Un miliardo fu asportato alla contessa Zaroudzka? di Antonio Antonucci

Un miliardo fu asportato alla contessa Zaroudzka? LUCI E OMBRE BEL PROCESSO RI SANREMO Un miliardo fu asportato alla contessa Zaroudzka? Una preziosa testimonianza che non può essere udita - La fatale confidenza in carcere dell'amante del Quartino - Cosa fecero la mattina dopo il delitto il Marcellino il Quartino e lo Stalla Sanremo, lunedi mattina. Tiriamo 1 fili dipanati finora di una matassa arruffata la quale, tuttavia, è ben lontana dall'essere diventata liscia. ; DI assolutamente sicuro sappiamo: a) che la grana precisa del nome della contessa assassinata è Zaroudzka, come ne fa fede la sua stessa firma nella denunzia presentata da lei ai carabinieri per l'estorsione subita « ad opera di due individui >. Uno in divisa militare inglese si faceva chiamare comandante (lo Smith), l'altro in abito civile si faceva chiamare Mimi (lo Scopi). Dalla stessa denunzia sappiamo pure che la contessa nacque 11 31 gennaio del 1884 a Kamienik Jodolsh, ed 11 ritenere esatto oppure no questo certifica¬ o di nascita credendo una donna sulla sua parola ha poca mportenza; b) che 11 comandante e Mimi sottrassero tra 'altro alla contessa 30 dollari, 20 sterline, 146 marenghi e Luigi d'oro da .6 grammi, 8 monete d'oro da 85 grammi, 147 sterline d'oro inglesi, 5750 dollari d'argento diversi, 4525 franchi svizzeri, 450 mila lire n biglietti italiani; c) che lo Scopi, nei suoi programmi di urfante Internazionale, aveva assato la Zaroudzka per un miliardo e che, tutto sommao, tra lui e gli altri riuscirono a prenderne anche di più, perche la Zaroudzka, venuta in Italia con 1800 milioni, non ne ascia agli eredi più di 14; d) che 11 signor Smith, negando all'Italia il. diritto d'interrogarlo a proposito di un pasticcio consumato hi terra italia¬ na, dove ricorre il suo nome, se è a posto nei confronti delle attuari relazioni giuridiche fra l'Italia e l'Inghilterra, lo è però ben poco nel confronti dela propria reputazióne. ■ Passando a. frugare nel regno delle ombre, e un peccato che la Córte non possa udire Carlissi Pierina detta Adriaria, amante del Marcel lini (il «toscanino»), perche già coimputata. Questa Pierina, nei Natale del 1948, conobbe ad Acqui, dice lei, un certo « Marcello» (Il Marcellino e « successivamente intraprese con esso relazioni Ìntime ». Non dovevano essere' relazioni molto comode, perchè sembra che l'uomo «non avesse mal un soldo », nè per questo intendeva che altri lo soppiantassero. Un giorno Pierina si trovava hi un pubblico locale di Acqui In compagnia di terzi, quando eopraggiunse 11 suo amante e le fece cenno di andare con lui. Alla risposta negativa egli l'afferrò per un braccio e la spinse fuori con una tale brutalità da rovinare una porta a vetri e 'da farla cadere distesa sul marciapiede. Non appena ritornata in piedi, le diede anche due schiaffi. Segui una, lunga rottura delta, relazione, ma l'amore ebbe poi il sopravvento ed ecco un giorno Pierina a cena con 11 suo « Marcello ». Durante la cena, dice Pierina, «io gli feci lo scherzo di tirargli fuori il fazzoletto .dal taschino della giacca »; ne vennero fuori o occhieggiarono alcuni tagli di monete estere. Alla sorpresa di lei, egli rispose: « Cretina, guarda nelle tue tasche! ». Si era già in periodo posteriore all'estorsione subita dalla Zaroudzka. Bisogna anche sapere ohe la Pierina aveva un altro amante residente a Torino. Il Marcelini consigliò Pierina di abbandonarlo per andare a vivere con lui e promise un appartamento con mobili nuovi dicendo: < Sono, in procinto di avere moltissimo denaro». (Durante l processo MarcelUni negherà di avere mai promesso questo alla sua amante, e dice: « Non sarei mai stato tanto cretino da.. ». Risponde 11 presidente Artina: < Si fanno tante cose nella vita...». La Carlissi divenne poi informatrice della questura e fu messa nella stessa cella dove era Teresa Martini, amante di Giuseppe Quartino. Teresa chiacchiera e dalla sua chiacchiera viene fuori l'accusa che ad uccidere la Zaroudzka fu il MarcelUni, ad uccidere'la cameriera fu lo Scopi, mentre il Quartino, lo Stalla (o 11 Beloso) facevano da pali E Teresa, quando la Carlissi esce dal carcere, le consegna Ain biglietto per la sua padrona di casa; da costei, il cui nome è Maria Lamose, la Carlissi avrebbe appreso ohe la mattina del 15 maggio il MarcelUni, 0 Stalla e il Quartino vennero a casa sua, si lavarono in fretta, il Quartino si tagliò pure il pizzo, divisero un milione in cinque parti e se ne andsrono. Un confronto della Carlissi con le altre due donne e con 11 suo amante potrebbe portare qualche luce, ma non si può interrogarla e pazienza. Per il momento non vedremo neppure la Martini e la Lamose, tutte e due ammalate a letto di una febbre che sembra resistere al sulfamidici e alla penicillina. A Bordigliela, dove si trova per caso, ho potuto parlare con 11 signor Edoardo Page, che fu comandante della seconda zona partigiani da Ivrea al Gran S. Bernardo. Egli tm mette che il Cantini, presentato a lui in buona fede da persona insospettabile e dichiaratosi colonnello effettivo dell'esercito italiano, ferito in Russia, fu assunto con il titolo generico di capo di stato maggiore, ma con incarichi assai limitati. Praticamente egli funzionava soltanto da staffetta fra la Valle d'Aosta e Torino. Secondo 11 Page, Il Cantini non può vantare nessun merito nella lotta partigiana, tanto é vero che per ottenere la qualifica di partigiano presen tò un elenco delle proprie azio ni con la firma del Page, ma falsificata. Risulta al Page che nell'altra guerra il-Cantini fu sergente dei bersaglieri, disertore; che in questa si distinse soltanto per la sua abilità nel commuoversi e piangere sulle sofferenze dei militari, compresi però quelli tedeschi con i quali viveva nella dolce armonia del doppio giuoco. Il suo vero nome sarebbe Cantln.Il Page la sa lunga anche a proposito del Douglas Smith. Era ramante di una signora di Chatillon quando nel 1946 un noto signore di St. Vincent fu arrestato e tradotto a Torino per essere messo a disposizione delle autorità Inglesi; non si riusciva a sapere che cosa le autorità stesse volevano da lui. Si ricorse allora allo Smith 11 quale promise di interessarsi alla faccenda dietro compenso di un milione e mezzo. Si accontento poi di un milione. Ricevutolo, si scopri che le autorità inglesi non volevano assolutamente nulla ^all'arrestato, il quale fu subito rimesso in libertà. Antonio Antonucci L'avv. Eandl di Genova difensore dell'Inglese 8mlth

Persone citate: Douglas Smith, Edoardo Page, Giuseppe Quartino, Maria Lamose, Stalla, Teresa Martini