II cadavere di un guardiapesca in fondo al lago del Moncenisio

II cadavere di un guardiapesca in fondo al lago del Moncenisio II cadavere di un guardiapesca in fondo al lago del Moncenisio Le indagini delle polizie italiana e francese sul misterioso delitto ■ Due palombari per scandagliare le acque - L'alibi di un individuo fermato - Le indagini si estendono a Torino Glorili oj sono è stato rinve-. nuto galleggiante sull'acqua del lago del Moncenisio un portafoglio contenente alcune immagini sacre e circa 150 franchi. Il portafoglio è stato riconosciuto appartenente al guardiapesca George Fontaine di 32 anni, scomparso in circostanze misteriose il 3 giugno scorso. La notizia, subito divulgatasi, ha rafforzato in molti il sospetto che il guardiapesca sia stato ucciso. Si ricorda che la sera del 2 giugno il Fontaine si era intrattenuto con il cuoco dell'albergo della Posta, e che era di ottimo umore. Alle 7 del mattino del 3 fu visto andare dal vicino ospizio — ove abitava con la moglie e la figliuoletta — verso 11 lago, come era solito fare ogni Hlllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllll mattina. Verso le 9,30 alcuni sol-1dati francesi videro sulla spiag-1 già dell'isolotto, che è nel lago grande, il suo berretto basco. La scomparsa del guardiapesca avvenne dunque fra le ore 7 e le ore 9,30. L'ipotesi del suicidio fu subito esclusa: il Fontaine era sano di mente, viveva felice con la moglie e la bambina, aveva un passato tranquillo. Anche l'ipotesi della disgrazia venne scartata: infatti la barca a motore del guardiapesca fu rinvenuta a riva e cadde perciò 11 sospetto che, rovesciatasi l'imbarcazione, egli fosse caduto in acqua e annegato. Non rimaneva che pensare al delitto e la polizia francese, convinta che si trattasse eftettiva- lllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllhll mente di un omicidio, indirizzò le indagini in questo senso ed operò anche fermi. Ma purtroppo mancava qualsiasi indizio, e grande ostacolo alle ricerche ha opposto anche il non avvenuto ritrovamento del cadavere. Scandagli furono eseguiti da due palombari giunti da Lione: ma essi erano muniti di scafandri per immersioni non superiori ai 15 metri mentre il lago 1 profondo in certi punti anche 160. I funzionari francesi fermarono, fra gli altri, il guardiano della diga del Moncenisio, un certo Ciaf ero rimasto con altri italiani addetti agli impianti idroelettrici che, come è noto, sono ora in territorio francese. Egli però presentò alibi ineccepibili e la sua innocenza fu provata. A rafforzare l'ipotesi del delitto stanno questi motivi. Il rinvenimento nell'isolotto del berretto del guardiapesca fa pensare che gli sia caduto durante una colluttazione. Di certo egli non se lo tolse perchè lo portava sempre in testa, sia al chiuso che all'aperto e perfino quando pranzava: era una sua mania. La circostanza che il cadavere non sia venuto a galla, dopo tanto tempo, fa supporre che abbia legato qualche peso (molto probabilmente una grossa pietra) ai piedi od al collo. Vi è infine il ritrovamento del portafoglio, l'elemento più importante venuto finora nelle mani della polizia francese. Certamente questo non è risalito dal fondo del lago poiché all'interno non era bagnato: denari e immagini erano asciutte. Evidentemente qualcuno lo lanciò sull'acqua su cui galleggiò'; e questo qualcuno non poteva essere che l'assassino. Molti conoscevano il Fontaine, non soltanto a Susa, ma anche qui a Torino dove vi sono parecchi soci del Consorzio di pesca del lago del Moncenisio; essi sono concordi nel dichiarare che il guardiapesca non può essersi ucciso e si augurano che il lago llllllllllltlltlllllllllllltlllllllllllllllllllllllllllllll venga nuovamente scandagliato con palombari attrezzati per toccarne il fondo.

Persone citate: Fontaine, George Fontaine

Luoghi citati: Lione, Moncenisio, Susa, Torino