Affannata la Juventus dietro al Bologna 1-1

Affannata la Juventus dietro al Bologna 1-1 (mareia ha sbagliata un rigare. Affannata la Juventus dietro al Bologna 1-1 80 la Juventus avesse avuto ancora delle possibilità di raggiungere il Milan, queste possibilità le ha viste svanire ieri nella partita disputata sotto la pioggia allo stadio. Essa è incappata in un periodo di crisi di gioco proprio nel momento in cui gli avversari suoi vanno forte. Non si tratta di un declino momentaneo, di un passeggero annebbiamento, il male appare più profondo perchè non si limita ad una sola prova ma si allarga ad un ciclo di partite. Partendo dall'incontro di Roma in cui la sconfitta era stata /orse determinata da una crisi morale, si giunge alla gara di ieri in cui la crisi morale si è mutata in un collasso tecnico. Il gioco della Juventus è stato infatti nettamente inferiore a quello che è il tono medio della squadra: gioco impacciato, di scarsa ispirazione, incerto negli sviluppi; a strappi ed a singulti. E' veramente un peccato! * * Le condizioni del tempo sembravano favorire % bianconeri: campo pesante, pioggia senza soste. Di solito la Juventus, in simili condizioni, svolge il suo gioco migliore, sfoggiando sicurezza di palleggio e di tocco, varietà e rapidità di spostamenti; ma resta ancora una volta provato che non è il terreno che fa il gioco ma è piuttosto il gioco, quando è bello e sicuro, che agevolmente sfrutta il terreno. Sta di fatto che in tutto il primo tempo la squadra migliore in campo e quella che veramente giocasse come scivolando sul velo dell'erba è stata la squadra bolognese. S'è visto del bello e' del buono in questa compagine in tutta la prima parte dell'incontro: l'affiatamento e il virtuosismo della coppia Qarcia-Cervellati, il palleggio a volte allucinante di Cappello, l'inserimento nel gioco offensivo dei due laterali Pilmark e Jensen ma specialmente del primo, il lavoro poco teatrale ma minuto, assiduo, estremamente utile di Mezzadri, la combattività della coppia di sinistra, di classe meno elevata di quella destra, ma di una combattività non meno intensa e non meno proficua. La facilità dei passaggi, la padronanza pressoché perfetta della palla, lo affiatamento senza incertezze hanno fatto di Garda e Cervelluti i dominatori del gioco nel primo tempo. Il rilievo da fare, dal punto di vista dello spiegamento tattico del gioco, è questo: che le due coppie di attaccanti non trovano nel centravanti un punto d'incontro della loro aeione, ma restano settori operanti staccati. Il punto d'incontro si crea quando il centravanti è una pedina dislocata in posizione strategica pronto a concludere il lavoro di tessitura delle due coppie, ma questo non entra nella consuetudine, nello stile e nella ispirazione di Cappello, giocatore personalissimo che opera da sè e per sè e che nel gioco dei reparti che lo fiancheggiano ne insinua e talvolta ne sovrappone uno suo che è sempre un'esibizione di alta classe ma meno sovente una continuazione o una conclusione del primo. Ma Cappello ha dwerUto ieri la folla anche se il suo gioco più che un serrato discorso e stato talvolta appena una brillante divagazione e s'è fatto applaudire a scena aperta, proprio come se ci fossero stati ad ammirarlo i suoi tifosi bolognesi. E bisogna anche dire che gli spettatori torinesi avevano tutt'altro che voglia di applaudire. La Juventus aveva già corso il rischio di trovarsi in svantaggio dopo appena dieci minuti di gioco in seguito ad un fallo di mano di Parola in area che aveva provocato un rigore. A realizzarlo era stato chiamato Oarcia il quale è forse troppe raffinato giocatore per simili imprese che richiedano calcoli non troppo complessi e astuti. Fini che la palla andò a sbattere al piede del montante, la raccolse Matteucci che saettò un traversone rasoterra, ma sulla direzione del tiro si era già precipitato Viola che abbrancava la palla. * * A questo punto la Juventus fiutò il pericolo e si riscosse. Finora essa non aveva avuto la possibilità di impiantare, in quel fiorire di attacchi avversari, la sua azione. L'attacco che scatenò come reazione alla prevalenza bolognese la portò attraverso un'azione di G. Bansen-Praest a sfiorare il punto che venne salvato, sul tiro finale di J. Hansen da quattro metti, da una deviazione in corner di Gfiovannini. Questa