Con un'automobile uccidono un passante e gettano il cadavere nella Dora Baltea

Con un'automobile uccidono un passante e gettano il cadavere nella Dora Baltea DA 3 MESI IX EX-OPEHAIO PEgjLA FIAT RISULTA VA SCOMPARSO Con un'automobile uccidono un passante e gettano il cadavere nella Dora Baltea / responsabili del grave fatto sottraggono i documenti alla vittima per impedirne l'identificazione - I parenti riconoscono il morto da una cicatrice alla tempia destra - Le indagini della polizia e le ricerche nel Canavese I carabinieri hanno potuto identificare l'uomo trovato il 20 maggio nelle acque della Dora Baltea presso la centrale elettrica di Mazze. Lo sventurato è stato riconosciuto dal fratello, dalla moglie e dal figlio. Si tratta dell'ex-operaio della Fiat, invalido del lavoro, Roberto Gayet, di anni 61. abitante in via Tommaso Gulli 47, in Borgata Vittoria. Egli si era allontanato da casa iiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiimmiiiiiiiiiiiiiiiiiia nel primi giorni dell'aprile scorso per recarsi ad Alessandria, come era solito fare ogni anno all'inizio della bella stagione, in cerca di qualche lavoro. Prestava servizio saltuariamente presso diversi cantieri e intanto si recava a visitare i parenti abitanti nel basso Piemonte e nella Liguria. La moglie, Caterina Maffeo, e il figlio Ferdinando, di anni 37, operaio alla Fiat Lingotto, avevano ricevuto una sua cartolina da Alessandria, in data 16 aprile. Alla fine di quel mese erano giunte ai famigliari altre due cartoline scritte dal Gayet che si trovava ad Ivrea. I parenti si meravigliarono che il vecchio si fosse recato in una città che conosceva poco. Lo attesero in maggio perchè doveva venire in città per ritirare la pensione. Il 20 maggio intanto, come abbiamo pubblicato nella edizione di domenica scorsa, i carabinieri ri pescavano dalle acque della Dora Baltea la salma di uno sconosciuto, privo di documenti e di giac ra. Il cadavere veniva sepolto, ma in seguito, per l'intervento del giù dice istruttore dott. Mellana. la salma fu riesumata e sottoposta ad autopsia. Il medico legale prof Tovo accertava che la morte era stata causata non da annegamen to, ma da sfondamento del torace I famigliari, leggendo sul Biennale le caratteristiche somatiche del defunto e il modo in cui egli era vestito, non esitarono a rico noscere in lui Roberto Gayet. Il fratello Angelo e il figlio Ferdi nando si recarono a Mazze, fecero vedere al maresciallo dei carabi nieri Faure un pezzo della stoffa con cui erano stati confezionati i pantaloni della vittima. Si tratta va del medesimo tessuto. Inoltre Io scomparso recava sul rapo una cicatrice con sovrapposizione di schegge dell'osso temporale destro e questi elementi furono messi in luce dal prof. Tovo nel corso della perizia necroscopica. Nessun dubbio quindi sulla identità del Gayet, anche se 11 riconoscimento ufficiale avverrà soltanto giovedì. Rimane ancora misterioso il modo in cui avvenne la morte. Esclusa l'ipotesi del suicidio, per motivi soggettivi ed oggettivi, è prò babile che il Gayet sia stato in vestito da un camion o da un'au tomobile che procedeva a forte ve locità. L'autista, certo di non es Bere visto, avrebbe gettato il ca davere nella Dora dopo averlo spo gliato dei documenti ed in particolare della carta d'identità e del libretto di pensione contrassegnato col numero 784713. Sono pure scomparsi i denari, la giacca color marrone e il pacco degli utensili e degli abiti da lavoro che il Gayet era solito portare con sè. La vittima; Roberto Gayet Il fratello del morto, Angelo Gayet e la cognata Caterina Maffeo controllano il lembo del vestito trovato sul cadavere

Persone citate: Caterina Maffeo, Mellana, Roberto Gayet, Tovo

Luoghi citati: Alessandria, Ivrea, Liguria, Piemonte