Coppi ritrova se stesso e domina nella tappa di Briancon

Coppi ritrova se stesso e domina nella tappa di Briancon Coppi ritrova se stesso e domina nella tappa di Briancon In fuga dopo pochi chilometri - Primo sul Vars, sull'lzoard e al traguardo - Koblet difende bene la maglia gialla - Bartali, quarto arrivato, si avvicina in classifica a Lazaridès e Geminiani (Dal nostro inviato speciale) Briangon, 25 luglio Adesso raccontiamo con quanta precisione e chiarezza ci sono possibili, senza per questo cadere nella prolissità, adesso raccontiamo ciò eh'è accaduto nella. Gap-Briancon, voglio dire i fatti salienti e davvero interessanti e avvincenti, direi trascinanti, che secondo le previsioni hanno fatto della ventesima tappa del Tour una « storica giornata ». I fatti sono: 1) la strepitosa vittoria di Fausto Coppi, inaspettata ed imprevedibile per le note ragioni; il quale scappa dopo poche decine di chilometri, compie quasi tutto da solo il difficile percorso passando nettamente primo in vetta al colle di Vars ed al colle dell'Jzoard ed arriva a Briancon con più di 3 minuti di vantaggio sul secondo (il regionale Buchonnet); 2) la valida e solida difesa che Koblet ha fatto noti solo del suo primo posto in classifica (che dalla corsa esce vieppiù consolidato, avendo guadagnato vari minuti sia su Geminiani che su Lazaridès che su Bartali) ma anche del suo prestigio di Maglia gialla. Ieri sera, e poi ancora stamattina a Gap correvano due versioni sulla fisionomia che avrebbe assunto sin dalle sue prime battute la tanto attesa e temuta tappa delle Alpi; chi diceva che ad attaccare senza indugio sarebbero stati i francesi per trarre vantaggio dal loro numero, e chi diceva che il fuoco l'avrebbe aperto lo stesso Koblet per rompere nel suo nascere l'iniziativa avversaria. Come avviene quasi sempre in casi del genere, la situazione si delineò invece del tutto differente; appena » 73 corridori rimasti in gara dei 123 partiti da Metz il 4 luglio presero a pedalare per risalire la verde valle della Durance, subito una maglia verde schizzò via da quella massa, e via in volata! Era nientemeno che Magni, l'ammalato di Limoges. Che quella fuga in partenza potesse nascondere chissà qual machiavellica manovra di Binda dovette pensarlo Koblet, il quale fu il più lesto per correre sulle peste del toscano, e, trascinandosi dietro Ockers e Meunier, andarlo a riprendere dopo un cinque chilometri di inseguimento. Così si arrivò a un piccolo villaggio di montagna che ha nome Martigny; l'aria era già frizzante per i 1000 metri" d'altitudine che si erano raggiunti; le tabelle di marcia annunciavano che fino a quel punto s'erano percorsi 46 chilometri; e noi tutti a bordo delle automobili ci chiedevamo come, quando e da chi sarebbe stato dato il segnale dell'apertura delle ostilità. Fausto in fuga Proprio a tutti gli altri si poteva pensare, ma non a Coppi, come all'iniziatore della prima battaglia delle Alpi! Ma poiché noi siamo qui per raccontare come si svolgono i fatti più che per meravigliarci di essi, diciamo subito che il famoso campione scappò dal gruppo con lo stesso impegno e con l'uguale rapidità 'con le quali tanti meno illustri ma non meno volenterosi avevamo visti e ammirati in tante altre imprese del genere da quando siamo partiti da Metz; ed egli andava così velocemente e così di buona voglia quasi da quella fuga dovesse scaturire la riabilitazione della sua vita di corridore oppure -la sconfitta dell'avverso destino che al passaggio da Barcellonctte (km. 61) già il suo vantaggio sul gruppo era considerevole, era nientemeno che di cinque minuti, mentre il regionale Buchonnet gli si era subito buttato dietro e lo seguiva a poco più di un minuto. Adesso la strada s'era andata sempre più incassando fra le montagne che si facevano sempre più aride brulle ed incombenti; guardando a destra verso il vie-ino con/ine con l'Italia vedevamo ogni tanto apparire poi scomparire i primi ghiacciai; poi ci mettemmo nuovamente a manovrare i nostri orologi e ci accorgemmo che Coppi, dopo avere atteso e dopo essersi portato via il francese, continuava a spingere come fosse impegnato in una gara a