Cecoslovacchia, Slovacchia, Svizzera, Vienna