Pioggia e scivoloni in Milan-Genoa 3-0
Pioggia e scivoloni in Milan-Genoa 3-0 Conferma dei rossoneri Pioggia e scivoloni in Milan-Genoa 3-0 DAL NOSTRO INVIATO Genova, lunedi mattina. Un'altra prova positiva e decisiva del Milan; in condizioni d'ambiente diametralmente opposte a quelle di domenica scorsa. Pioggia dirotta dal primo all'ultimo mmuto dell'incontro, ed un campo ridotto in condizioni tali che se la partita fosse stata sospesa, nessuno se ne sarebbe meravigliato. E' stato il campo il vero protagonista detta giornata, un campo metà melma e metà laghetti in cui Za palla faceva assolutamente quello che voleva, come se si divertisse a prendere in giro i giuocatori. E divertente, la gara lo è stata per le situazioni impreviste e bìzza-ire a cui ha dato luogo. Nette condizioni in cui si giuocava, tutto poteva accadere, anche che U Genoa avesse vinto: sarebbe bastato che i capricci della patta avessero favorito i padroni di casa nel corso di quel primo tempo in cui essi attaccarono a lungo. Di superiore atta irregolarità dell'ambiente c'è stato però il valore del Milan. Cóme ha dato inizio al suo lavoro, il Milan avrebbe dovuto fruire di un « rigore >. .Era- a a i o a e l : i a l o o a n o r a l e r no passati due minuti o poco più, e Burini penetravo in area tutto solo: il milanista avrebbe potuto tirare e, con ogni probabilità, segnare, ma esitava, Bonetti gli usciva incontro, lo afferrava per le gambe, lo atterrava, lo tratteneva. L'arbitro, spaurito forse dalle conseguenze di una sua drastica decisione, faceva lo gnorri e {asciava continuare. Il caso doveva fare in modo che l'incontro si chiudesse con un altro caso di « rigore » a favore del Milan, in cui pure mancò l'intervento del giudice: ed anche questa volta era Burini che veniva malamente atterrato. Nella grande parentesi delie due massime punizioni non concesse — una parentesi di ottanta minuti — il gran guazzabuglio nella palude ha avuto libero corso. Palloni cai ciati per attraversare metà campo che si fermavano dopo un metro, cadute che rendevano i giuocatori irriconosdbili, slittamenti degni del pattinaggio, scivoloni tanto comici come quelli degli artisti da circo equestre, capovolgimenti di situazione improvvisi ed impensati. E,' fra mezzo a tutto questo, ogni tanto la maestria di qualche uomo che la spuntava sugli ostacoli di natura: in ■ forza, come nel caso di Nordahl, di Tognon o di Mellberg — in autentica abilita, come nel caso di Gren, il migliore equilibrista della giornata ed ancora una volta il miglior tecnico in campo. Leggera prevalenza del Milan nel corso del primo tempo, e nutriti e prolungati attacchi del Genoa verso la mezz'ora. A cinque minuti dal riposo, Sanv tagostlno centrava lungo ed alto dall'ala destra, in piena area la patta veniva sospinta, toccata, mancata da una mezza dozzina d'uomini, finchedalia sinistra e da pochi pass'Nordahl poteva spedirla iti ete. Dando prova di vulnerabilità di morale, il Genoa stentava alquanto a riprendersi da' questo smacco. Ma proprio nel momento in cui accennava a tornare a farai avanti con coraggio, quando dia poco la metà della ripresa era passata, il secondo colpo si abbatteva su di esso. Era andato avanti sulla destra Gren « su di lui erano venuti a convergere due avversari; sul passaggio détto svedese verso iì centro, la palla rimaneva improvvisamente piantata nel fango. Per Annovaazi ohe aveva seguito l'azione ed arrivava in corsa-, era come se qualcuno glie l'avesse deposta R, ferma, perchè tirasse: una legnata, rete. Nuovo sconcerto nelle file del Genoa, e nuovo convulso tentativo di ripresa verso il termine. Ed a quattro minuti dal termine, il più bel punto detta giornata. Passag gio alto di Burini, spostato sulla destra a Nordahl: lo svedese si gira, attende che la palla gli giunga a portata, e, di sinistro ed al volo, fa partire un potente tiro basso. La sfera sfiora Bonetti senza chequesti quasi abbia tempo di muoversi. Una fatica improba è stata ?vesta partita, per i giuoca ori. Verso il termine erano in parecchi a più non reggere Diverse belle parate di Bonetti nel primo tempo, e duetti sen za esclusione di colpi tra Cat tani e Nordahl, in cui il genoa no quasi sempre ha avuto Ta meglio. Una vittoria sugli avversari e sulla natura, di uo mini di peso e di forza, come Annovazzi, come Tognon, co me Nordahl. E, più in alto ancora, successo di un giuoca tore che non ha nè peso ni potenza, ma inteUigenr^. e calma: Gren. Trionfo delta classe, il suo, in quelle condizioni d'ambiente. Vittorio Pozzo MILAN: Buffon; Silvestri, Bonomi; Annovazzi, Tognon, De Grandi; Santagostlno, Gren, G. Nordahl, Lledholm, Burini. GENOA: Bonetti; Volponi, Becattinl; Castelli, Cattanl, Melandri; De Prati. Mellberg, Baldini, Invernlzzl, Nllsson.
Luoghi citati: Genova
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