cronometro. Ed eravamo già in salita; già le prime rampe del Vars cominciavano ad impegnare al massimo le forze dei corridori; ed il fatto che il gruppo sì andava frantumando eppure il distacco da Coppi aumentava significa che per impegno e decisione che essi mettessero, il fuggitivo era nettamente più veloce. Altrimenti penso se l'andatura di Coppi fosse stata modesta con quel po' po' di lotta scatenatasi dietro di lui o l'avrebbero raggiunto in discesa dopo essersi di molto avvicinati in salita (come per Diederich sul TourmaletJ oppure avrebbero mantenuto inalterato lo scarto. Invece Invece a Saint Paul sur Ubaye (secondo chilometro della salita ed SS" della tappa) egli era 7 minuti e 45 secondi avanti al belga Derijcke, 8 minuti e 40 secondi davanti al brettone Goasmat e 9 davanti alla testata del grosso. La salita, in totale 10 chilometri, si era fatta più erta. Più che l'abbuono dei 40" lassù (egli è tanto indietro nella classifica che quel piccolo guadagno di tempo non gli può interessare), Coppi continuava a spingere forte, evidentemente per puntiglio o per prestigio e lo dimostra il maggior vantaggio conquistato. Ecco i passaggi sul culmine del Vars (altitudine metri 2111): 1. Coppi; a 38 secondi Buchonnet; a 8' e 32" Geminiani, Goasmat e Koblet; a 8'43" Bartali, Ruiz e Robic. Lazaridès veniva a 50 metri con Ockers, mentre a brevi intervalli seguivano altri, dei quali sarebbe troppo lungo fare i nomi; basti sapere che a quasi un minuto dai tre primi inseguitori passò Biagiont, che precedeva Magni di 200 metri. A questo punto bisogna dividere in due parti la cronaca: lasciare che Coppi, liberatosi dal suo occasionale compagno di fuga, continui la sua solitaria e superba corsa davanti agli avversari lanciati violentemente alla sua caccia. Una prima selezione era stata com piuta dalla prima salita: la lun ravisftategravelaasctutqdrézdcsuBKpztaKmgc2MBtevizlghissima e tortuosa discesa su Guillestre (km. 110) avrebbe provocato altre novità entran lstbBesfcapVgèppcBcssLshzqdovi in scena i rompicollisti usi i ad ogni audacia. Perciò si vi- ' dero Biagioni e Magni aggre¬ garsi ad un gruppo di 10-12 che li avevano preceduti lassù; si vide Bartali andare a raggiungere Geminiani; ma si vide soprattutto Koblet fare sfoggio di tale maestria e di tale freschezza da guadagnar terreno su tutti e proprio come giù dal Tourmalet dopo la foratura buttarsi come un bolide verso il fondo valle. I passaggi da Guillestre vai la pena di darli con una certa abbondanza, giacché chiariscono abbastanza bene la situazione ed aiutano soprattut- eebtdrncmdtq a farci un'idea giiuita dei'cdistacchi che di lì a poco sa rébbero stati causati dall'Izoard sìa in aumento sia in diminuzione; diremo dunque che Coppi aveva guadagnato su Buchonnet (42") e pèrduto una quarantina di secondi da Bartali e ancor più (l'T'J da Koblet, il quale a Guillestre passava da solo in terza posizione, lanciato all'inseguimento del suo grande rivàie. Sull'lzoard Ecco i passaggi: 1. Coppi; a l'20" Buchonnet; a T25" Koblet; a 8'5" Bartali e Geminiani; a 9'40" Biagioni, Magni, Lazaridès, Barbotin, O-! ckers, Ruiz e altri otto; a 10' \20" veniva Robic; a 10'iiO" Milano e Salimbeni; a 13'35", Bobet, ecc. | Da quel punto 55 chilomc- tri rimanevano da percorrere mde in mezzo c'era da salire, per venti chilometri di ascesa ininterrotta, il colle dell'Izoard. Su per quella disperata salita che si placa soltanto al , l'altitudine di 2360 metri (Ve- ; strema punta raggiunta in] tutto il Tour), per poi piom-bare precipitosamente su Briancon, su per il celebrato \ e protervo ifoard si doveva svolgere la terza e decisiva, fase della corsa. Il punto dell'operazione, \chiaramente impostato: 1°,) |all'avanguardia il duello Cop- pi-Koblet era nel pieno del suo Vafcgi™pur°bmv7ee fenacTrt gionale francese, ma pochi, ed è ingiusto, badavano a lui, presi com'erano dall'interesse per la lotta fra i due celebri campioni; 2") l'offensiva di Bartali per liberarsi dei suoi compagni di gruppo e vedere se avrebbe potuto staccarli e staccare di tanto Geminiani e Lazaridès fino a rodergli sostanzialmente il vantaggio che hanno su di lui in classifica. (Diciamo subito che sull'lzoard li staccò entrambi, e di quanto abbiam già detto al l'inizio di questa corrispondenza, e in quanto al miglioramento in classifica, isso dice i che da oggi il fiorentino ha ' ndotto a 8 minutili suo «cor- la tanna a c?oZmet?o diTe-nemT w'Zr™fr°pofremò con ogni probabilità vederlo al Pare 9desVPrinces sfilare J^Z'tnroccabiZe Ugo Ko°ble?)