azione restò un episodio staccato del.gioco, l'offensiva rossoblu riprese, due volte Mari giungeva in tempo deviare in angolo due tiri di Cervellati che aveva indugiato troppo, ma il gol incessantemente preparato giungeva a maturazione al 31' da un'azione che possiamo definire un infortunio. Muccinettì sulla linea laterale, a metà campo, perdeva la palla per un intervento involontariamente falloso di Bai lacci, l'azione continuava con la palla nei piedi degli attaccanti bolognesi e viaggiando da Bernicchi a Garda giungeita a Cervellati il quale, solo aprtcqcvnvpucl'lacgtbtlopduscddnvggzuuvtldsPvgslfctnptfco ad una dozzina di metri dai pali, batteva Viola con un tiro rasoterra che sfiorava il montante. Dato l'andamento dell'incontro è apparso subito che questo gol sarebbe stato difficile da pareggiare per la Juventus. A un minuto dalla fine del primo tempo una nuova incursione di Cervellati per poco non saldava il conto con una seconda rete ed era Viola che buttandosi sui piedi deh l'avversario riusciva a salvare la situazione. Poi, nella ripresa, tutto cambiato. Il Bologna aveva già bruciato tutte le sue cartuccie, il suo gioco si annebbiava e aveva solo delle saltuarie schiarite, non più il galoppo lanciato del primo tempo, ma un'andatura più guardinga e meno sdolta e anche un poco appesantita dalla stanchezza. Da parte sua la Juventus cercava di forzare la cadenza del gioco ma non riusciva a destreggiarsi con sicurezza nel groviglio dei difensori avversari. Bparito lo smalto del gioco offensivo, il B.,lagna organizzava ora l'azione ostruzionistica nel suo campo con un piazzamento collegato di uomini in modo da tagliare le vie di comunicazione della controffensiva juventìna. Era un lavoro arduo, sempre sull'orlo del pericolo. Al ltf nell'azione susseguente ad un corner, Praest falliva il tiro a porta vuota. Tre minuti dopo, in seguito ad un corner, l'azione insisteva davanti alla porta bolognese, serrata e affannosa, finché Mari tirava fuori. Il ritmo del gioco andava facendosi spasmodico. La Juventus, irretita nel primo tempo nella manovra avversaria, appariva ancora come disorientata, incapace di riprendere il filo del suo discorso. Ora giocava slegata e nervosa, preoccupata di risolvere lo svan- faggio e netto stesso tempo impossibilitata a controllarsi. Parecchi uomini si rivelavano in cattiva giornata, titubanti, privi non di mordente ma di lucidità, spiazzati nei passaggi, imprecisi nei tiri. Boniperti si era spostato all'estrema sinistra, Muccinelli faceva delle apparizioni al centro, J. Hansen vagava a mezza strada fra attacco e laterali, ma la confusione era evidente, l'ordine non disdplinava lo slancio degli atleti, l'istinto non li guidava. In questo arrabattarsi affannoso la via del gol venne più volte trovata e perduta, ma finalmente al 87' il corridoio gi-.isto veniva scoperto. L'azione partiva da Parola e giungeva a Muccinelli. Lungo, insistente, ostinato lavoro dell'estrema destra juventino che si spostava fino al centro di dove offriva la palla a J. Hansen al limite dell'area. Il tiro di quest'ultimo veniva intercettato solo parzialmente dal portiere e la patta rimbalzando dal suo pugno finiva in rete. Poco dopo una deviazione al volo di Muco-inetti veniva parata fulmineamente da Vanz, poi al SS' in un contrattacco, il Bologna sfiorava ancora la vittoria. Calcio di punizione dal limite, tocco di Garda a Cappello, tiro di quest'ultimo e parata incerta di Viola per il pallone viscido. La sfera sfuggiva dalle mani del portiere e gli scivolava alle spalle. Pronto dietro-front di Viola e ricupero detta palla proprio sulla linea bianca contro il montante. L'aveva varcata la pattaT I bolognesi gridarono di si, l'arbitro che era lì vicino, disse di no. Su questo episodio ancora disputano i bolognesi. Ettore Berrà JUVENTUS: Viola; Bertuccelli; Manente: Mari. Parola. Piccinini; Mucclnelli, R. Hansen, Bonipertl, J. Hansen. Praest. BOLOGNA; Vanz; Giovannino Ballaccl; Pilmark, Mezzadri, Jensen; Cervellati, Garda, Cappello, Bernicchi, Matteucci. ARBITRO: Agnolln. RETI: Cervellati (B.) al 37' del primo tempo; J. Hansen (,T.) al 57' della ripresa. m Mucclnelli, spostato al centro, è fermato da Mezzadri Cappello, uno del migliori del Bologna, è preceduto per questa volta dal mediano juventino Mari (foto Moisio)

Luoghi citati: Bologna, Roma