Truman visto da vicino di Giovanni Artieri

Truman visto da vicino UN VOLTO TRA 1 PllT VARIABILI ED ESPRESSIVI Truman visto da vicino E' un uomo semplice, ed ha la facoltà di soffermarsi con una specie di innocenza sugli aspetti poetici della vita; ma in certi momenti si può cogliere in lui un che di ansioso e preoccupato ■ "Se tutti i popoli potessero visitare l'America, egli dice, molti pericoli di guerra sarebbero scongiurati,, - Lunghe camminate nei boschi... 111 ri IUIM ) 111111 11111111M [ IM11111M11M111 1 (Dal nostro inviato speciale) Washington, luglio. Per la verità non fummo introdotti presso il Signor Presidente passando dal grande ingresso del West Wing, l'ala occidentale della Gasa Bianca. Al Signor Presidente accedemmo attraverso vari corridoi e anticamere appartenenti al complesso dei suoi uffici. In uno, dove ci intrattenemmo più a lungo, in attesa, si provvedeva non so se a rimuovere o a rinnovare la decorazione dei muri, ch'era- tutta composta di ricordi relativi a Truman e alla sua lotta politica; in generale caricature di giornali avversari, talune feroci. Infortunio giornalistico C'era pure il numero del S novembre 1948 del Chicago Herald Tribune-che in luogo della vittoria di Truman, precedendo il risultato finale delle elezioni presidenziali, annunciò quella di Dewey per 1944 voti di differenza. Il titolo su tutta la pagina diceva in lettere enormi, «• Dewey batte Truman », cosi fu facile qualche ora dopo ristampigliare l'intera tiratura invertendo i nomi: tTruman batte Dewey*. Truman, in quell'occasione, si lasciò fotografare con una copia del giornale in mano, una copia non corretta, nel¬ 1T1111111 ■ 11111 11 111 M11111 (■ ì 111111111 i 11 II 1111111 l'atto di mostrarla ai suoi amici di Kansas City. Il suo volto esprime la radiosa gioia di aver vinto quel po' po' di ballottaggio ma anche, se si vuole essere maligni, quella di vedere il foglio-del suo più grande nemico, il colonnello Mac Cormick, fare una brutta figura. E qui anticiperò subito una impressióne sul Signor Presidente, per dire che, contrariamente all'apparenza lotografica e oleografica che lo vuol sempre sorridente e contento (un'immagine simbolica dell'ottimismo americano, della wlll of power degli Stati Uniti, della prosperità a qualsiasi prezzo della Confederazione, e via discorrendo), il volto di Truman mi è parso tra i più variabili ed espressivi. Quando l'ho visto io, per esempio, era indubbiamente un Truman potentemente preoccupato, scuro, ansioso e starei per dire angosciato non tanto per ciò che potesse accadere a lui, ma per quanto altri potesse, inavvertitamente, commettere contro il Paese. In un'aula del Campidoglio, la Commissione senatoriale per gli affari esteri, nel momento in cui stringevo la mano al Signor Presidente, ascoltava il generale Douglas Mac Arthur. e lo giudicava; ma giudicava nello stesso a a a l a , a o i » tempo anche le azioni del Capo dello Stato, a proposito della guerra in Corea, del mancato attacco aereo a Mukden, del mancato scoppio della Terza Guerra mondiale. Truman ci parlò pianamente, con molta calma e con una certa vigorosa allegria di accento. Scherzò persino con % fotografi che, appostati di fronte a noi, scattavano flashes e chiedevano una posa ancora come di solito (lo scherzo consistette in questo: volgendosi a noi e indicando quei signori delle Speed Graphics disse: « Chi saranno? lo non li conosco, non li vedo mai », e rise per la ironia un po' ovvia e consuetudinaria). Ma dentro, Truman ascoltava altre voci e soffriva altro dramma — si vedeva —: era in attesa di sapere che cosa mai allesse detto quell'irrequieto Mac Arthur alla Commissione intorno al loro incontro di Wake e all'offensiva cino-nordista. Sul suo volto era solo urìombra, — ripeto — ma bastava a dar rilievo alla sua figura, piuttosto media, rivestita dun abito blu di gabardine a due petti tagliato in serie, d'una cravatta scura « tropicale » come si portano in America (atroci cravatte, in America), e d'un paio di scarpe vecchie, molto vecchie e lustre