Scelba parla a Catania dei problemi del regionalismo
Scelba parla a Catania dei problemi del regionalismo Scelba parla a Catania dei problemi del regionalismo Catania, lunedi mattina. In un discorso tenuto ieri mattina, nel salone del Palazzo della Borsa nella nostra città, il Ministro dell'Interno on. Sceiba, dopo avere dichiarato di volere sorvolare sulle questioni polemiche e personali, ha illustrato i problemi dell'autonomia siciliana nel quadro dell'unità nazionale. Premesso che è dovere di coloro che veramente credono all'autonomia siciliana non prestarai a manovre non sempre oonfesseblli «perchè non si può tollerare che il separatismo, acacciato dalla finestra, rientri dalla porta spalancata dell'autonomia » il Miniatro ha affermato che nessuno, allo stato attuale delle cose pensa di attentare all'autonomia regionale rettamente intesa: «Noi riteniamo che l'autonomia regionale sia tuttora valida come mezzo per risolvere i problemi della vita amministrativa e per il potenziamento dell'iniziativa locale e dello Stato medesimo ». Ha quindi sottolineato che perchè l'autonomia possa raggiungere i suoi fini è necessario che essa operi nei limiti delle sue competenze statutarie rettamente intese, giacché « ogni tentativo di interpretare l'autonomia nel senso di un ente che si ponga sullo stesso piano dello Stato, non potrà non trovare la netta e decisa opposizione del poteri centrali e sarebbe destinato a colpire a morte il decentramento regionale. Nessuno tollererebbe che una istituzione della quale sj vada Ogni giorno più ac¬ creditando in Italia l'idea della sua pericolosità per Iti vita unitaria dello Stato possa sussistere in Sicilia o altrove ». Infine il Ministro ha reso atto che « l'autonomia siciliana ha dato finora risultati positivi nel campo dell'agricol tura, delle opere pubbliche, del l'attività industriale e di quella economica ». Dopo aver concluso il suo di scorso nell'interno del Palazzo della Borsa, Sceiba è stato con insistenza invitato a rivol gersi direttamente anche alle migliaia di persone che gremivano la piazza sottostante alle quali ha detto tra gli applausi: «Noi siamo tutu uni ti nella edificazione dell'economia siciliana, nell'unità dello Stato e nella saldezza della patria, come è nostro compito e nostro dovere».
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