La campagna elettorale per la conquista dei comuni

La campagna elettorale per la conquista dei comuni La campagna elettorale per la conquista dei comuni Le prime battute del dialogo ira maggioranza e opposizione - f discorsi di Nonni, Scoccimarro, largetti, La Malfa e Giovannini - Mercoledì, per la O. C. parleranno De Gaspori a Trento, Gonella a Palermo e Sceiba ad Ancona Di Vittorio ribadisce le richieste della Confederazione del Lavoro per gli statali Roma, lunedi mattina. Con la giornata domenicale di ieri, siamo entrati praticamente nel pieno della campagna elettorale. Effettivamente mancano ancora due o tre giorni alla presentazione delle liste elettorali ai tribunali (nelle 37 province in cui si voterà domenica 27 maggio la presentazione delle liste deve essere ultimata il 27 di questo mese), ma ormai lo schieramento politico è quasi completo e cosi il collegamento fra le varie liste, salvo alcuni grandi centri dove la situazione si va definendo appunto in questi giorni. Fra questi « la questione di Torino e indubbiamente deli¬ cata > ha dichiarato Saragat prima di partire per Torino, dove sarà oggi, allo scopo di prendere contatto con gli esponenti locali del P.S.L.I. per cercare di risolvere « in loco » la situazione piuttosto spinosa. Quanto a Firenze, Saragat ha detto esplicitamente che il mancato collegamento delle liste dei partiti democratici porterebbe alla inevitabile conseguenza del ritorno dei comunisti al governo della città. A Bologna è stato deciso l'apparentamento, ma a costo di notevoli sacrifici; molti esponenti del P.S.U. hanno infatti ritirato la loro candidatura, come ad esempio il senato¬ re Zanardi che fu sindaco della città prima del fascismo. Di contro, i vescovi emiliani si sono mobilitati per la battaglia delle amministrative che in quella regione, più che in ogni altra, ha un sapore squisitamente politico. I democristiani in genere ostentano una certa sicurezza e Gonella, in alcune dichiarazioni rese ieri, si è mostrato piuttosto ottimista. « Nei colloqui che ho avuto con Saragat e Villabruna — ha dichiarato il segretario della D.C. — ho constatato che nelle decisioni degli organi locali si attua la comune direttiva di associare le liste del partiti democratici dovunque è necessario uno. sforzo solidale per assicurare alla democrazia il governo dei comuni ». Gonella ha quindi espresso la certezza che le poche « situazioni indecise » saranno risolte con una intesa comune e con senso di responsabilità da parte dei dirigenti locali. A Venezia, ed esempio, dove si era verificata una di queste « situazioni indecise », i due partiti socialdemocratici presenteranno una lista unica, ma senza apparentamento con la D. Quanto al «dialogo» fra opposizione e maggioranza esso è appena iniziato e non ha raggiunto quel « diapason » cui certamente si arriverà a mano a mano che ci avvicineremo ella data delle elezioni. Nenni a Catania e Scoccimarro a Genova hanno aperto per i socialcomunisti la campagna elettorale. I motivi trattati •dai due oratori non sono certo nuovi. Nenni ha insistito sul « patto atlantico strumento di guerra degli imperialismi», mentre Scoccimarro rispondendo a Sceiba, che aveva denunciato alcune « direttive » dei comunisti nelle amministrazioni municipali da essi controllate, ha détto che le sole direttive impartite sono onestà, subordinazione di interessi particolari a quelli fenerali, politica amministra^ iva in difesa dei lavoratori, rispetto di tutte le opinioni e tendenze religiose, difesa della pace, della libertà, del la voro ». Si giudica negli ambienti governativi che l'intervento di Scoccimarro, se mai, .conferma le direttive denunciate da Sceiba, anche se si vuole ti rare l'acqua al proprio mu lino. Il socialista òh. TàrgettlTiiv polemica agrodolce con i partiti della maggioranza, ha détto a Milano che « lo schieramento del blocco governativo è uno schieramento anticomunista e antiaocialista ». Per il blocco governativo, all'incuori del ministro La Malfa a Bologna, non vi sono stati altri interventi degni di rilievo. « Il partito comunista italiano — ha detto il mi nistro del Commercio con l'Estero — vuole amministrare 1 Comuni per conquistare lo Stato. Noi vogliamo ricondurre le amministrazioni nell'ambito della vita dello Stato, Vogliamo cioè, attraverso una battaglia politica, riportare il problema della vita municipale nella sua struttura amministrativa ». Da segnalare è anche il discorso dell'on. Giovannini efie parlando a Modena per il partito liberale ha detto fra l'altro: « Noi siamo per l'apparentamento non solo in campo locale, ma anche in campo nazionale. Non sarebbe dimostrazione di buona fede l'apparentarsi là dove si teme di perdere, e rifiutare Tappa rentamènto ove si è certi del la vittoria ». La D. C, come è già stato annunciato, aprirà ufficiai mente la sua campagna elet torale mercoledì 25: De Gasperi terrà il suo primo discorso a Trento e Gonella a Palermo; nello stesso giorno parleranno Gronchi a Viterbo, Sceiba ad Ancona, Umberto Tupini a Bologna, Bettlol a Ravenna. Il discorso di Di Vittorio a Roma ha avuto un carattere eminentemente sindacale, ma anch'esso si inquadra nella campagna elettorale. Molti, infatti, ritengono che le agitazioni sindacali e i miglioramenti salariali avranno un peso non indifferente in questa vigilia elettorale. Egli ha ribadito le richieste già avanzate dalla C.G.T.L. per gli statali: aumento minimo di 5000 lire mensili e ripristino della scala mobile. Riferendosi poi alla lettera del ministro Fella, che praticamente respingeva queste richieste, Di Vittorio ha lasciato socchiusa la porta alle trattative: « la lettera tuttavia dimostra che non è possibile intenderci per corrispondenza ». Intanto domani ci sarà il preannunciato < sciopero di aadleclonmpsspsdapdNfisrgqiqs assaggio» degli statali: si asterranno dal lavoro i dipen denti statali del Piemonte, dell'Emilia e della Calabria. Ad esso parteciperanno tutte le categorie di statali della CGIL limitando lo sciopero a due ore all'inizio dell'orario. I treni ritarderanno la parte nza.di mezz'ora. I liberi sindacati, però, non hanno aderito allo sciopero. ' Entro questa settimana si svolgerà un intenso lavorio per la nomina del nuovo presidente del Senato. I senatori del gruppo democristiano si aduneranno stasera lunedi e prenderanno in esame la candidatura del san. Enrico De Nicola che fu fatta quasi ufficialmente nella riunione dl sabato alla quale parteciparono gli esponenti di tutti i gruppi parlamentari, escluso quello democristiano. Se De Nicola non accettasse il nome più sicuro appare quello del sen. Alessandro Casati. Ieri dopo tre giorni di permanenza ha lasciato Roma ambasciatore Charles Spc ford presidente del consiglio iei sostituti dei Patto atlantico.