a furia di crema e di spazzola. Anche i capelli del Presidente apparivano tagliati male e la barba mal fatta. Ch'è cosa insolita in un americano e specialmente in Truman che sa radersi con tutte e due le, mani. Prima di vederlo, il Signor Presidente, attendemmo dunque a lungo nella sala che, per intenderci, indicherò col nome di Woodrow Wilson, perchè qui dentri si conserva la sua scrivania e la sedia, il calamaio e la penna e i libri preferiti ch'erano, poi, la collezione degli Atti del Congresso ordinata nei palchetti dello scrittoio, un tipo di mobile non più in uso, ricoperto di un drappo di lana verde e munito ai due lati di pesanti cassetti. Frequentatori degli abissi Altri cimeli forse conserva la Casa Bianca, ma questo di Wilson ci parve il più aleatorio in quella camera dove giacevano per terra cartelle di disegni e fotoriproduzioni. Probabilmente il Presidente stesso (lui si occupa anche di inezie) avrebbe in dicato dove e come appicci carie. Le altre, notai, quelle non elevate alla dignità di una cornice e di un vetro le avevano fissate con puntine da disegno, proprio come in un luogo di dove, presto o tardi, occorra andar via. Gli arazzi e gli affreschi e la pittura cesarea della Casa Bianca consistono cosi in caricature e nelle carte ricordevoli del Presidente in carica. In quella sala si vedevano curiose e banalissime cose della vita militare e civile del cittadino Harry S. Truman. Si vedevano pannocchie di grano, legate da 1111 11 111911 llll ■ 1111 f Itti M1111MIM i 1111III1E1 • 1111111II1T un nastro, regalategli dai suoi elettori della Jowa; si vedevano il suo ritratto da capitano del 129" reggimento d'artiglieria durante la prima guerra mondiale e il suo certificato di Giudice della Contea di Jackson. Si vedevano i ritratti dello yacht presidenziale e quello della corazzata « Afissottri » ed anche, accanto ad un piccolo acquario di pesci tropicali, un diploma solennemente dedicatogli dall'Associazione dei Frequentatori dei Profondi Abissi (ufficiali e marinai sommergibilisti di questa seconda guerra mondiale) con il quale gl'Assemblea delle Sirene, dei Serpenti di Mare, delle Balene e Pescicani, dei Trichechi t dei Delfini, delle Foche.e dei Polpi, delle Aragoste e dei Granchi ed altri animali viventi... » lo elegge alla carica di Socio. Ve l'immaginate questo diploma nell'anticamera di Stalin o, mettiamo il caso, di Einaudi t Pure è lì, negli uffici dell'Uomo più potente del mondo, o, se volete . meglio, del Capo della più possente Nazione del mondo. Truman non ci- ricevette nel suo ufficio; era in piedi a mezza distanza tra due porte d'una sala vuota che unisce un breve giardino alla camera del Consiglio della Presidenza. Questo ambiente, tutto chiaro, dalle pareti costellate di litografie navali, contiene un tavolo ovale con poltrone per i ministri e ad ogni poltrona una targhetta d'ottone con il nome del predecessore in quella carica; Truman siede nella poltrona di F. D. Roosevelt. Da questa camera, in fila, passammo dinnanzi al Presidente, dicemmo ognuno il nostro nome e paese e gli stringemmo la mano. Il suo sorriso fu uguale per tutti: guardò con qualche sfumatura i due colleghi tedeschi. Attraverso la piscina presidenziale coperta (è in un locale semibuio) raggiungemmo una specie di pelouse, con aiuole di mortella: di faccia T1 Il Illllllllllllllltlllllllllllllllllllllllllll a o a i e o e i ; , a . n . i . i l e r o i o e a noi ritrovammo Truman dinnanzi a un microfono (e pure era a meno di un metro) che ci parlò brevemente. Ci disse, in sostanza, che se tutti i popoli potessero visitare l'America, molti pericoli di guerra sarebbero scongiurati. Parole evidentemente aggiustatissime. In quei brevi minuti lo si poteva vedere anche meglio: tranne le scarpe, come ho detto vecchie e lise, appariva tutto nuovo e fresco e la sua persona spirava una grande forza vitale, semplice e schietta, Il suo inglese, mi parve molto chiaro e minuzioso, gli occhi dietro i cristalli pur estremamente miopi, grigi e simpatici. Lo sguardo di