Premio con i capelli grigi

Premio con i capelli grigi IL FERRAGOSTOA VI A R E GG I O Premio con i capelli grigi "Indivisibile,, va inteso con un grano di sale - Flora Volpini ha offerto un miliardo - I petali della rosa - Una proposta per "l'opera ultima,, (Nostro servizio speciale) Viareggio, 14 agosto. — Scusi, a che ora si può vedere il mare? — domandava Massinelll in quella commedia dì Ferravllla. La stessa domanda capita di farla qui a Viareggio. Viareggio è grande e popolosa città, con larghi viali e piazze ed 'ina scacchiera di strade a angolo retto che nemmeno Torino, e metropolitani vestiti di bianco al crocicchi, che fanno con le mani, elegantissimamente inguantate, segni cabalistici (fortuna che poi si spiegano a voce) e palazzoni giganteschi che sono alberghi e pensioni e luoghi di danza e bagno; ma con tutto questo trionfante urbanesimo, 11 mare non si riesce a capire da che parte sia. Quando poi ti sei fatto indicare la direzione e ci arrivi vicino, te ne preclude la vista una foresta di ombrelloni più densa che le corone dei 1111 ri 11111 s 11 ! 11111111111 m 11111111111111111111 ( 111 11 pini nella pineta. Poi, addentrandosi fra gli ombrelloni e un sottobosco di sedie a sdraio, di tavolini, cappelli di stuoie, di panni stesi, fanno siepe all'occhio i corpi nudi, pateticamente bianchi e rosei quelli dei ferragostani, Insolentemente neri quelli dei bagnanti anziani, tutti come quando usavano le adunate nelle piazze; e quando anche si arriva all'orlo dell'acqua, nemmeno allora si vede il mare tante sono le barche, i mosconi, i velieri, le zattere, i galleggianti di gomma, che brulicano in quell'acqua bassa e verde dal fondo nero di alghe. Bè, non potendo vedere il mare, la gente si consola con quei corpi nudi e, trascurando quelli In disfacimento, indugia su quelli delle molte e giovanissime ragazze del cinematografo (cioè il 90 per cento delle ragazze: Infatti o so- 1111111 n i 11111 r 1111111111 m'i 11111 1111111 r m 11111 ■ no attrici già arrivate, o sono attricette in erba, o sono comparse, o sono quelle che sperano di diventare un giorno o l'altro comparse, ed intanto si muovono tutte nello stesso modo, ondulano tutte con lo stesso ritmo, parlano tutte con lo stesso birignao). E si fa additare i quasi altrettanto, numerosi giudici del Premio letterario Viareggio, pezzi grossi della critica, della letteratura, del giornalismo, della cattedra, che stanno seduti presso la piscina con l'aria di essere alla scrivania del loro studio, con molti libri davanti e giornali e riviste e tagliacarte, perchè è bello lavorare in pubblico ed è bene che la gente veda che fanno sul serio il loro mestiere di giudici. Inseguito dalle Eumenidi Il Premio Viareggio che, come spiegano i manifesti appesi lungo i viali, partendo ùa un modesto inizio di cinquemila lire, è arrivato a una borsa di due milioni e mezzo, è un Premio molto anziano e, in ordine di antichità, viene subito dopo quello Bagutta che fu il primo di tanta prolificazione; è un Premio con i capelli bianchi; o almeno li hanno quei venerandi giudici che portano con alterezza la loro saggia canizie fra quelle ragazze, non rinunciando al piacere, taluni di essi, di toccarle con mani lièvi, come farebbero con le rare edizioni numerate e con le novità intonse. Quei due milioni e mezzo di lire andranno dunque così divìse: 2 milioni per il Premio letterario Viareggio vero e proprio, 250 mila lire per il Premio Versilia di poesia, 250 mila per un premio a un saggio critico. Ci sarà infine un premio per l'opera prima (la opera di un autore che non ha pubblicato finora nessun altro libro); e il denaro per questo Premio è stato offerto da una mecenate straordinaria, lo ha tirato fuori dai suol guadagni di romanziera, anzi di autrice essa stessa di un'opera prima, Flora Volpini, che lo ha intitolato alla memoria di sua madre e si chiamerà «Premio Isabella Bruschi>; e sarà di un miliardo. — Di un miliardo, Flora? — Bè, è di centomila lire, ma ti rendi conto cosa vogliono dire centomila lire per una poverella come me? E' proprio come se quei ricconi che hanno dato due o