°PO ""l"l"l'ul"'c """Coppi cominciava ad aceti- sare la fatica della sua corsa solitaria mentre gli insequitori potevano regolarsi net proprio sforzo avendolo come punto di mira. Si correva avanti fra strepiti rfj clacson e vociferazioni della folla as- si<pa«asi sui borrii della stra-detta; ci si fermava cronometro alla mano; e le lancette dicevano che la Maglia gialla 1949 peraeva terreno rispetto alla Maglia gialla '51. Al ]27o chilometro '(piede dell'I\zoara) il suo vantaggio era ' o disceso a 3,40", al culmine (Km, 141 di corsa e 24 all'arrivo) esso era ancora diminuito. U cronometro segnava 2'45". Stava dunque per cedere? Koblet fora Coppi ATo, giacché egli aveva giàsuperato il punto critico del s/o gravoso rprolungato ^zo, ed era stato a 5 chilometri dalla vetta. In quel momento Koblet gli si era avvicinato a l'4&". La strada che si snodava attorno agli aridi fianchi della montagtia consentiva allo svizzero di vedere innanzi a sé ilcorteo delle automobili che se- gmvano quel puntino verdeall'avanguardia. Ma la Maglia gialla aveva troppo preteso dalle sue forze oppure Coppi, in un supremo sopravvento diorgoglio si era inalberato e gli rispondeva da par suo. Ec- co perchè da quel punto alla vetta nuovamente il campionissimo avvantaggiò. Ormai la verde e boscosa conca entro cui giace Briancon si spa- lancava davanti aoli occhi af- I faticati di «Fausto», lanciato I verso la sua prima vittoria dopo due anni di tanto soffrire e di tanto sconforto. Giù per essa, i pugni stretti al manubrio e l'occhio rotondo, atten tissimo, Coppi si precipitò. Egli era già a metà della discesa e ormai con la vittoria in pugno, allorché il destino volle dargli una non invocata prova della sua inutile benevolenza.. Koblet fu attardato da una foratura proprio mentre stava per arrivare addosso a Buchonnet. Scese, cambiò rapidamente, ma or ! re la loro cordiale ammira \sione àt nostro valoroso e fi nalmcnte non più sfortunato , campione. | Le soddisfazioni odierne sì completavano, col quarto po sto conquistato da Bartali mai Coppi era alle prime case dì Briancon, arrancava sulla breve salita che porta allo spiazzo sotto le vecchie fortificazioni, dove era lo striscio' ne del traguardo. Aveva vinto la tappa fra un tripudio di acclamazioni e poi di abbracci in cui non era più possibile scorgere se i più felici e i più commossi erano i connazionali qui con venuti in gran numero dall'Italia, oppure i cittadini francesi che ancor oggi, co me dal giorno che il Tour cominciò, mai occasione hanno trascurata per testimonia Vittorio Varale Ordine d'arrivo della 20» tappa Gap-Briancon (km. 165) : 1. Coppi (Italia) in ore 5,34'4", alla media , oraria dì km. 29,634 (abbuono a ; Briancon 60" +40" perchè lo su ] Col de Vars +40" perchè lo su Co1 de l'Izoard; abbuono totali 2'.?0" <t2»E> e"ettJ della cIas \ S'VVy'V4i,, '; o.«"cl,1Tìlet ( r f?^» + ìV'%erfhéTC , Coì a* Vars + 20" perchè 2" su Col de l'Izoard; abbuono totale \ l'IO") tempo agli effetti della clas |sifli-a 3.36'37"; 3. Koblet (Svizze uiiiiiiiiiiiiii iniiilliiiiii mini ra) a 4'9"; 4. Bartali (Italia) a 7'36"; 6. Ockers (Bolgio) a 9'3 6 Li. Lazaridès (Francia, squadra nazionale); 7. Roblc (Parigi) a 11'39"; 8. Barn-in (Francia Est Sud-Est) ; 9. Geminiani (Francia, squadra nazionale); 10. Magni (Italia) a H'45" Liasaifica generale: 1. Koblet (Svizzera) In ore 116,32'4"; 2. Ge miniani (Francia, squadra nazionale) a 9'2"; 3. L. Lazaridès (Fr., squadra nazionale) a 12'43"; 4. Bartali (Italia) a20'24"; 5. Ockers (Belgio) a25'28"; 6. Barbotin (Fr., squadra nazionale) a 30'41"; 7. Bauvin (Francia Est-Sud-Est) a 31*16"; 8. Magni (Italia) a 3411"; 9. Bobet (Francia) a 37'23"; 10. Coppi a 38'23"; 16. Biagloni a 55'32". Il passaggio di Coppi, solo e in testa sull'lzoard. (Telefoto)