Teheran intima la consegna dei pozzi

Teheran intima la consegna dei pozzi A partire dal 30 maggio Teheran intima la consegna dei pozzi Agitata situazione interna Teheran, lunedi mattina. Ieri mattina una delegazione della Anglo-iranian OH Co. ha fatto visita al primo ministro Mossadeq, notificandogli ufficialmente che il governo inglese, possessore della maggioranza delle azioni della società, aveva deciso di deferire la vertenza sui petroli al giudizio della Corte Internazionale dell'Aja. Fino a questo momento non si conosce la reazione del governo persiano al passo inglese. Poiché tuttavia una decisione della Corte dell'Aia non può intervenire prima di una ventina di mesi, si ha l'impressione che il governo di Teheran intenda procedere con la massima energia alia nazionalizzazione delle proprietà petrolifere inglesi, pur cercando un compromesso con Londra. Entro il 30 maggio la proprietà dei campi petroliferi passerà al governo persiano, e Teheran ha fatto sapere alla società che, se i suoi funzionari non accetteranno il trasferimento, le autorità persiane procederanno all'esproprio con un atto d'imperio. Secondo una personalità ufficiale, in caso di resistenza i funzionari inglesi sarebbero « considerati come criminali ed espulsi dal territorio dell'Iran ». D'altro canto la situazione resta oscura. Un grave elemento di incertezza è dato dal progressivo indebolimento del la posizione del primo ministro e dell'accresciuta agitazione nazionalistica. Essa si riflette nel tono della stampa di destra, che accusa Mossadeq di essere diventato un agente degli Inglesi

Luoghi citati: Aja, Iran, Londra, Teheran