Truman somiglia a quello di Un professore benevolo o di un avvocato dai buoni consigli. E' uno sguardo fattosi sulla carta stampata, e non mi meravigliai quando mi dissero che la sua estrema miopia gli ueniua- dall'avere troppo letto, al lume delle lampade a petrolio della fattoria paterna di Grandwiew, libri d'ogni genere. Truman voleva diventare un militare, ma non gli riuscì: lo respinsero all'ammissione a West Paint, appunto per la vista. Non fu generale, ma capitano d'artiglieria, come ho detto, e stette agli ordini di Mac Arthur. Una notte che a Herrenburg, nei Vosgi, l'artiglierìa tedesca centrò la sua batteria e i suoi uomini furon presi dal panico, lui riusci a rimetter tutti in gamba e a rispondere al nemico validamente. Gli ordinarono di mandare i colpevoli dinnanzi al Tribunale di guerra. Rifiutò. E ha rifiutato — ricordando questa sua per■ sonale esperienza — di sanzionare la condanna a morte di un ufficiale negro che in Corea ha voltato le spalle ai cinesi. Pensare con chiarezza Come quasi tutti i capi di Stato, Truman è mattiniero. Anche lui ha pronunciato lodi per la poetica e salubre tranquillità della natura sul far dell'alba. Si sveglia alle cinque e mezzo e parte in au• tomobile- per la periferia, entra nei boschi e vi cammina un'ora, un'ora e mezzo col suo infantry pace, passo da fantaccino, ch'è proverbiale in America come da noi il passo da bersagliere. Rientra alla Casa Bianca, vi fa colazione con un pezzo di prosciutto, un uovo strapazzato, un crostino e un bicchiere di latte e generalmente nuota una cinquantina di volte tra i due lati della piscina privata, che abbiamo vista. Questa del nuoto e della ginnastica è una novità tutta trumaniana alla Casa Bianca, dove, com'è noto, da Teodoro Roosevelt in. poi, i Presidenti non inclinavano, per varie minorazioni fisiche, allo sport. Se fosse stato eletto Dewey alla sala della ginnastica avrebbero aggiunto anche un ring per (a boxe. Qui è bene notare che una delle cariche ufficiali inerenti alla Presidenza degli Stati Uniti è quella ricoperta dal sergente Earl Gasbsr che dal maggio 1949 è l'allenatore del Presidente, Il Gasber ha inventata una nuora scienza (ma le parole « scienza ■>, < dottrina > e simili in America non valgono ciò che valgono da noi) che si chiama la c kinesiologia >, cioè la scienza del moto applicato al sistema muscolare umano. Questo sergente e un brigadiere generale medico Wallace Graham, badano alla salute del Presidente, per conto del Popolo degli Stati Uniti. I/inclinazione così spiccata alla vita fisica viene a Truman dagli anni dell'infanzia e della prima giovinezza quand'era garzone di vaccheria nella farm di suo padre a Grandwiew, e forse gli viene di lì anche una limpida facoltà di stupirsi, di meravigliarsi; una qualità che agli occhi dei suoi intimi amici appare quasi un segno di < innocenza > dell'animo: un volo di rondini, un branco di anitre selvatiche appollaiate d'inverno sulle gelide acque del Potomac, un quadrimotore che si leva e se ne va maestoso, i giochi candidi dei panfili a vela, nei pomeriggi estivi sui laghi e sui fiumi. Queste sospensioni poetiche della vita quotidiana sembrano attrarre e fissare per qualche istante lo sguardo miope e il volto asciutto di Harry Truman. Truman vorrebbe nell'uomo di governo prima di tutto un gran marciatore, uno capace come lui di sostenere per qualche ora Z'infantry pace, attraverso i boschi della Virginia. < Una passeggiata quotidiana come questa — disse una volta Truman — aiuta la vostra circolazione in modo che voi potete pensare con chiarezza. Bisogna aiutare la pompa, che spesso è una vecchia pompa, a mandare sangue al vostro cervello >. Qualche volta ricevendo amici di vecchia data alla Casa Bianca, Truman invece del thè offre una nuotata nella sua piscina privata. E gli amici, in ge nere, non se lo fanno dire due volte. Si spogliano e si buttano. In acqua (è capitato spesso) il Presidente degli Stati Uniti ha trattato importanti affari di Stato. Giovanni Artieri 3nCdb Un aspetto severo di Truman