trecentomila lire o mezzo milione di contributo a questo o quel Premio letterario, avessero dato un miliardo facendo la proporzione fra i loro patrimoni e la mia miseria. Fu annunciato solennemente, dopo la prima riunione che fecero 1 giudici un mese fa, r < 11M1111 ( i i 1111 r 111 {i [ 1114111111 < 111 ; 1111 j 11111111 : t i 11111 a e i a e a o è i n i che quest'anno 11 premio sarebbe stato indivisibile. Ma oggi alcuni autorevoli giudici facevano capire che questo aggettivo « indivisibile > va inteso con un grano di sale come si intendono tutti gli attributi perentori in Italia; come si dice, per esempio, che un termine è ultimo e definitivo e viene prorogato una dozzina di volte; come è scritto sulle strade che menano a Viareggio, all'inizio dell'abitato, che questa è c zona del silenzio », e dall'alba a notte alta viali, strade e spiaggia, rimbombano di un prepotente frastuono di motori di motociclette impazzite e turbinose, di sirene impazienti, di altoparlanti che cercano di farsi sentire da Marte (per cui sarà un bel sollievo e un bel riposo per il cittadino, dopo queste giornate di vacanza, tornare al più modesto baccano della sua città e alla radio del vicino). E come si è proclamato ieri che una certa ragazza è la più bella della spiaggia ed è stata nominata Miss Viareggio, e le più belle sono quelle che non hanno concorso. (Questa nuova Reginetta è stata scelta fra le altre, soprattutto per l'attività elettorale, il tifo che ha fatto per essa Leonida Répaci, presidente del Premio Viareggio, che avendo l'anima di un Paride o di un Orio Vergani, è stato nominato anche presidente del Concorso di bellezza; ed oggi era inseguito, come Oreste dalle Eumenir'i, uà madri furiose di fanciulle Docciate). Stasera i giudici si sono riuniti di nuovo in seduta plenaria; e non sono ancora arrivati a una conclusione definitiva, stanno ancora sfogliando i petali delle quattro rose, come disse uno di essi con la metafora di prammatica. Ai nomi di scrittori illustri .e affermati come Bacchelli e Comisso e Moretti, di scrittori giovani come Domenico Rea e Sissa, di autori noti In altro campo, come G. G. Napolitano e Soldati, altri nomi si aggiungono, rimasti in lizza nella speranza, come è successo altri anni, che ad uno dei maggiormente quotati, venga — si parla anche qui per metafora — un accidente. Pel sollievo dei lettori La discussione è stata vivace, da tanti begli ingegni riuniti figuratevi che pirotecnica è nata di aforismi, di apoftegmì, di paradossi, di chiose, di sentenze. Giacomo De Benedetti ha letto ai colleghi 1 suol giudizi scritti su questo 0 quel candidato, che erano veri e propri saggi critici, Marchesi è stato li più spaccacapelll-ln-quattro, Salsa il più appassionato, Colantuoni il più freddurista (e questa è grande virtù, visto che certi premi sono stati assegnati per un gioco di parole, e vi prego di non pretendere che vi dica quali). Russo il più severo, Bigiaretti il più attento, Répaci 11 più estroso, Savinio 11 più taciturno, Montale il più rugginoso, Jahier e Flora l più canuti, Baldini il più assente. Il vincitore non si avrà che domani; ma tranne il vincitore stesso che riceverà l'ordine di affrettarsi a venire a cogliere il premio e i suoi parenti e amici, e gli impiegati del telegrafo e 1 confidenti o le confidenti dei giudici, nessuno saprà chi sia fino alla solenne proclamazione che avrà luogo dopodomani 16 al Casino Municipale. Intanto, dietro proposta di alcuni giudici, si sta pensando a istituire per il prossimo anno un altro premio in aggiunta ai già preesistenti, che si chiamerà < Premio all'opera ultima ». Il Premio sarà cospicuo e assegnato a un autore che, accettandolo, si impegna a non scrivere più nessun libro (e in caso di infrazione dovrà restituire l'ammontare del premio stesso più gli interessi). Si pensa che in dieci o dodici anni si potrà far tacere per sempre un discreto numero di scrittori prolifici, lasciando il campo libero a voci nuove e più fresche, con vantaggio per la produzione e sollievo per i lettori. Del probabili vincitori di questo premio si fanno già i nomi. Prisco