Dramma di due granguignolesco amanti parigini

Dramma di due granguignolesco amanti parigini Dramma di due granguignolesco amanti parigini Ferita da due colpi si finge morta - Appena l'uomo si uccide si trascina alla finestra e chiama aiuto (Nostro servizio particolare) Parigi, 30 giugno. Gaston Vignial aveva letto Tot et moi di. Geraldy, e se n'era ispirato per far scrivere la frase « Lui et elle» (Lui e lei) sopra la pietra di una tomba del cimitero di Tolosa che egli sperava accogliesse il cadavere e quello della . suo cadavere e quello donna amata; ma il destino ' decise in modo diverso. Gaston Vignial, impiegato ! municipale, era separato dalla ; moglie ed abitava solitario e \ triste in un appartamentino jda celibe quando incontrò, a j 48 anni, la ventisettenne An na, maritata e madre di un 1 bambino in icnera età. Ciò av- o ò veniva quattro anni or sono, e subito egli si infiammò. La donna cede ai suoi desideri, per capriccio e curiosità della avventura, ma fu delusa e rapidamente stanca, non avendo trovato negli amori clandestini quella « fclic'tà * di cui tanto aveva sentito parlare nel romanzi sentimentali. La rottura non era facile però, perche la passione portava Gaston ad essere tirannico, gelosissimo e a momenti violento. Quando Anna si sottraeva ad un appuntamento si faceva minaccioso, ed essa non aveva il coraggio di troncare quei rapporti per i quali non sentiva più nessun entusiasmo, mentre il suo amante diventava ogni giorno itiiiiinitiiiiiiit ■•iiiiiiiiiiiiiji^iriiiiiiiiftr o a a e ' o a ? o o , i i più esigente. Un anno fa, una lettera anonima al marito di lei complicò le cose: i due rivali vennero alle mani ed Anna ottenne il perdono dallo sposo dopo averle giurato che non avrebbe più rivisto l'amante. Faceva i conti senza la ostinazione di Gaston Vignial, deciso a difendere ad ogni costo quello che credeva ormai un suo diritto. Una sera egli riuscì di nuovo ad avvicinare Anna e minacciandola la invitò a riprendere i soliti incontri nel suo appartamento. Ed essa cede di nuovo. Per paura di un nuovo scandalo, disse poi. Diwmtando sempre più goioro, il VL.nial ;nt mò alla nonna di abbandonare i suoi e di andare a stare con lui definitivamente. Essa non ebbe il coraggio di oppore un reciso rifiuto e rispose tergiversando: « Vorrei poterlo fare, ma c'è Cristiano che ha soltanto sei anni e ha bisogno di me ». E ogni volta che l'amante le ripeteva la proposta essa rispondeva con lo stesso argomento: « C'è mio figlio ». Rifiutando ciecamente di vedere in quella frase un pretesto, l'uomo si convinse che anche Anna era infelice lontana da lui, e poiché il destino si accaniva contro di loro cominciò a pensare alla morte. Un „git/rrio disse: « Se non è possibile vivere insieme non ci rimane che morire insieme ». Quel pensiero diventò presto un'ossessione e nei primi di maggio fece scrivere sulla tomba acquistata nel cimitero di St. Simon le parole che abbiamo citato: «Lui et elle». Poi pensò di morire in regola. La sera del 13 giugno scrisse ai parenti e agli amici lettere di addio, e al commissario di polizia una lettera nella quale diceva la sua intenzione di uccidere Anna e suicidarsi subito dopo. « Chiedo perdono a tutti », concludeva. Il progetto venne eseguito il 20 giugno. Per una settimana l'innamorato aveva aspettato invano una visita dell'amante. Essa . intendeva rompere definitivamente, ma il 20 giugno uscendo dal lavoro si trovò a faccia a faccia con Gaston Vignial. Impugnando una rivoltella egli la costrinse a salire sull'automobile e la condusse nell'appardove si svolse una tamento, scena da « grand guignol ». Anna fu costretta a svestir-si, e quando fu nuda si senti porre di nuovo la solita do manda: « Vuoi venire a stare sempre con me? ». La risposta, ancora una volta, fu la stessa: « Non posso abbandonare mio figlio ». « Allora preferisco ucciderti ». La donna era convinta che Vignial non avrebbe osato. Invece egli era deciso a farla finita e le diede le lettere che aveva scritto la iiiiiiiiHiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiininiiii settimana prima affinchè le leggesse. Allora essa ebbe paura davvero. « Lasciami almeno rivedere mio figlio e mia madre », chiese. L'uomo negò, la fece sedere al tavolo, le mise davanti un foglio di carta e dettò: « Farò tutto ciò che vuole il mio amore e morrò senza rivedere mio figlio e mia madre ». Anna scrisse e la sua lettera ìu aggiunta alle altre. Poi, obbedendo all'amante, si allungò sul letto e chiuse glil occhi. Improvvisamente senti due colpi di rivoltella ed un dolore acuto al braccio e al petto. Lanciò un urlo e svenne. Quando riprese 1 sensi, pochi minu.i dopo, vide l'amante seduto al tavolo intìnto a scrivere: aggiungeva ad una delle lettere la seguente frase: « L'ho uccisa e mi sono suicidato ». Anna capi che l'unica possibilità di scampo stava nel fingersi morta, e stringendo forte i denti per evitare di urlare dal dolore non si mosse. S.ntl Gaston coricarsi accanto a lei, passarle un braccio incorno al collo ed una detonazonc simultanea ad uno schizzo di sangue caldo che le bagnò la faccia. Allora apri gli occhi, si svincolò per scivolare a terra, riuscì a trascinarsi fino alla finestra, ad aprirla e a gridare con quanto fiato 1= rimaneva in gola. All'ospedale, dove fu subito trasportata, venne constatato che uno dei proiettili le aveva fracassato il gomito e l'altro, dopo averle sfioralo il polmone sinistro, era uscito sotto il seno destro. Si spera di salvarla, e la tomba d"l cimitero di St. Simon aspetterà Invano il secondo corpo per 11 quale era stato preparato un posto. E' una triste vicenda. Fa pensare alla canzone di Edith Piaf che dice: * Le storie d'amore sono spesso così; sono sempre orile quando cominciano... ». La fine, è un'altra faccenda. m.

Persone citate: Edith Piaf, Gaston Vignial

Luoghi citati: Parigi, Tolosa